Bisogna contestare la fattura?
Chi non si oppone a una fattura e la annota in contabilità ammette il debito.
Poniamo il caso di un imprenditore che riceva una fattura da un’altra azienda. Ritenendola non dovuta, si limita a non pagarla, ma la passa ugualmente all’ufficio della contabilità. Ebbene, il fatto di non aver preso una posizione espressa nei confronti della controparte può essere considerato come una tacita ammissione di debiti? Bisogna contestare la fattura e, in tal caso, entro quanto tempo?
Indice
Il ricevimento di una fattura va contestato?
La Corte di Cassazione (sent. n. 3581/2024) ha recentemente chiarito un punto molto interessante sulle fatture che vengono ricevute e non contestate da chi le riceve. Se un’azienda emette una fattura per dei servizi o prodotti forniti e l’azienda che riceve questa fattura
In altre parole, se tu ricevi una fattura per qualcosa che ti è stato fornito, e non dici che c’è un problema con quella fattura ma anzi la registri come parte delle tue transazioni finanziarie (magari al fine di scaricarla dalla dichiarazione dei redditi e pagare meno tasse), allora è come se tu stessi ammettendo che l’accordo commerciale esiste e che i dettagli nella fattura sono corretti. Questo principio significa che una fattura non contestata e registrata può essere usata come prova forte in tribunale per dimostrare l’esistenza e i dettagli di un accordo commerciale tra due parti.
La vicenda
In un caso recente, una società che si occupa di smaltire i rifiuti ha avuto un problema con un’altra azienda che le aveva dato dei materiali da eliminare. Quest’ultima azienda non era d’accordo con il costo del servizio indicato nella fattura, sostenendo che non corrispondeva a quanto era stato concordato nel contratto. Tuttavia, l’azienda non aveva mai sollevato obiezioni prima di questo momento, non aveva mai detto niente contro la fattura quando l’aveva ricevuta, e l’aveva anche registrata nei propri conti.
Il problema è diventato serio quando la società di smaltimento ha chiesto ufficialmente di essere pagata attraverso un decreto ingiuntivo. L’azienda che doveva i soldi ha presentato opposizione al decreto, deducendo di non dover pagare tanto quanto richiesto. Ma la Cassazione le ha dato torto proprio per le ragioni che abbiamo appena evidenziato.
Chi non contesta la fattura ammette il debito?
In pratica, secondo i giudici supremi, se emetti una fattura e l’altra parte la registra senza dire niente contro, è come se quella parte stesse ammettendo il proprio debito e che l’importo indicato in fattura è corretto. Questo perché la registrazione in contabilità di una fattura è un atto ufficiale che dimostra l’accettazione delle condizioni in essa indicate.
Questo significa che la fattura non serve solo a dimostrare che chi l’ha emessa ha fornito un servizio o un prodotto per un certo prezzo, ma diventa anche una prova solida che entrambe le parti hanno accettato i termini dell’accordo commerciale.