Acque bianche e acque nere: quali differenze?

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Dove vanno a finire gli scarichi del wc e quelli della cucina o della lavatrice? Come vengono separati e trattati per non danneggiare l’ambiente?

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Acqua azzurra, acqua chiara, acqua bianca, acqua nera, acqua reflua, acqua bionda (c’è anche quella), acqua grigia. Naturale o frizzante. L’acqua dovrebbe essere sempre la stessa e invece non lo è: vien giù dalla sorgente altissima e purissima, una sola, e tu guarda in quante declinazioni ce la troviamo quando giunge a valle. Subisce un processo infinito alla fine del quale ce la troviamo in due sole tipologie: acque bianche e acque nere: quali differenze? La risposta sarebbe fin troppo semplice, a prima vista: una la si può bere, l’altra meglio di no. Anzi, proprio no. E nemmeno la risposta è così semplice. È bianca quando la si usa per cucinare ma diventa nera quando finisce nel lavandino dopo avere scolato la pasta? È bianca quando la si usa per lavarsi i denti ma diventa nera quando mescolata con il dentifricio? È bianca mentre mi arriva in testa nella doccia ma diventa nera quando mi arriva sui piedi insieme al bagnoschiuma o allo shampoo? Non mi disturbo a porre la domanda per quanto riguarda un’altra zona del bagno: che siano

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bianche o nere, poco interesseranno le differenze. «Acqua che non devi bere, lasciala scorrere», si diceva dalle mie parti. Ovvero: non avere a che fare con chi non devi. Saggezza castigliana.

Acqua bianche o acque nere: interessano anche il portafoglio? Bella domanda: per le une si paga al Comune come per le altre? C’è un costo di depurazione che comprende entrambe? Se andiamo avanti a porre delle domande, non arriveremo mai alle risposte. Che sono quelle che ti interessano.

Acque bianche: che cosa sono?

Per acque bianche si intendono quelle che provengono dalla natura o usate allo stato naturale (vogliamo essere ottimisti e pensare che ancora esistono delle acque allo stato naturale).

Nello specifico, sono quelle:

Acque nere: che cosa sono?

Esattamente l’opposto. Le

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acque nere, o acque reflue, sono quelle che sono passate da un processo domestico, agricolo o industriale e che, pertanto, sono contaminate (continuiamo ad essere ottimisti e a pensare che non esistono delle acque contaminate). Sono acque che, grazie alle fognature e agli impianti che le trattano, non finiscono nei fiumi, nei laghi o nel mare (qui l’ottimismo va un po’ a farsi benedire, ma in teoria è così).

In pratica, le acque nere sono quelle:

Acque bianche e nere: come vengono trattate?

Acqua bianche e acque nere vengono separate da un apposito impianto di fognatura, cioè da tubazioni che portano il liquido elemento verso una struttura dedicata al trattamento delle une e delle altre. In nessun caso queste acque vengono reimmesse in natura senza la dovuta

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depurazione poiché hanno subìto una trasformazione organica, poca o tanta che sia.

Vengono prima tolte le particelle impure attraverso un processo chimico, fisico e biologico. Si elimina ogni sostanza galleggiante o disciolta. Quello che rimane si trasforma in materia biodegradabile. Quindi, il processo si conclude con la disinfezione e con lo smaltimento di liquami e fanghi. Solo dopo possono essere versate nei corsi d’acqua (fiume, lago, mare) in modo da non recare un danno all’ambiente.

Acque bianche o nere: come funziona la fognatura?

La fognatura è l’insieme delle canalizzazioni che raccolgono le acque bianche e nere.

Ne esistono di due tipi:

La fognatura ha diversi tratti, ossia:

Cosa non può finire nella fognatura?

Acque bianche o acque nere

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è già un bel classificare. Non vorremmo trovarci con una terza specie di acque che dovremmo denominare «ultranera». Per evitare di arrivare a tanto, è vietato versare nella fognatura:

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