Fac simile curriculum senza esperienza
Non hai mai messo piede nel mondo del lavoro. Hai qualche chance di entrarci? Dipende anche da come ti giochi le carte nel cv. Ecco un modello che fa per te
Sei fresco di diploma o di laurea e il tuo percorso di studi si è concluso proprio in un momento storico e sociale con picchi di disoccupazione da far tremare anche i più impavidi ottimisti. Non è facile oggi trovare il lavoro della vita. E non è facile neppure trovare un qualsiasi e generico lavoro con contratto. Ci si arrabatta con prestazioni occasionali, con lavori stagionali al mare o in montagna, con palliativi che sembrano non portare a nulla. E spesso, neo-diplomati o neo-laureati, possiedono magari anni di proficui studi alle spalle, ma non certo grandi esperienze professionali da presentare nel proprio cv. Che fare allora per avere qualche chance di infilarsi in questo tortuoso labirinto del mondo del lavoro? Invece di abbandonare ogni speranza, proviamo a vedere come poter valorizzare quel poco che si ha, abbozzando un
Indice
Come scrivere un curriculum senza esperienza?
Se ti stai ponendo questa domanda probabilmente hai finito da poco gli studi o sei molto giovane. Devi perciò ancora crearti tutto quel bagaglio di esperienze che ti permette di fare colpo su aziende, potenziali capi e selezionatori. Ti domandi quindi – in questo particolare momento storico, in cui i giovani fuggono all’estero in cerca di futuro – come puoi tu ambire a una benché minima chance di firmare un contratto di assunzione con tanto di stretta di mano.
Non siamo qui per diffondere fragranze di irrealistico ottimismo. Ma qualche sentore certamente sì. Non è impossibile trovare lavoro senza essere accompagnati da esperienze professionali precedenti. Con qualche piccolo accorgimento in fase di compilazione curriculum
Ecco qualche consiglio su come scrivere un buon curriculum, che possa almeno colpire i temuti selezionatori, anche se non hai esperienza lavorativa:
- Innanzitutto entra nell’ottica di idee che i cestini degli uffici risorse umane e quelli dei loro computer sono stracolmi di curricula stracciati e gettati in pasto al nulla. E che ai selezionatori bastano davvero pochi secondi per valutare un buon curriculum (o meglio per esserne colpiti). Prima regola quindi: sinteticità. Il curriculum non è il tentativo egocentrico di riscrivere la Divina commedia di Dante in chiave autobiografica. Deve contenere le giuste, sintetiche e interessanti informazioni su chi sei, cosa hai fatto, cosa sai fare, cosa potrai fare per un’azienda. È il tuo biglietto da visita!
- Valuta come prima cosa la posizione lavorativa a cui ti candidi e l’azienda. Cosa fa, di cosa si occupa, cosa stanno cercando, quali requisiti necessari e preferenziali chiedono. E cuci il tuo curriculum sulla base di queste informazioni.
- Non scordarti mai di inserire i tuoi dati e i recapiti a cui potranno contattarti: nome, cognome, numero di cellulare, indirizzo email e (sempre più positivamente valutati) i link ai contatti social o a eventuali blog su cui scrivi ecc). Stai solo attento a non mettere link a social media in cui pubblichi post compromettenti e controproducenti.
- Se hai poca o addirittura non hai esperienze lavorative precedenti, focalizza subito l’attenzione del selezionatore sulle tue esperienze di studio. La prima sezione che andrai a creare e compilare è quella “Istruzione e Formazione”: inserisci i titoli di studio che hai conseguito, corsi frequentati (di aggiornamento professionale, di alta formazione, finanziati, ecc), master.
- Organizza la sezione ‘formazione’ in modo da evidenziare titolo del corso, materie studiate e risultati raggiunti. Con un po’ di furbizia metti in evidenza le materie attinenti con la posizione lavorativa a cui ti stai candidando.
- Dopo gli studi, la sezione che più colpirà un selezionatore alle prese con un curriculum senza esperienza lavorativa, è quella delle competenze tecniche (fa tanto tendenza chiamarle skills oggi, ma tranquillo sono sempre loro): l’uso del pc o di programmi particolari che possano fare al caso dell’azienda (software, piattaforme, editing, video, programmi montaggio, ecc), le conoscenze linguistiche, le competenze relazionali, ecc.
- Non limitarti a dire solo che hai spiccate doti relazionali o linguistiche. A parte elencare i certificati rilasciati, fai qualche esempio di come hai sviluppato queste competenze (ad esempio, livello C1 di inglese e francese, acquisito durante il mio periodo di 8 mesi in Irlanda, dove ho lavorato come baby sitter e 10 mesi a Parigi dove ho lavorato come cameriere). Tutto in modo sintetico e immediato.
- Non avere paura di dire che hai fatto il lavapiatti, il baby-sitter, il cameriere. Ogni lavoro ha la sua dignità e da ognuno di questi si trae qualche insegnamento. Imparare come funziona il faticoso mondo del lavoro passa anche dai piccoli lavoretti. E le aziende valutano molto positivamente il fatto che uno studente universitario si sia pagato gli studi lavorando come cameriere. È indice di grande autonomia e maturità! Specificare poi che il certificato di lingua lo si è acquisito direttamente sul posto all’estero farà ancora più piacere ai selezionatori.
- Un’altra cosa che può essere valutata positivamente sono le esperienze di volontariato, l’impegno civico, politico, gli hobby, gli stage, il servizio civile. Sono tutte informazioni che, in mancanza di esperienze lavorative da valutare, aiutano meglio il selezionatore a capire chi sei.
- Scrivi tutto in modo breve e chiaro. Non scrivere un curriculum troppo lungo. O meglio, non dilungarti in inutili papiri solo per riempirlo il più possibile. Anche in una pagina e mezza si può dire tanto.
- E poi alcuni accorgimenti tecnici: occhio alla formattazione! Usa solo un font per tutto il curriculum (senza fronzoli e merletti). Non usare una dimensione troppo piccola, stai sugli 11-12. Metti in grassetto il titolo della sezione (ad esempio ‘Formazione’, ‘Competenze’, ecc) e anche il titolo della tua esperienza di formazione o competenza (ad esempio, laurea in Lingue e letterature moderne, Università di Torino).
- Un’altra cosa: di solito il formato di curriculum più usato è l’Europass, il modello europeo che utilizzano i selezionatori di tutta Europa. In alternativa puoi invertarne uno personale. Se l’azienda a cui devi inviare il curriculum è giovane, creativa e sperimentatrice, valuta anche tu la possibilità di creare un cv altrettanto creativo. Oggi vanno di moda i video curriculum oppure i curriculum grafici e colorati. Sono modi alternativi di presentarsi, ma attenzione a quale azienda vengono inviati. Non tutti sono disposti ad accettare il cambiamento eccessivo (ancora).
- Oltre al curriculum, prepara anche una breve lettera di presentazione da allegare. Nella lettera però non vanno copiate le stesse informazioni del curriculum, va devi cercare di dire qualcosa di più su di te. Qui magari puoi sperimentare l’originalità.
Dove inviare un curriculum?
Quando invii un curriculum per qualsiasi posizione lavorativa, impegnati a centrare l’obiettivo. Non sempre si riesce, ma fai uno sforzo per capire (soprattutto quando invii un’autocandidatura) a quale referente aziendale puoi inviarlo (Google e Linkedin sono ottimi alleati in queste ricerche). Se non riesci a risalire alla persona, puoi indirizzarlo all’ufficio risorse umane (Alla corte attenzione del Responsabile del personale, Spett.le Ufficio Risorse umane, Gentile Responsabile Risorse umane). Un buon metodo è anche quello di avere la faccia tosta e telefonare direttamente, per chiedere a quale referente sia possibile inviare il curriculum.
Cerca comunque sempre di centrare il bersaglio (almeno di avvicinarti). Evita inoltre curriculum, frasi, oggetti preimpostati e standardizzati. Un’azienda vuole sapere che stai mandando il curriculum esattamente e proprio a lei. Personalizza più che puoi. È vero serve tempo, ma cercare un lavoro è un lavoro!
False dichiarazioni nel curriculum: cosa rischio?
Sei senza esperienza lavorativa e ti è venuta in mente la mezza genialata di mentire sul curriculum, inventandoti esperienze mai fatte, lingue mai conosciute, competenze mai acquisite? Meglio evitare. Potresti infatti andare incontro a qualche guaio o quantomeno a una bella figura da cialtrone, di quelle da tornarsene a casa con orecchie basse e voglia di sotterrarsi.
Innanzitutto i selezionatori possono sempre verificare la veridicità di quello che scrivi. Se ad esempio dici che hai lavorato un anno come segretaria nell’azienda Pinco Pallo, il selezionatore può contattare quell’azienda e sapere che tipo di impiegata sei stata. Ti immagini la faccia del selezionatore nel sentirsi rispondere: “
Se il selezionatore opera nell’ambito della pubblica amministrazione e tu ti sei candidato a un concorso pubblico, potresti rischiare guai seri. Potrebbe caderti tra capo e collo un’accusa penale di falsità ideologica commessa da un privato nei confronti della pubblica amministrazione [1] e false dichiarazioni su identità e qualità personali [2]. Nel primo caso si rischiano fino a due anni reclusione, nel secondo anche fino a 5 anni. Quest’ultima situazione è più rara, ma nel 2013 la Cassazione [3] ha confermato la condanna di una persona che aveva mentito sul proprio cv inviato ad un’amministrazione comunale. E sappiamo benissimo che è del tutto inutile (e impossibile dal punto di vista giuridico) mettersi a discutere con la parola definitiva della Cassazione.