Hotel e bed and breakfast: clienti registrati online alla questura

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Una nuova norma, in vigore dallo scorso 7 gennaio, impone ai gestori di strutture alberghiere e bed&breakfast, di registrare tutti gli ospiti attraverso un sistema telematico collegato alla polizia. Il Garante della privacy ha dato l’ok.

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Addio vecchi e romantici registri cartacei riempiti dai nomi di coppiette in fuga d’amore. Da oggi il testimone passa al web. Un decreto del Ministero dell’Interno [1], appena approvato, modifica la disciplina per la comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza dell’arrivo dei nuovi ospiti in strutture ricettive come alberghi e bed and breakfast.

La nuova normativa prevede che, dal 7 gennaio, i gestori degli alberghi debbano comunicare i dati dei clienti attraverso un servizio via web attivato dal Centro Elettronico Nazionale (CEN) della Polizia.

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La comunicazione deve avvenire entro 24 ore successive all’arrivo degli ospiti. Nel caso di soggiorni inferiori a 24 ore, la comunicazione deve essere tempestiva, ossia già all’arrivo degli ospiti.

Alla questura andranno comunicati i seguenti dati

– il numero giorni di permanenza;

– cognome e nome del cliente;

– sesso;

– data di nascita;

– luogo di nascita;

– cittadinanza;

– tipo documento di identità;

– numero documento di identità;

– luogo rilascio documento.

L’indirizzo web ove andranno inoltrate tali comunicazioni è questo.

In caso di “impedimento, anche solo di natura tecnica, che non consenta la trasmissione dei dati”, il gestore deve provvedere a effettuare la comunicazione giornaliera con un fax o attraverso la posta elettronica certificata.

Hotel e bed&breakfast devono chiedere un apposito certificato elettronico per abilitarsi al servizio di trasmissione via web.

Le ricevute di trasmissione dovranno essere conservate per cinque anni onde consentire eventuali controlli. Trascorsi i cinque anni dalla registrazione, le schedine dell’albergo dovranno essere definitivamente cancellate anche dal CEN.

Il Garante della Privacy ha già dato il suo ok al provvedimento, in quanto non lesivo della riservatezza.

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