Lavoratore qualificato: definizione

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Competenze specifiche, capacità tecnico-pratiche, anzianità di servizio: cosa determina l’attribuzione dello status di lavoratore qualificato?

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Sei stato assunto presso un’azienda come operaio qualificato, oppure come impiegato qualificato. Ti chiedi cosa intenda il datore per “qualificato” e se questo status comporti per te particolari benefici. In particolare, hai sentito parlare di livello di inquadramento e qualifica professionale e non sai se il fatto di definirti un lavoratore qualificato c’entri qualcosa con le mansioni che ti hanno assegnato. Vediamo allora, in concreto, quale sia la definizione di lavoratore qualificato, da cosa dipenda l’attribuzione di questo status e se comporti o meno dei vantaggi.

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La qualifica e le mansioni

La qualifica, in linea generale, rappresenta lo status professionale del lavoratore: in altre parole, con il termine qualifica professionale si intende l’insieme delle conoscenze, abilità e competenze di una specifica figura professionale.

In generale, la legge prevede che i lavoratori dipendenti del settore privato debbano essere classificati nelle seguenti categorie:

I contratti collettivi individuano poi le specifiche qualifiche presenti in una determinata azienda (ad esempio, l’operario specializzato, il capo contabile, ecc.) e, di conseguenza, determinano, la categoria la mansione e la posizione del lavoratore nella struttura organizzativa dell’impresa.

Dalla qualifica attribuita al lavoratore deriva il trattamento economico a lui spettante.

Il datore di lavoro, al momento dell’assunzione, deve comunicare al dipendente la qualifica che gli viene attribuita in base alle mansioni per cui è stato assunto e lo stipendio che, di conseguenza, gli spetta.

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Cosa significa “lavoratore qualificato”

Oltre alla definizione generale di qualifica poc’anzi enunciata, deve intendersi per qualifica anche, in senso più ristretto, l’insieme delle conoscenze specifiche, tecniche, nonchè delle capacità pratiche nello svolgimento dei propri incarichi, che il dipendente possiede e che lo distingue dagli altri “non specializzati”.

Il Ccnl del settore terziario, commercio, distribuzione e servizi, oppure il Ccnl per i dipendenti del turismo e pubblici esercizi, considerano lavoratori qualificati quei dipendenti che hanno prestato al propria opera per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese che svolgono attività nel settore alimentare o della somministrazione, con inquadramento professionale almeno al quarto livello.

In altre parole, dunque, il lavoratore qualificato è quello che possiede maggiore esperienza e maggiori capacità tecnico-pratiche rispetto agli altri colleghi, appunto, non qualificati.

Vantaggi di essere un lavoratore qualificato

Il lavoratore che ha acquisito nel tempo particolari capacità e particolare specializzazione può permettersi, in fase di assunzione o in corso di rapporto, di chiedere un aumento della retribuzione, oppure può ricevere per spontanea volontà del datore un trattamento economico di favore rispetto ai colleghi non qualificati, proprio in ragione delle sue maggiori capacità produttive, che lo distinguono dai colleghi operai o impiegati “comuni”.

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