Dichiarare che il prezzo di vendita della casa è più alto del reale

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Voglio vendere un appartamento. Il compratore mi ha chiesto di firmare una dichiarazione in cui sostengo che il prezzo è maggiore rispetto a quello pattuito. Non è reato?

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La richiesta pervenuta al lettore è volta all’ottenimento di un mutuo bancario per l’intero prezzo di acquisto dell’appartamento, tentando maldestramente di rappresentare un prezzo di vendita superiore a quello reale. Pochi dubbi possono sussistere circa l’inquadramento giuridico della questione: si tratta di un tentativo di truffa ai danni dell’istituto di credito che dovrebbe erogare il mutuo. Lo stesso istituto di credito sarebbe, evidentemente, il soggetto cui spetterebbe la facoltà di querelare formalmente il promittente acquirente per il suo comportamento delittuoso che, è opportuno evidenziarlo, fino a quando resta solo a livello progettuale – senza il compimento di atti specifici – non è ancora penalmente rilevante. Si puniscono le azioni e non le intenzioni.

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Ove mai il lettore decidesse di sottoscrive la falsa dichiarazione commetterebbe, non solo, quello che prima della recente abrogazione [1] era il reato di falso in scrittura privata (è appena il caso di sottolineare che se pur è venuta meno l’ipotesi di reato resterebbe sempre una responsabilità di tipo civilistico) ma sarebbe responsabile, in concorso con il promittente acquirente ed il suo broker, per il reato di tentata truffa.

Il consiglio è, pertanto, quello di evitare di rendere qualsivoglia falsa dichiarazione (oltretutto sarebbe un’attività che potrebbe giovare solo il promittente acquirente) e, nel caso in cui la richiesta dovesse essere riproposta insistentemente denunciare il tutto ai carabinieri.

Articolo tratto da una consulenza dell’avv. Antonio Ciotola

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