Le associazioni a tutela dei consumatori: a chi rivolgersi?

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Il consumatore, parte debole nel mondo dell’economia, è colui che subisce maggior pregiudizio dai comportamenti di alcune aziende. Appellarsi alle associazioni del settore può risultare molto conveniente.

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Alla fin fine il consumatore finale è colui che subisce i pro ed i contro dell’economia: se una legge favorisce la liberalizzazione di un mercato, i clienti potranno beneficiare di prezzi più bassi e competitivi. Se ad affermarsi è invece una multinazionale, il consumatore subirà i giochi concorrenziali dell’unica azienda del comparto. Quindi prezzi più alti e condizioni contrattuali spesso inique.
Per garantire il rispetto dei principali diritti, i clienti possono far appello alle

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associazioni dei consumatori. Queste, organizzate senza scopo di lucro, spesso sono coadiuvate da esperti e professionisti pronti a prendere le difese dei clienti più deboli. Armati di leggi, diffide e reclami nella gran parte dei casi riescono addirittura a sovvertire lo strapotere di alcuni monopoli. Ma cosa sono le associazioni dei consumatori e a chi rivolgersi?

Come può difendersi il consumatore?

Tra privati un affare si conclude dopo aver contrattato per un po’ di tempo. L’uno avrà ottenuto un prodotto ad un prezzo vantaggioso, l’altro ne avrà magari ricavato l’immediata vendita con pagamento in contanti ed un’ottima pubblicità. Anche il consumatore diventa parte di un contratto quando acquista un bene o un servizio ma, a differenza dei due privati, egli accetta quello che propone il

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venditore. Eccezioni a parte, il compratore accetta prezzo, condizioni, modalità, tipologia di pagamento e molto altro e se non dovesse essere soddisfatto può sempre rivolgersi ad un altro venditore. Sempre se ne esista qualcuno.
Il venditore gode quindi di una posizione migliore rispetto al consumatore e diventa parte forte del contratto di vendita: decidendo come muoversi sul mercato può controllare meglio le trattative.

Ma il venditore non gode di una libertà sconfinata perché esistono diverse leggi emanate a tutela della parte più debole. Tra Codice del Consumo, direttive ADUC, ADURSBEF, AGICOM e CODACONS vengono posti dei limiti che vanno a proteggere il consumatore, il quale gode di numerosi strumenti che potrà utilizzare ogni qualvolta presume di aver subito un torto.
Il gestore energetico ti ha addebitato una bolletta salata? Puoi procedere con un reclamo. Hai ricevuto un prodotto che non ti piace dopo averlo acquistato online? Hai diritto di restituirlo entro 14 giorni, senza dare spiegazioni e ottenendo il rimborso di quanto speso. Ti tartassano con numerose telefonate a fini commerciali? Puoi iscriverti al

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registro delle opposizioni per non essere disturbato.

Come vedi si tratta di semplici strumenti che avrai utilizzato almeno una volta nella vita perché conoscevi la procedura da seguire per far valere i tuoi diritti. Ma non sempre il consumatore ha l’esperienza necessaria per proteggersi da solo e molto spesso capita di trovarsi ingarbugliati senza rendersi conto. Facciamo un esempio.
Per visitare un sito hai accettato termini e condizioni, ma in realtà hai attivato involontariamente un servizio di abbonamento telefonico. Magari hai prestato tutta l’attenzione necessaria per evitare il peggio, eppure in maniera subdola il gestore del sito ti ha teso un tranello. Oppure hai disdetto il contratto del telefono chiamando il call center e, nonostante sembrava fosse andato tutto a buon fine, ti è arrivata l’ennesima bolletta che attesta il contrario.

In questi ed in molti altri casi la soluzione migliore rimane quella di rivolgersi ad un avvocato e tentare una causa, ma se non intendi procedere (per il momento) con le vie legali puoi sempre contattare

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un’associazione dei consumatori. Essa farà da tramite fra te e l’azienda che ti ha causato il danno ed utilizzerà procedure adeguate per risolvere gran parte delle controversie.

Cosa sono le associazioni a tutela dei consumatori?

Sono delle organizzazioni che operano senza fini di lucro, ovverosia non hanno come obiettivo quello di trarre profitto dal lavoro che essi svolgono. Sono formate da gruppi di professionisti specializzati in vari settori, fra cui l’ambito legale, fiscale, amministrativo, bancario, finanziario, e mettono a disposizione le proprie conoscenze per difendere (con una piccola donazione, gratuitamente o previa iscrizione) chiunque intenda rivolgersi all’associazione.

Molte associazioni dei consumatori sono dotate di personalità giuridica, quindi sono riconosciute a tutti gli effetti come enti autonomi con la qualifica di Onlus. Godono di un proprio statuto e di una propria autonomia che permette loro di avere la legittimazione attiva e passiva nei rapporti giuridici. Questo significa che una singola associazione può agire legittimamente e chiamare in causa un’azienda, può promuovere

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azioni collettive (quelle conosciute come “class action”) per risarcire i danni a più categorie di soggetti, può impugnare le varie decisioni prese dalle multinazionali e che hanno ad oggetto misure restrittive o lesive dei diritti dei consumatori.

Attualmente le associazioni dei consumatori sono rappresentate dal CNCU, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il CNCU è un organo para-statale il cui scopo è quello di rafforzare la posizione del consumatore o dell’utente (per le prestazioni a carattere telematico) nell’ambito del mercato. Ad essa fanno seguito numerose associazioni di cui avrai sicuramente sentito parlare, iscritte all’albo CNCU per poter presenziare alle diverse iniziative promosse dall’ente. Quest’ultimo, di fatto, può formulare proposte di legge al Governo, intervenire ogni qualvolta una norma violi i diritti del consumatore, fornire pareri ad istituzioni ed organi che richiedono consulenze specifiche nell’ambito dei rapporti tra venditore e consumatore.

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Per un’associazione dei consumatori di nuova costituzione non è obbligatorio iscriversi al CNCU per poter operare: essendo un’istituto di diritto privato può seguire tranquillamente le norme ordinarie al fine di agire in tutta sicurezza.

Quando rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatori?

Ogni qualvolta il consumatore avverte di essere stato leso nei propri diritti. Ad avvalersi di un’associazione non è certo il privato cittadino in combutta con il vicino di casa, quanto invece quella persona che, in qualità di cliente, subisce un comportamento scorretto da parte di un’impresa.
Una persona che disdice un abbonamento ma continua a ricevere le fatture può rivolgersi ad un’associazione per chiedere una consulenza; il cliente di una banca che lucra ingiustamente sul mutuo può rivolgersi all’organizzazione di settore per ottenere giustizia.

In altri termini le associazioni dei consumatori sono utili per moltissime questioni che possono interessare anche un gruppo di persone. Pensiamo a coloro che hanno aderito ad un’offerta ma alla fine rimangono truffati dalla stessa azienda: l’associazione dei consumatori può intentare una class action contro l’impresa che ha tenuto un comportamento scorretto.

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Attualmente le associazioni dei consumatori aprono le porte anche agli utenti, ossia a quelle persone fisiche che acquistano beni e servizi su internet: lo scopo è quello di prevenire ogni tipo di comportamento scorretto, a maggior ragione in un comparto intangibile dove la truffa potrebbe essere dietro l’angolo.

Non è necessario presumere di essere stati truffati per interpellare un’associazione a tutela dei consumatori: si possono chiedere informazioni di vario genere, magari anche solo per risolvere qualche dubbio. Pensa se intendi investire delle somme di denaro in strumenti finanziari ma non conosci bene il settore del brokeraggio. Puoi sempre chiedere una consulenza all’associazione specializzata nel comparto finanziario.

Come rivolgersi alle associazioni a tutela dei consumatori?

Tutte le associazioni mettono a disposizione dei consumatori e degli utenti diverse modalità di contatto. Si va dal tradizionale numero verde alla raccomandata A/R, per giungere a modalità più all’avanguardia che garantiscono maggiore reperibilità.

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Ad esempio sui siti delle varie associazioni dei consumatori si possono reperire indirizzi e-mail ed i contatti dei vari professionisti, ma anche form da compilare con i propri dati che consentono di inviare un messaggio di poche righe per ottenere tutte le delucidazioni necessarie.

Alcune associazioni ancora ricevono le tradizionali lettere, che a volte pubblicano in formato anonimo sotto forma di post per fornire informazioni a tutti coloro che potrebbero aver vissuto la stessa esperienza; altrettante hanno sedi dislocate su tutto il territorio nazionale per consentire incontri diretti con gli interessati.

Associazioni dei consumatori: a chi rivolgersi?

Ogni associazione dei consumatori è specializzata in un comparto, e per tale ragione offre tutele mirate per quello specifico settore. Ad esempio:

Questa è solo una breve rassegna delle

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associazioni a tutela dei consumatori presenti attualmente in Italia. Ne esistono tantissime e basterebbe davvero fare un giro su internet per scoprire quella che meglio rappresenta la violazione subita. Abbiamo visto che contattarle è semplice e richiedere consulenze costa davvero poco. Sui vari siti è inoltre presente una rassegna delle varie azioni collettive (ancora in corso) intentate contro un’azienda o una pubblica amministrazione: in questo modo sarà possibile aderire spontaneamente per vedersi tutelati i propri diritti.
Solo attraverso un’attenta informazione ed un po’ di coraggio sarà possibile difendersi da ogni tipo di sopruso.

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