Volume troppo alto dell'autoradio: è reato
Disturbo della quiete pubblica a carico dell’automobilista che fa tuning, ossia alza troppo il volume dello stereo nell’auto.
Per qualcuno è solo un «cafoncello», ma per la legge è un criminale: chi alza troppo lo stereo dell’auto e disturba le persone attorno può essere denunciato perché il comportamento integra il reato di disturbo della quiete pubblica.
Sbaglia poi chi ritiene di essere al sicuro perché nelle vicinanze ci sono solo amici e non potranno mai denunciarlo. In verità, trattandosi di un illecito perseguibile anche d’ufficio, la segnalazione può intervenire dalla polizia che, passando per le vicinanze, si sia accorta del frastuono. Così per il maleducato, malato di musica (e anche un po’ di protagonismo) si aprono le porte di un vero e proprio procedimento penale. È quanto chiarito dalla Cassazione con una recente sentenza
Qualcuno lo chiama tuning: si tratta della pratica – un tempo fatta “in casa” e oggi divenuta tecnicamente sofisticata – di dotare l’auto di casse potenti e di tenere il volume della musica al massimo, in modo da far vibrare il mezzo come l’amplificatore di una discoteca. Un comportamento che, per quanto pericoloso se commesso alla guida, può essere anche molesto quando la macchina è parcheggiata in mezzo a una piazza o lungo la strada, specie se di sera. La bravata dei ragazzi che disturbano la quiete del quartiere costituisce un reato bello e buono e non una semplice violazione del codice della strada.
Non è la prima volta che la Cassazione bacchetta chi tiene il volume dell’autoradio alto (leggi Tuning, alzare lo stereo dell’auto a palla è reato). Elemento essenziale del reato è la molestia arrecata a un numero indeterminato di persone, come tutto il circondario. Se, ad esempio, ci si posizionasse con l’auto sotto un villino isolato, senza nessun’altro attorno, allora molto probabilmente si commetterebbe solo un illecito civile (l’aver prodotto rumori sopra la normale tollerabilità, salvo l’intento di molestare le vittime).
La polizia può confiscare l’autoradio?
La Cassazione si occupa anche di un altro problema: se la polizia, dopo aver contestato il reato all’automobilista, possa confiscargli l’autoradio. E il giudizio dei giudici supremi è in senso negativo, in assenza di una sentenza di condanna e non essendovi i presupposti previsti dalla legge per la confisca obbligatoria. Quest’ultima scatta per le cose che aiutano nel compimento di un reato e per i profitti derivanti dallo stesso; la confisca è altresì obbligatoria, a fine preventivo, per tutti i reati concernenti le armi, a meno che l’arma non appartenga a una persona totalmente estranea al reato. Infine la confisca è possibile per gli strumenti informatici o telematici. Dunque, in nessuno dei casi in questione è prevista la confisca dell’impianto stereo.