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Codice della strada Aggiornato il 11 Febbraio 2019

Art. 230 codice della strada: Educazione stradale

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Codice della strada Aggiornato il 11 Febbraio 2019



1. Allo scopo di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e della sicurezza del traffico e della circolazione, nonché per promuovere ed incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, il Ministro dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, con proprio decreto, da emanare di concerto con i Ministri delle infrastrutture e
dei trasporti, dell’interno e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentita la Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali, avvalendosi dell’Automobile Club d’Italia, predispone appositi programmi, corredati dal relativo piano finanziario, da svolgere come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne, che concernano la conoscenza dei princìpi della sicurezza stradale, nonché delle strade, della relativa segnaletica, delle norme generali per la condotta dei veicoli, con particolare riferimento all’uso della bicicletta, e delle regole di comportamento degli utenti, con particolare riferimento all’informazione sui rischi conseguenti all’assunzione di sostanze psicotrope, stupefacenti e di bevande alcoliche. (1) (4) (5)

2. Il Ministro dell’ istruzione, dell’università e della ricerca scientifica con propria ordinanza, disciplina le modalità di svolgimento dei predetti programmi nelle scuole, anche con l’ausilio degli appartenenti ai Corpi di polizia municipale, nonché di personale esperto appartenente alle predette istituzioni pubbliche e private; l’ordinanza può prevedere l’istituzione di appositi corsi per i docenti che collaborano all’attuazione dei programmi stessi. Le spese eventualmente occorrenti sono reperite nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio delle amministrazioni medesime (2).

2-bis. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti predispone annualmente un programma informativo sulla sicurezza stradale, sottoponendolo al parere delle Commissioni parlamentari competenti alle quali riferisce sui risultati ottenuti. (3)

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(1) Così modificato dall’art. 10, legge 19 ottobre 1998 n. 366, il quale inoltre stabilisce che i programmi di insegnamento sono adottati entro un anno dall’entrata in vigore della stessa legge.
(2) Così sostituito con le disposizioni di cui all’art. 330, decreto legisl. 16 aprile 1994, n. 297, in base all’art. 676 dello stesso.
(3) Comma inserito dalla legge n. 214 del 1° agosto 2003, di conversione del decreto-legge n. 151/2003.
(4) comma modificato dall’art. 6 del decreto-legge 117 del 3 agosto 2007, convertito con modificazioni dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160.

L’articolo 6 citato dispone inoltre:
“Tutti i titolari e i gestori di locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario, spettacoli o altre forme di intrattenimento, congiuntamente all’attività di vendita e di somministrazione di bevande alcoliche, devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita dei locali apposite tabelle che riproducano:
a) la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell’aria alveolare espirata;
b) le quantità, espresse in centimetri cubici, delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro, da determinare anche sulla base del peso corporeo.
3. L’inosservanza delle disposizioni di cui al comma 2 comporta la sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell’autorità competente.
4. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro della salute, con proprio decreto, stabilisce i contenuti delle tabelle di cui al comma 2.”
(5) Comma modificato dalla legge 29 luglio 2010, n. 120 ( G.U. n. 175 del 29 luglio 2010 suppl. ord.).
Il decreto di cui al comma 1 dell’articolo 230, e’ adottato entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
3. I programmi di cui al comma 1 sono svolti obbligatoriamente, nell’ambito
delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, a decorrere dall’anno scolastico 2011-2012.

Commento

Il codice della strada non si occupa solo di stabilire quali sono le regole che devono osservare gli automobilisti e gli altri utenti della strada per garantire una circolazione sicura e ordinata. L'art. 230 del codice della strada, infatti, si occupa di affrontare un tema sociale che incide direttamente sulle vite di tutti noi: l'educazione stradale.

Al compimento dei 14 anni, il desiderio della maggior parte degli adolescenti è quello di avere il motorino. Nel frattempo, si aspetta con sempre più smania la maggiore età per poter finalmente conseguire la patente B e guidare la macchina. Il desiderio di muoversi autonomamente, però, porta i giovani a sottovalutare le responsabilità e, soprattutto, i pericoli che derivano dall'avere un volante tra le mani. Per questo motivo, è importante che la conoscenza e la consapevolezza delle regole sulla circolazione stradale si acquisiscano sin da piccoli, possibilmente a scuola, che è il luogo di formazione per eccellenza.

Qual è l'obiettivo dell'art. 230 del codice della strada?

Pensa ai numerosi incidenti stradali provocati da automobilisti distratti dal cellulare o ubriachi o, ancora, da automobilisti totalmente incuranti della segnaletica stradale. Proprio per evitare le conseguenze negative derivanti dalla violazione delle regole del codice della strada, l'art. 230 del codice della strada ha come obiettivo proprio quello di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione.

Oltre a promuovere la sicurezza stradale, tuttavia, la legge intende promuovere ed incentivare anche l'utilizzo delle bibiclette come mezzo di trasporto. Il traffico veicolare e il conseguente inquinamento derivante dalle emissioni di CO2, infatti, rappresentano un problema particolarmente sentito nei nostri centri abitati. In proposito, non è un caso che si cerchi di limitare in alcune aree delle nostre città l'utilizzo delle automobili che, per esempio, sono munite di un motore particolarmente inquinante.

Quali sono i mezzi per promuovere l'educazione stradale tra i giovani?

Per educare i giovani al rispetto delle regole in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico e della circolazione e per far comprendere loro i benefici che possono derivare dall'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, l'art. 230 del codice della strada ha reso obbligatorio l'insegnamento dell'educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole dell'infanzia.

Non si tratta, tuttavia, di una materia vera e propria, al pari della matematica o dell'italiano. L'educazione stradale, infatti, si realizza attraverso progetti curriculari che, in base all'età dei ragazzi coinvolti, affrontano tematiche differenti. La legge, in proposito, stabilisce che il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'interno e dell'ambiente, predisponga un apposito programma che sia indirizzato alla conoscenza:

  • dei principi della sicurezza stradale;
  • delle strade;
  • della segnaletica stradale;
  • delle norme generali per la condotta dei veicoli, con particolare riferimento all'uso della bicicletta;
  • delle regole di comportamento degli utenti, con particolare riferimento all'informazione sui rischi conseguenti all'assunzione di sostanze psicotrope, stupefacenti e di bevande alcoliche.

Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, inoltre, si occupa anche di stabilire come devono essere realizzati questi programmi nelle scuole. L'art. 230 del codice della strada, in merito, ipotizza che la realizzazione dei programmi potrebbero prevedere l'aiuto degli agenti della polizia municipale o di personale esperto appartenente, per esempio, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Inoltre, è possibile che i docenti che collaborano all'attuazione dei programmi stessi debbano essi stessi prendere parte a specifici corsi di formazione.

Per la realizzazione concreta di questi progetti, infine, un importante ruolo è svolto dall'Automobile Club d'Italia che si occupa di elaborare, sulla base del programma e delle modalità di attuazione predisposti dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, i progetti che saranno poi attuati direttamente nelle scuole.

Esiste un programma di educazione stradale per gli adulti?

I giovani non sono gli unici soggetti coinvolti nel programma di educazione stradale! Anche gli adulti, infatti, devono essere costantemente sollecitati a rispettare il codice della strada. Per questa ragione, dunque, l'art. 230 del codice della strada ha stabilito che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti deve predisporre annualmente un programma informativo sulla sicurezza stradale che deve essere sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari competenti. L'obiettivo è quello di informare gli automobilisti e sensibilizzarli al fine di limitare il numero degli incidenti stradali.



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