Testamento olografo falso: ultime sentenze
Formazione o uso di un testamento falso; domanda di pronuncia di indegnità a succedere; annullabilità del testamento.
Indice
Falsificazione di testamento olografo e truffa
La falsificazione di un testamento olografo al fine di trarne profitto mediante l’indicazione del soggetto agente quale unico erede del de cuius, integra il reato di cui all’art. 491 c.p., tipico della falsità in testamento olografo, non anche il reato di truffa dal momento che perché venga integrato il reato di truffa è necessario un atto dispositivo della vittima indotto dagli artifici e dai raggiri posti in essere dal soggetto agente.
Corte appello Napoli sez. III, 04/03/2022, n.2066
Falsità del testamento olografo: elemento oggettivo
In tema di falsità di testamento olografo, ai fini della sussistenza oggettiva della fattispecie non rileva che l’imputato rifiuti di sottoporsi al saggio della scrittura, in quanto è sufficiente che la scrittura risulti non ricollegabile al de cuius. Per poter poi riconnettere la fattispecie al prevenuto, indipendentemente dalla prova della materiale redazione del testamento olografo da parte sua, è sufficiente la sussistenza di elementi di vantaggio che vedono lo stesso quale soggetto interessato (se non addirittura unico soggetto interessato) alla falsificazione
Tribunale Trieste, 18/02/2022, n.2133
Accertamento falsità del testamento olografo
Il giudice di merito, nell’accertamento della falsità di un testamento olografo, può fondare la propria decisione, in omaggio al principio del suo libero convincimento, sulla base di qualunque mezzo di prova, anche raccolte in altro giudizio, se riproposte. Non è obbligo del giudice, in tali casi, avvalersi necessariamente di una consulenza grafica e, se anche concretamente una consulenza tecnica sia stata esperita, non dovrà fondare il suo giudizio esclusivamente sui risultati di essa, ma ben potrà decidere sulla base di qualunque altro mezzo di prova. Il principio del libero convincimento, difatti, porta ad escludere in radice la sussistenza di una scala gerarchica dei mezzi di prova.
Tribunale Bologna sez. I, 20/01/2022, n.151
Falsità testamento olografo: casistica
In materia di testamento olografo, la cui falsità sia provata anche dalla perizio grafologica, non rileva ai fini dell’ attendibilità delle disposizioni del de cuius la circostanza che lo stessi, nell’ ultimo periodo della propria vita, abbia acconsentito a che fosse uno dei figli ad occuparsi della gestione delle proprietà immobiliari; senza che ciò possa, di fatto, costituire manifestazione della volontà di destinare tutta la propria eredità a tale figlio.
Tribunale Napoli sez. V, 10/08/2021, n.6338
Falsità in testamento olografo: firma riconducibile a testatore e convenuto
Non è idonea a costituire prova del reato di cui all’art. 491 c.p. la sola circostanza che il corpo del testamento olografo sia stato redatto da mano diversa da quella, autentica, della firma del soggetto testatore, e dalle risultanze si evidenzi una similitudine con la grafia dell’imputato. Tale assenza di certezza circa la riconducibilità della grafia, ma ancor più circa la volontarietà del testatore di sottoscrivere effettivamente quanto presente nel testamento olografo (data l’assoluta
Tribunale Ferrara, 21/06/2021, n.459
Testamento olografo: alterazione della data
Quando l’erede in forza di un testamento olografo agisca per far dichiarare che quello successivo, che istituisce erede il convenuto, è stato alterato nella data da terzi, si è fuori della previsione dell’art. 602, comma 3, c.c., che riguarda i casi in cui è consentita la prova della non corrispondenza della data apposta dal testatore a quella del giorno di redazione della scheda, mentre l’alterazione della data da parte di terzi può essere fatta valere soltanto per mezzo della querela di falso il cui onere probatorio, in mancanza di altri elementi di prova, ben può essere assolto mediante le sole presunzioni.
(Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva ritenuto contraffatta la data di un testamento che era invece anteriore rispetto a quella risultante dalla contraffazione e, quindi, antecedente a quelle di altre due schede testamentarie favorevoli agli eredi
Cassazione civile sez. II, 16/02/2022, n.5091
Prova della non corrispondenza della data apposta dal testatore
Quando l’attore, erede in forza di un testamento olografo, agisca per far dichiarare che quello di data posteriore, che istituisce erede il convenuto, è stato alterato nella data da terzi, si è fuori della previsione del terzo comma dell’articolo 602 del Cc, il quale riguarda i casi in cui è consentita la prova della non corrispondenza della data apposta dal testatore a quella del giorno di redazione del documento, e la lamentata alterazione della data da parte di terzi può essere contestata e accertata soltanto per mezzo della querela di falso.
Cassazione civile sez. II, 16/02/2022, n.5091
Domanda di accertamento negativo
Per contestare la genuinità del testamento olografo non è necessario fare ricorso alla querela di falso ed al disconoscimento in seguito dalla verificazione, ma è ammessa la speciale azione di accertamento negativo, con cui si solleva una quaestio nullitatis o, per meglio dire, una quaestio inexistentiae: la parte che intenda contestare l’autenticità del testamento olografo, precisamente, deve proporre domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura, assumendo l’onere della relativa prova, su di essa gravante.
Corte appello Reggio Calabria sez. I, 10/12/2021, n.707
Testamento olografo: contestazione autenticità
La parte che contesta l’autenticità di un testamento olografo deve proporre domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura, gravando su di essa l’onere della relativa prova, secondo i principi generali dettati in tema di accertamento negativo ed essendo inadeguati, al fine di superare l’efficacia probatoria di un testamento olografo, sia il ricorso al disconoscimento, sia la proposizione di querela di falso.
Tribunale Avellino sez. I, 19/04/2021, n.619
Testamento olografo e querela di falso
Avendo la querela di falso il fine di privare un atto pubblico (o una scrittura privata riconosciuta) dell’efficacia sua propria e di qualsiasi ulteriore effetto attribuitogli, non possono essere trattate nel giudizio, che ha ad oggetto esclusivamente la provenienza del testamento olografo, le questioni relative all’accertamento di cancellature presenti nel testamento redatto dal de cuius.
Tribunale Savona, 07/10/2020, n.526
Scheda testamentaria falsa: non comporta sanatoria in quanto “inesistente”
La scheda testamentaria falsa, anche se eseguita dagli eredi pretermessi perché ritenuta comunque conforme alla volontà del testatore, non comporta la sanatoria dell’atto in quanto trattasi di atto “inesistente” e non semplicemente nullo. In tal caso, dunque, non è configurabile la previsione di cui all’articolo 590 del Cc secondo cui la nullità della disposizione testamentaria non può essere fatta valere da chi, conoscendo la causa della nullità, ha, dopo la morte del testatore, confermato la disposizione o dato a essa volontaria esecuzione. Ad affermarlo è la cassazione accogliendo il ricorso di un figlio della de cuius contro il padre e i due fratelli i quali, ritenendo di seguire la volontà della defunta, avevano dato esecuzione a una scheda testamentaria falsa – in quanto realizzata da uno dei figli – che disponeva in favore di alcuni dei beni immobili.
Per la Suprema corte, nella fattispecie, la riconosciuta non autenticità della scheda mette fuori gioco il meccanismo di sanatoria contemplato dall’articolo 590 del codice civile, senza che abbia “alcuna rilevanza né la consapevolezza dei dichiaranti che il testamento fosse falso, né l’indagine volta a stabilire se la scheda fosse conforme alla volontà espressa in vita dalla defunta”.
Cassazione civile sez. VI, 28/05/2020, n.10065
Testamento olografo: contestazione dell’autenticità
La parte che contesti l’autenticità del testamento olografo deve proporre domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura, e grava su di essa l’onere della relativa prova, secondo i principi generali dettati in tema di accertamento negativo. In difetto di tali presupposti non si può addivenire ad un giudizio di falsità, mancandone una prova rigorosa, il cui onere incombe, come detto, sull’attore.
Tribunale Pescara, 25/10/2019, n.1564
Il reato di falsificazione di testamento olografo
La falsificazione materiale di un testamento olografo che istituisce l’agente quale erede universale del “de cuius” produce immediatamente l’acquisizione delle situazioni soggettive patrimoniali correlate a tale “status”, ai sensi dell’art. 588 c.c., conseguendone che il delitto di cui all’art. 491 c.p. non può concorrere, in tal caso, con quello di truffa, che si presenta strutturalmente incompatibile in quanto richiede che l’arricchimento dell’agente derivi da un atto dispositivo della vittima, al quale questa sia stata indotta da artifici o raggiri.
Cassazione penale sez. V, 11/03/2019, n.15666
La falsità, l’erronea o l’incompleta indicazione della data
In materia di testamento olografo, la falsità, l’erronea o l’incompleta indicazione della data non è essa stessa determinante ai fini dell’invalidità del testamento, considerato che la funzione della data è quella di risolvere in via presuntiva le questioni che dipendono dal tempo di compimento dell’atto, cioè stabilire se il testatore era capace nel giorno in cui il testamento è stato redatto e, nel caso di più testamenti successivi, quale sia l’ultimo.
Pertanto, l’annullabilità del testamento, ai sensi dell’articolo 606, comma 2, del Cc, per falsità, erronea o incompleta indicazione della data può essere chiesta da che ha interesse a far accertare che, al tempo della redazione del testamento, il testatore fosse incapace, oppure per fare accertare l’efficacia di altro testamento ritenendolo posteriore a quello senza data o con data falsa. Nel caso di specie, gli attori hanno contestato invano anche la data di un testamento olografo, al fine di ottenere la condanna della convenuta al rilascio dei beni ereditati dal de cuius.
Tribunale Oristano, 20/09/2018, n.612
Falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito
L’alterazione del nominativo del destinatario mediante sostituzione del nome dell’originario beneficiario in un assegno bancario munito della clausola “non trasferibile” rientra nella fattispecie descritta dall’art. 485 c.p., cioè falsità in scrittura privata, abrogato dal Dlgs 7/2016, e non nella fattispecie di falsità in testamento olografo, cambiale o titoli di credito ex art. 491 c.p.
Tribunale Napoli sez. I, 07/02/2018, n.1738
Annullamento del testamento per falsità della data
Ove l’erede convenuto per l’adempimento di un legato spieghi, in via riconvenzionale, domanda di annullamento del testamento per falsità della data e riproponga, in appello, la contestazione circa la validità del titolo, così impedendo che su tale questione si formi il giudicato, il giudice del gravame può rilevare, d’ufficio, l’eventuale esistenza di cause di nullità del testamento medesimo (nella specie, per difetto di autografia).
Cassazione civile sez. VI, 05/04/2017, n.8841
L’esecutore testamentario può opporsi all’archiviazione del procedimento?
È inammissibile l’opposizione proposta da un esecutore testamentario, nominato in un testamento olografo, alla richiesta di archiviazione di un procedimento per il reato di contraffazione di una diversa scheda testamentaria, in quanto assumono la qualità di persone offese dalla falsificazione, come tali legittimate all’esperimento dell’opposizione, solo i beneficiari diretti delle disposizioni patrimoniali contenute nella scheda testamentaria genuina.
Cassazione penale sez. V, 29/09/2017, n.50085
Imputazione per uso di testamento olografo falso
Sussiste la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza nel caso in cui l’imputato, al quale sia originariamente contestato il delitto di uso di testamento olografo falso venga condannato per il reato di falso in detto documento, in quanto il reato di uso di atto falso si pone in rapporto di alternatività con quello di falso in testamento olografo, escludendo che l’imputazione avente ad oggetto il primo reato comporti la contestazione in fatto del secondo.
Cassazione penale sez. V, 20/12/2016, n.12599
Pronunzia di indegnità a succedere
Nell’ipotesi di azione volta ad ottenere la pronunzia dell’indegnità a succedere in ragione della formazione o dell’uso di un testamento falso (art. 463 n. 6 c.c.), il termine decennale di prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cui il soggetto legittimato ad esercitare la stessa abbia la ragionevole certezza e consapevolezza sia della circostanza che una parte pretenda di essere erede e si qualifichi come tale in forza di un testamento che si ha motivo di ritenere falso, sia del proprio diritto a conseguire l’eredità o il legato, in virtù di indici oggettivamente univoci idonei a determinare detto convincimento in una persona di normale diligenza, il cui apprezzamento è riservato alla valutazione del giudice del merito.
(Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza impugnata che aveva ritenuto giustificata l’iniziale inerzia dell’attrice che, pur avendo alcune perplessità, non aveva ancora maturato certezze sulla non autenticità di un testamento olografo prima della rivelazione da parte del fratello).
Cassazione civile sez. II, 29/11/2016, n.24252
Responsabilità aggravata e testamento olografo
Ricorrono gli estremi per l’applicazione della responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c quando un coerede impugna un testamento olografo assumendone la falsità della sottoscrizione successivamente ed in relazione all’esito del procedimento penale nel quale non era stata accolta la sua denuncia senza tuttavia introdurre alcun ulteriore significativo elemento di prova nonché procede a trascrivere la domanda sull’immobile pervenuto alle altre coeredi in relazione alla successione oggetto di causa ostacolandone quindi l’alienazione.
Tribunale Savona, 08/12/2016
Parte aggiunta o alterata del testamento olografo
Se la parte aggiunta e/o alterata del documento (nella specie, testamento olografo) è nettamente e agevolmente distinguibile dalla parte originaria, la falsità, se deve essere dichiarata, deve esserlo solo limitatamente a tali ‘aggiunte’; infatti, solo se il senso e il valore dell’intero documento risultassero del tutto sconvolti da tali ‘innesti’, tanto da non potersi ricostruire l’originaria volontà di chi lo scrisse, la falsità (ai fini penalistici) investirebbe l’intero documento.
Cassazione penale sez. V, 04/11/2014, n.50355
Falsificazione di un testamento olografo
In tema di falsità documentali, l’uso dell’atto falso che rende la falsità punibile, ex art. 485 cod. pen., consiste in una qualsiasi utilizzazione che abbia giuridica rilevanza. Pertanto, nel caso di falsificazione di un testamento olografo, il reato di falsità materiale si realizza con la pubblicazione del testamento ad opera del notaio.
Cassazione penale sez. V, 21/10/2014, n.12159
Falso in testamento olografo e querela
In materia di delitti contro la fede pubblica, l’attribuzione del potere di querela comporta il riconoscimento della qualità di persona offesa alla persona che dal reato ha ricevuto danno.
(Fattispecie in tema di falso in testamento olografo, in cui, attesa la procedibilità d’ufficio, è stata negata alla persona danneggiata, costituita parte civile, la legittimazione a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere, che la legge conferisce soltanto alla persona offesa costituita parte civile).
Cassazione penale sez. V, 15/01/2007, n.5698