Cartella esattoriale, per quanto tempo è valida?
Oltre alla prescrizione c’è l’obbligo di non avviare il pignoramento dopo un anno dalla notifica della cartella esattoriale, a meno che non venga notificata l’intimazione di pagamento.
Se hai ricevuto diversi anni fa una cartella di pagamento dall’Agente della riscossione e, nel frattempo, null’altro è stato fatto nei tuoi confronti – non un fermo, non un’ipoteca, non un pignoramento – è molto probabile che tu ti stia chiedendo per quanto tempo durerà questa situazione di incertezza, vissuta da molti come una spada di Damocle, da altri con più disinvoltura e da altri ancora, addirittura, con indifferenza. In questa breve guida ti diremo proprio questo, ossia per quanto tempo è valida una cartella di pagamento
Come i cibi, anche i debiti hanno una data di scadenza ed entro tale termine vanno “consumati”; ciò significa che il creditore deve agire (o con un sollecito di pagamento o con un pignoramento) per dimostrare che ha ancora interesse a riscuotere i propri soldi. Se non lo fa, il debitore è definitivamente libero e non è più tenuto ad alcun pagamento, né c’è modo per far resuscitare il suo obbligo. Tale termine di scadenza del debito si chiama, in gergo tecnico, prescrizione e, come abbiamo visto nella nostra guida, è diverso a seconda del tipo di debito. Queste regole valgono anche per il fisco e, quindi, per le cartelle di pagamento. Ma la prescrizione non è l’unico termine che l’Agente della riscossione deve rispettare se vuole agire contro i contribuenti. Ce n’è un secondo che, spesso, viene ignorato tanto dall’amministrazione finanziaria quanto dagli stessi debitori: si tratta del termine di validità della cartella esattoriale che è di
In buona sostanza, l’Agente della riscossione può procedere a pignorare la pensione, lo stipendio, la casa o qualsiasi altro bene del debitore solo entro un anno dalla notifica della cartella esattoriale. Dopo di che qualsiasi atto di espropriazione è illegittimo.
Con la sentenza di questa mattina, la Cassazione ha ampliato tale regola non solo al pignoramento, ma anche al fermo auto e all’ipoteca. In buona sostanza, anche per le misure cautelari come appunto il blocco dell’auto o l’ipoteca sulla casa (e non solo per le misure di esecuzione forzata), la cartella esattoriale non è da sola sufficiente a giustificare la misura cautelare. Difatti, l’amministrazione finanziaria deve notificare necessariamente un
- 10 anni per Iva, Irpef, Irap, canone Rai, contributi camera di commercio,
- 5 anni per Imu, Tasi, Tari, contributi Inps e Inail, multe stradali e altre sanzioni;
- 3 anni per bollo auto.
Se la prescrizione non si è compiuta, la notifica dell’intimazione di pagamento interrompe tale termine che inizia a decorrere nuovamente da capo.