Quanto pagare colf e badanti nel 2018

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Lavoro domestico e stipendi minimi per il 2018: le tabelle retributive ed il lavoro notturno delle badanti

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Come per ogni settore lavorativo, anche il rapporto di lavoro domestico, che di norma riguarda colf, badanti, baby-sitter, ecc., è regolato da un apposito contratto, vale a dire il contratto collettivo nazionale di lavoro (ccnl), che indica i minimi tabellari ossia la retribuzione minima che va riconosciuta a chi svolge questo lavoro. Il Ccnl lavoro domestico indica in modo preciso quanto pagare la colf, la badante, la baby-sitter o la donna delle pulizie. Qualora le parti dovessero concordare un compenso più basso di quello stabilito dal contratto collettivo, il contratto resterebbe valido, ma la colf o badante – al termine del rapporto di lavoro – potrà chiedere un’integrazione retributiva. Quanto poi ai

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contributi, questi vanno versati ogni tre mesi all’Inps. Il loro ammontare varia a seconda del numero di ore di lavoro svolte alla settimana e dalla retribuzione oraria. Molto importante è non retribuire mai i lavoratori domestici in contanti, poiché – di fronte a possibili contestazioni – potrebbe essere difficile dimostrare l’adempimento dei pagamenti. Meglio allora prescegliere un assegno circolare o un bonifico, che garantiscono sempre la tracciabilità dei pagamenti e la prova degli stessi.

Stipendio minimo colf e badanti 2018

Ciò detto è bene sapere che per quanto riguarda il lavoro domestico, il Ccnl di categoria è stato aggiornato nel 2017, ma la materia è in continua evoluzione, tant’è che in favore di colf e badanti e di tutti gli altri lavoratori inquadrati secondo le regole stabilite dal Ccnl lavoro domestico, sono state di recente aggiornate le fasce stipendiali, cioè lo stipendio minimo da erogare ai

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lavoratori domestici. Di conseguenza, nei confronti di colf, badanti, baby-sitter e di tutti gli altri lavoratori domestici assunti con regolare contratto dovrà essere erogato obbligatoriamente da parte del datore di lavoro l’aumento in busta paga. Vediamo, dunque, cosa si prevede il per il 2018 con riferimento allo stipendio di colf e badanti

Stipendio minimo colf e badanti 2018

Ecco le tabelle di stipendio minimo per colf, badanti e lavoratori domestici disposte con l’adeguamento Istat del Ccnl lavoro domestico 2017 ed in vigore anche per il 2018.

Tabella A: Conviventi a servizio intero

LivelloMinimi salariali mensili (€)
A625,15
AS738,82
B795,65
BS852,48
C909,33
CS966,15
D1.136,64 (+ indennità 168,07)
DS1.193,47 (+ indennità 168,07)

Tabella B: Conviventi a servizio ridotto

LivelloMinimi salariali mensili (€)
B568,32
BS596,74
C659,24

Tabella C: Non conviventi

LivelloMinimi salariali orari (€)
A4,54
AS5,36
B5,68
BS6,02
C6,36
CS6,70
D7,73
DS8,07

Tabella D: Assistenza notturna

LivelloMinimi salariali mensili (€)
BS980,35 (autosufficienti)
CS1.111,07 (non autosufficienti)
DS1.372,52 (non autosufficienti)

Tabella E: Presenza notturna (€)

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Livello unico656,41

Tabella F: Indennità (€ – valori giornalieri)

pranzo e/o colazione1,91
cena1,91
alloggio1,66
totale5,48

Tabella G: Casi di copertura (*)

LivelloMinimi salariali orari (€)
CS7,21
DS8,69

(*) Assistenza a persone non autosufficienti, con prestazioni limitate alla copertura dei giorni di riposo dei lavoratori titolari.

Badanti, lavoro notturno e orario massimo di lavoro

Con particolare riferimento al lavoro notturno è bene prestare molta attenzione. Una recente sentenza della Cassazione [1], infatti, ha trattato molto approfonditamente l’aspetto del riposo giornaliero del lavoratore domestico, evidenziando i rischi del datore di lavoro che non rispetti i limiti dell’orario massimo di lavoro e non garantisca il dovuto riposo al lavoratore domestico. Per tutti gli approfondimenti sul tema consigliamo la lettura del nostro articolo: Contratto badanti: orario di lavoro e rischi per il datore. Chi ha letto l’articolo sa già che la normativa in punto di orario di lavoro è molto chiara e prevede, in particolare, quanto segue:

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Dunque, il riposo di tutti i lavoratori, compresi quelli domestici, deve essere di 11 ore al giorno e deve essere fruito in maniera continuativa, cioè per 11 ore consecutive. È evidente, dunque, che se il dipendente necessita di 11 ore di riposo continuativo, lo stesso non potrà lavorare di giorno e di notte. In questi casi, quindi, servirebbero due lavoratori uno per la notte ed uno per il giorno. Al riguardo va ricordato che la parte relativa al lavoro notturno nel Ccnl prevede che per l’assistenza alle persone autosufficienti la paga minima sia di € 980,35 per mese che sale a € 1.111,07 ed a € 1.372,52 se l’assistito non è autosufficiente e rispettivamente se il lavoratore è inquadrato nelle categorie CS o DS. Resta inteso che negli altri casi di presenza notturna e di livello unico di inquadramento la paga mensile minima è pari a € 656,41.

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