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Codice della strada Aggiornato il 11 Febbraio 2019

Art. 140 codice della strada: Principio informatore della circolazione

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Codice della strada Aggiornato il 11 Febbraio 2019



1. Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.

2. I singoli comportamenti, oltre quanto già previsto nei precedenti titoli, sono fissati dalle norme che seguono.

Commento

Sei alla guida della tua macchina e stai percorrendo una strada urbana a senso unico di marcia. La tua condotta di guida è apparentemente impeccabile: non superi il limite di velocità fissato a 50 km/h, rispetti la segnaletica stradale, ti fermi quando il semaforo è rosso, non ignori la presenza delle strisce pedonali, ecc. Insomma, pare proprio che tu sia un automobilista modello.

Devi considerare, tuttavia, che non basta tenere tutti i singoli comportamenti prescritti dal codice della strada per andare esente da ogni colpa nel caso in cui tu rimanga vittima di un sinistro stradale. Per esempio, se sei fermo al semaforo perché è rosso proprio sulla linea di arresto, non puoi comportarti come un pilota di Formula 1 e ripartire in velocità non appena scatta il semaforo verde: prima, infatti, dovresti verificare se per caso altri veicoli o pedoni si sono attardati, per un qualunque possibile motivo (magari non rispettando le indicazioni del semaforo che li avvisava che stava per scattare il rosso), nell'area dell'incrocio.

Ora, è vero che non esiste una disposizione specifica nel codice della strada che prescrive di non ripartire repentinamente dalla linea di arresto semaforica; tuttavia, questa regola può essere facilmente ricavata dall'art. 140 del codice della strada che sancisce il generale principio informatore della circolazione, ossia una regola che in pratica permette si sanzionare tutti quei comportamenti che, pur non violando singole disposizioni del codice della strada, mettono in paricolo l'incolumità degli utenti della strada.

Qual è il principio informatore della circolazione?

L'art. 140 del codice della strada prevede che tutti gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e, comunque, in modo da salvaguardare la sicurezza della circolazione.

In pratica, come nell'esempio che abbiamo fatto prima, anche se rispetti la norma del codice della strada che ti impone di arrestare la marcia con il semaforo rosso, se riparti velocemente con il semaforo verde ed investi un pedone che non avevi visto a causa della tua noncuranza, sarai comunque ritenuto in parte responsabile del sinistro, anche se il pedone ti ha tagliato la strada attraversando nonostante il suo semaforo gli imponeva di fermarsi.

E ancora, se ti trovi su una strada il cui limite di velocità è fissato in 50 km/h, ma sulla quale le condizioni del traffico ti impongono di diminuire la velocità, se tamponi qualcuno non potrai dire che tu non hai alcuna responsabilità perché viaggiavi rispettando il limite di velocità.

In sintesi, dunque, l'art. 140 del codice della strada impone a tutti gli automobilisti di prestare sempre la massima attenzione a tutto quello che accade in strada e considerare anche le eventuali infrazioni stradali e i comportamenti imprudenti degli altri automobilisti, nel limite, ovviamente, della prevedibilità.

Giurisprudenza annotata

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in tema di colpa nella circolazione stradale, la manovra di retromarcia va eseguita con estrema cautela, lentamente e con il completo controllo dello spazio retrostante. Di conseguenza, il conducente, qualora si renda conto di avere alle spalle una strada che non rende percepibile l’eventuale presenza di un pedone, se non può fare a meno di effettuare la manovra, ha l’obbligo di controllare la strada, eventualmente ricorrendo alla collaborazione di terzi per consentirgli di fare retromarcia senza alcun pericolo per gli utenti della strada. La Corte, in pratica, con questa decisione si è preoccuoata di stabilire qual è la condotta che devono effettivamente adottare tutti gli utenti della strada, alla luce dell'art. 140 del codice della strada, quando effettuano la manovra di retromarcia, in modo da scongiurare il verificarsi di sinistri stradali che potrebbero arrecare conseguenze molto gravi nei confronti dei terzi.

Cass. sent. n. 8591/2018

La Suprema Corte ha chiarito che la misura della diligenza richiesta nel campo della circolazione dei veicoli è massima. A ciascun utente, infatti, è richiesta una condotta di guida di assoluta prudenza, al fine di controbilanciare la intrinseca pericolosità della specifica attività considerata, peraltro assolutamente indispensabile alla vita sociale e sempre più in espansione. E' stato precisato, inoltre, che la prudenza richiesta impone anche l’obbligo di preoccuparsi della possibili irregolarità di comportamento di terze persone. Il principio dell’affidamento dunque, nello specifico campo della circolazione stradale, trova un opportuno temperamento nell’opposto principio, secondo cui l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente di altri utenti purché rientri nel limite della prevedibilità.

Cass. sent. n. 27350/2013

La giurisprudenza di legittimità ha stabilito che quando un veicolo si trovi a circolare all'interno di un'area privata è comunque obbligato a rispettare tutte le norme del codice della strada. Nel caso specifico deciso dalla Corte di Cassazione, infatti, il sinistro stradale si era verificato a causa dell'imprudente manovra di retromarcia effettuata da un autoarticolato in un'area privata, laddove è pur sempre imposta l'osservanza delle norme di prudenza e diligenza che il codice della strada prescrive per la circolazione su aree pubbliche o di fatto soggette all'uso pubblico. Secondo la Corte, dunque, la situazione materiale di pericolo derivante dalla predetta circolazione è identica a quella che si sarebbe verificata su strada, per cui gli utenti della area privata hanno diritto di attendersi dai conducenti di veicoli a motore un comportamento di osservanza delle norme del codice della strada anche quando questi ultimi si trovino a circolare in area privata, proprio ai sensi dell'art. 140 del codice della strada.

Cass. sent. n. 16244/2014 



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