Gridare di giorno è reato?

Aggiungi un commento
Annuncio pubblicitario

Disturbo alla quiete pubblica: quando fare rumore è vietato dalla legge.

Annuncio pubblicitario

Un tempo c’erano gli “strilloni”, ragazzi che vendevano i giornali agli angoli della strada, gridandone i titoli principali. Poi, a rompere la quiete del primo mattino, sono arrivate le carrette col pesce fresco appena ricevuto dalle mani dei pescatori. È stata quindi la volta del contadino che spacciava frutta e verdura, del riparatore di cucine a gas e dell’esperto di materassi a molle. Fino a quando è mutata l’economia e il commercio si è rinchiuso nei centri commerciali. Con sommo beneficio dei padiglioni auricolari.

Ora, tutto è diverso e una sola persona che grida nel mezzo della giornata fa scalpore, così tanto che a qualcuno potrebbe venire in mente di denunciarlo per disturbo alla quiete pubblica. Ma siccome tra il dire e il fare c’è di mezzo il tribunale – che sicuramente richiede molta più pazienza dell’attraversamento di un oceano – sarà bene prima chiedersi se

Annuncio pubblicitario
gridare di giorno è reato.

Perché abbiamo specificato «di giorno»? Perché se qualcuno si mette a fare la serenata sotto la finestra della vicina e ti sveglia, per quanto nobile e romantico possa essere il suo gesto, puoi certo denunciarlo. E non c’è bisogno di una laurea in legge per capirlo. Il reato di disturbo al riposo delle persone è caratterizzato proprio dal fatto che le vibrazioni acustiche siano insopportabili. Bada bene: anche se il Codice civile parla di “rumori”, in questo concetto vi rientra pure la musica, quella appunto di una serenata, che pertanto è da considerare illecita se supera la normale tollerabilità.

Peraltro, gridare di notte è reato perché è più facile che l’urlo giunga all’orecchio di tutti. Se è vero infatti che è impossibile dormire col ronzio di una zanzara nelle orecchie, figuriamoci se qualche vicino lascia lo stereo o la televisione ad alto volume. Col buio, insomma, l’assenza di rumori di fondo, determinati dal traffico e dal vociare dei passanti, rende qualsiasi suono insopportabile e, quindi, automaticamente illecito.

Annuncio pubblicitario

Ma cosa succede nelle ore diurne? Gridare di giorno è reato? Cerchiamo di chiarirlo qui di seguito.

Gridare è vietato?

Parliamo chiaramente del gridare “senza una valida ragione”. Chi grida «Al ladro» oppure cerca aiuto mentre viene picchiato dal coniuge non commette alcun reato. Si tratta di un comportamento “scriminato” dal fatto di essere in uno stato di necessità.

Pensiamo invece all’ipotesi della vicina che sgrida in continuazione i propri figli o parla, fuori dal balcone, con la condomina del primo piano facendo conoscere a tutti i propri affari. Pensiamo ad alcuni ragazzi che, nel cortile sotto il palazzo, giocano e scherzano ma lo fanno a voce così alta da farsi sentire da chi abita nel quartiere. È infine l’ipotesi di chi canta perché sbronzo, di chi chiama un amico dall’altro lato della strada o gli chiede di affacciarsi dalla finestra, di chi ancora – in ricordo dei vecchi tempi – vende prodotti della terra sul furgoncino richiamando l’attenzione delle massaie.

Annuncio pubblicitario

Dire che gridare è reato sarebbe troppo semplice e riduttivo, ma probabilmente ci avvicineremmo molto alla realtà. Difatti, all’articolo 659, il Codice penale ci dice che chiunque, con schiamazzi o rumori, oppure abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, oppure suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone (…) è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro.

La norma quindi si applica ai rumori fatti sia di giorno che di notte visto che si parla non solo di disturbo al «riposo» ma anche alle «occupazioni», di qualsiasi tipo esse siano (lavorative, domestiche, ludiche, ecc.).

Quando un rumore diventa reato

Il punto principale è stabilire quando uno schiamazzo o un rumore supera la soglia della rilevanza penale, quando cioè diventa reato. La Cassazione ci aiuta a stabilire i confini di questo illecito: è sufficiente che tale comportamento sia tale da disturbare, anche solo potenzialmente, un numero indeterminato di individui

Annuncio pubblicitario
, a prescindere poi da quanti si lamentino o dal fatto che a sporgere denuncia sia uno solo.

Dunque, il rumore percepito da una sola persona (ad esempio, la famiglia del primo piano), inadeguato però, per la sua intensità, a raggiungere anche gli altri non costituisce reato. Questo perché la norma in commento tutela la tranquillità e la quiete pubblica (e non quella di qualche persona); «sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l’evento di disturbo sia potenzialmente idoneo ad essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluna se ne possa lamentare».

Per far scattare l’illecito penale basta anche un’unica condotta rumorosa o di schiamazzo, purché possa ritenersi intollerabile; né come detto è necessaria la prova che il rumore abbia concretamente molestato una platea più diffusa di persone.

L’intollerabilità è data dal fatto che il rumore possa essere agevolmente avvertito all’interno delle abitazioni private, andando così a comprimere la qualità di vita dei proprietari, anche se per pochi minuti. A tal fine, non rileva solo l’

Annuncio pubblicitario
intensità del rumore ma anche il tempo durante il quale si è protratto.

Sempre per fare qualche esempio tratto dalla vita di tutti i giorni, gridare fuori da un locale di ritrovo (ad esempio, un bar o una discoteca) è reato. Anzi: risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone anche il gestore del locale che non impedisce gli schiamazzi dei propri clienti. Al gestore è imposto l’obbligo giuridico di controllare che la frequenza del locale da parte degli avventori non sfoci in condotte contrastanti con la legge.

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo. Diventa sostenitore clicca qui