Viaggi aerei: come calcolare la distanza per il risarcimento

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Per il risarcimento in caso di cancellazione o ritardo del volo o per il negato imbarco, è importante saper calcolare la distanza del tragitto aereo.

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Le norme comunitarie, che operano su tutto il territorio dell’Ue, garantiscono ai passeggeri il diritto ad ottenere un risarcimento [1] nei casi di ritardo o cancellazione di un volo oppure nel caso in cui ad un passeggero, seppur munito di regolare biglietto, venga impedito d’imbarcarsi su un aereo [2].

Che cos’è la compensazione pecuniaria

Questo risarcimento, definito compensazione pecuniaria,

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ha un ammontare prestabilito e spetta automaticamente al passeggero, per il solo fatto che si sia verificata una di queste tre situazioni [3].

L’ammontare dell’indennizzo varia da 250 a 400 euro fino ad arrivare 600 euro in relazione alla distanza chilometrica prevista per la tratta aerea per la quale è stato acquistato il biglietto [4]. Solo nel caso in cui si sia verificato un ritardo nel volo, si dovrà fare riferimento anche all’entità del ritardo, misurata in ore, oltre che alla distanza.

Spetterà alla compagnia aerea il compito di discolparsi, provando che la cancellazione, il ritardo del volo o il negato imbarco siano dovuti a cause indipendenti dalla propria volontà o controllo. Solo in questo caso, infatti, non è previsto alcun indennizzo per i passeggeri. La compagnia aerea non potrà, però, giustificarsi facendo semplicemente riferimento a cause generiche come guasti tecnici o simili, ma dovrà piuttosto indicare espressamente quali sono le cause dell’inconveniente e spiegare perché esse siano sfuggite al suo controllo, dimostrando di aver adottato tutte le opportune cautele, ma nonostante ciò, di non essere comunque riuscita ad evitare l’inconveniente e le sue conseguenze in termini di ritardo o cancellazione del volo.

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Il calcolo della distanza tra le destinazioni

Nel caso si sia verificata una di queste situazioni, il passeggero che abbia diritto all’indennizzo deve innanzitutto conoscere quale sia l’esatta distanza chilometrica della tratta aerea di cui possiede il biglietto.

Per far questo è necessario fare riferimento alla cosiddetta rotta ortodromica, cioè la distanza che separa, in linea retta, le due destinazioni di decollo ed atterraggio dell’aereo. Solo così il passeggero può saper in che fascia chilometrica si colloca il suo volo e calcolare l’indennizzo che gli spetta.

Il calcolo della distanza nei voli con scali intermedi

Se il ritardo o cancellazione riguarda un volo che faccia uno o più scali intermedi, la Corte di Giustizia Europea ha recentemente chiarito che si dovrà comunque considerare il volo come se fosse diretto, ignorando gli scali intermedi [5].

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