Legge Bersani auto

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Decreto Bersani assicurazione auto: cos’è, come funziona, chi può beneficiarne e quali documenti servono per accedere alle agevolazioni previste dalla legge?

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In Italia si è soliti attribuire alle leggi promulgate dal Parlamento il nome del politico che ne è stato promotore, cioè della persona che ha proposto e portato avanti il provvedimento durante il lungo iter parlamentare: pensa al decreto Monti, alla legge Fornero, alla Bossi-Fini, alla Gasparri, al lodo Alfano, solo per citare alcuni esempi. Tra questi provvedimenti sicuramente merita una menzione d’onore la legge Bersani, la quale è nota soprattutto per le novità introdotte nel mondo delle auto e, nello specifico, in quello delle assicurazioni.

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Sicuramente ricorderai che, qualche anno fa, questo noto provvedimento (conosciuto anche come decreto Bersani) segnò per l’Italia l’inizio di una stagione di liberalizzazioni: tra queste, la legge Bersani consentì a coloro che decidevano di assicurare il proprio veicolo per la prima volta di acquisire, come classe di partenza, quella dei genitori, qualora si appartenesse allo stesso nucleo familiare. Se ne vuoi sapere di più sulla legge Bersani sulle auto, prosegui nella lettura: vedremo insieme come funziona e cosa dice questo provvedimento.

Legge Bersani e assicurazione auto

La legge Bersani sull’assicurazione auto [1], in vigore dal 2007, è solamente una parte della più ampia riforma che venne intrapresa dall’allora ministro dello sviluppo economico Pier Luigi Bersani in nome della liberalizzazione; ciò che a noi qui interessa, però, è ciò che tale normativa dice a proposito delle autovetture e, nello specifico, dell’

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assicurazione responsabilità civile auto.

La legge Bersani auto offre la possibilità di stipulare un’assicurazione auto per un veicolo appena acquistato usufruendo della stessa classe di merito di un altro veicolo già assicurato, di proprietà del guidatore o di un del suo nucleo familiare.

Per comprendere appieno l’importanza della legge Bersani auto è fondamentale, però, che ti spieghi come funziona l’assicurazione rc auto e, soprattutto, come funzionano le classi di merito.

Assicurazione rc auto: cos’è?

È noto a tutti gli automobilisti italiani l’obbligo di assicurare il proprio veicolo che circoli su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate: si tratta della cosiddetta r.c. auto, cioè dell’assicurazione della responsabilità civile per la circolazione dei veicoli.

Questa copertura assicurativa è un obbligo: chiunque trasgredisca è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 849 a euro 3.396, oltre al sequestro del veicolo. L’automobilista assicurato responsabile di un sinistro, quindi, non dovrà pagare il risarcimento del danno, poiché provvederà l’impresa di assicurazione.

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La legge [2] impone a tutti i guidatori di assicurarsi per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore senza guida di rotaie e dei natanti. Si tratta di una particolare specie di assicurazione contro i danni, definita assicurazione della responsabilità civile [3]. La sua funzione non è quella di risarcire il danno patito dall’assicurato, bensì quello di pagare in sostituzione del danneggiante (nei limiti di un massimale).

Mentre la normale assicurazione contro i danni tutela l’assicurato-vittima del sinistro, l’assicurazione della responsabilità civile tutela l’assicurato-autore del sinistro. È proprio quello che accade nell’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per la circolazione dei veicoli: il danneggiante non paga direttamente il danneggiato, sostituito in ciò dalla propria assicurazione (in determinati casi, il danneggiato potrà avvalersi dell’indennizzo diretto, ottenendo il risarcimento direttamente dalla propria assicurazione la quale, poi, si rivarrà su quella del danneggiante

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[4]). È chiaro che l’assicurazione ha un costo: l’autore del sinistro vedrà senza dubbio aumentato il premio assicurativo da versare annualmente.

Il sistema di classi di merito

La legge Bersani auto non modifica l’assicurazione rc auto in sé, ma va a incidere sull’attribuzione delle classi di merito, che di fatto è il sistema maggiormente proposto dalle assicurazioni: questo meccanismo consente di attribuire a ciascun assicurato una “posizione” a seconda del suo comportamento.

Attraverso il meccanismo dei bonus/malus, ogni anno l’assicurato può scalare posizioni, raggiungendo una classe di merito superiore. Le classi sono diciotto: all’ultima (la diciottesima, appunto) corrisponde il premio assicurativo più alto, mentre alla prima quello più basso. Ogni anno privo di sinistri comporta la “promozione” alla classe superiore; in caso contrario, il declassamento verso il basso (normalmente di due classi).

La formula bonus/malus basata sulle classi di merito è chiaramente incentivante: gli automobilisti virtuosi vengono ricompensati con l’assegnazione di una classe migliore, alla quale corrisponde un trattamento assicurativo più favorevole (premio più basso); al contrario, chi è responsabile di sinistri vedrà la propria posizione aggravarsi.

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La classe di partenza per i neo assicurati è la quattordicesima. Con la riforma apportata dalla legge Bersani auto, però, il nuovo assicurato può partire da una classe di merito superiore (cioè più vantaggiosa), corrispondente alla classe di un mezzo già in suo possesso o a quella di un componente del nucleo familiare convivente. Così, ad esempio, il neopatentato che voglia intestarsi l’assicurazione e che sia ancora nello stato di famiglia dei genitori, potrà stipulare una polizza che lo inserisca direttamente nella classe di merito equivalente a quella di uno dei genitori.

Dunque, con la legge Bersani auto, si ha la facoltà di ereditare la classe di merito di un parente, ovviamente se essa risulta più conveniente. Il vantaggio è chiaro specialmente per i neopatentati, che possono evitare di partire dalla quattordicesima classe e, invece, beneficiare della stessa classe di un genitore o di un fratello.

Condizioni per beneficiare della legge Bersani sulle auto

Come ampiamente ricordato nei precedenti paragrafi, nel settore assicurativo la legge Bersani permette al proprietario di un veicolo acquistato nuovo o usato di

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acquisire la stessa classe di merito di un mezzo circolante e assicurato già in suo possesso o in possesso di un componente del nucleo familiare convivente.

Per poter beneficiare dell’applicazione della legge Bersani auto occorre soddisfare alcune condizioni:

Non occorre, invece, che la compagnia assicuratrice sia la medesima: il secondo veicolo può essere assicurato anche presso società diversa da quella che fornisce la polizza alla prima.

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Come ottenere i vantaggi della legge Bersani?

Per beneficiare della legge Bersani auto, è sufficiente rivolgersi alla compagnia assicuratrice con la quale vogliamo stipulare la polizza per il veicolo acquistato presentando:

Legge Bersani auto: perché conviene?

È ovvio che la legge Bersani sull’assicurazione auto offre un evidente vantaggio, soprattutto ai neopatentati, notoriamente più penalizzati dai costi alti delle tariffe assicurative.

Con l’applicazione della legge Bersani, un giovane ha la possibilità di assicurare il proprio veicolo acquisendo la classe di merito, per esempio, del genitore, garantendosi un enorme vantaggio in termini economici.

Legge Bersani: conviene sempre?

Occorre, però, precisare, che le compagnie assicurative non pongono sullo stesso piano una classe di merito reale e la stessa classe acquisita tramite l’applicazione della

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legge Bersani auto; pertanto, è possibile riscontrare differenze, anche sostanziose, fra le due tipologie.

Spesso le società d’assicurazione, pur riconoscendo al veicolo appena assicurato la classe di merito di altro appartenente a proprietario dello stesso nucleo familiare, non applicano lo stesso premio: potrà così aversi che, nella stessa famiglia, il padre che ha trasmesso la sua classe di merito al figlio neopatentato paghi un importo, mentre il figlio ne paghi uno molto più elevato, pur possedendo, formalmente, la stessa classe di merito.

Dunque, capita spesso che la polizza auto del secondo veicolo, quello che eredita la classe di merito tramite la legge Bersani, paga comunque di più. Ciò si verifica perché per le compagnie assicurative non conta soltanto la classe bonus-malus, ma nel calcolo del premio assicurativo intercorrono anche altri fattori.

Principalmente vengono considerati lo storico dei sinistri, gli anni di guida e altri aspetti non strettamente condizionati dalla classe di merito. Quindi, una persona che si trova nella prima classe da diversi anni, con uno storico che non segnala sinistri o altri problemi, sicuramente riuscirà a ottenere un prezzo più conveniente per la rc auto rispetto a un neopatentato.

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Per valutare la convenienza dell’applicazione o meno della legge Bersani auto bisogna fare un calcolo. In linea di massima, possiamo dire che una classe di merito ereditata molto bassa, dalla quinta in giù, conviene sempre rispetto a una quattordicesima classe standard.

Al contrario, quando questa forbice risulta essere meno ampia non è detto che sia un’operazione sempre vantaggiosa. Infatti una quattordicesima classe di merito naturale potrebbe essere più conveniente di una decima o dodicesima classe ereditata.

Insomma: non esiste una regola fissa, il modo per scegliere la soluzione migliore è quello di comparare i preventivi proposti dalle compagnie assicuratrici.

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