Invalidità civile: ultime sentenze

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Controversie in materia di assistenza e previdenza; revoca della prestazione assistenziale; onere della prova dei requisiti.

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Controversie in tema di invalidità

Nelle controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché di pensione di inabilità e di assegno di invalidità di cui alla l. n. 222/1984, la domanda è procedibile, ai sensi dell’art. 445-bis, comma 2, c.p.c., se sia stata presentata istanza di accertamento tecnico per la

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verifica preventiva delle condizioni sanitarie legittimanti la pretesa fatta valere, sicché il ricorrente è legittimato a procedere secondo le forme ordinarie, per l’accertamento del diritto, anche se l’istanza sia stata rigettata o dichiarata inammissibile senza procedere all’espletamento del richiesto accertamento tecnico.

Cassazione civile sez. lav., 04/04/2022, n.10753

Correzione di sentenza irrevocabile

Il giudice della esecuzione non può disporre d’ufficio, ai sensi dell’art. 130 c.p.p., la correzione della sentenza divenuta irrevocabile, integrando il dispositivo di condanna con l’inserimento della sanzione amministrativa accessoria della revoca dell’indennità di disoccupazione, della pensione sociale o per l’invalidità civile, di cui sia stata omessa l’applicazione.

Cassazione penale sez. I, 11/01/2022, n.3627

Assegno sociale erogato dall’Inps

In tema di invalidità civile, nel caso in cui gli elementi costitutivi dell’assegno di invalidità, previsto dall’art. 13 della l. n. 118 del 1971, siano maturati prima del compimento del

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sessantacinquesimo anno di età e la relativa domanda amministrativa sia stata proposta prima di tale data, la sostituzione di tale prestazione con l’assegno sociale opera dal primo giorno del mese successivo a quello di compimento del sessantacinquesimo anno, anche se si debba corrispondere direttamente l’assegno sociale; sussiste, pertanto, un interesse all’accertamento del superamento della soglia invalidante, seppure ciò comporti che non venga pagato neanche un rateo dell’assegno di invalidità.

Cassazione civile sez. VI, 29/11/2021, n.37273

Invalidità civile e capacità di testimoniare

Non può ritenersi incidente sulla capacità a testimoniare della persona offesa l’essere stato dichiarato tempo addietro soggetto invalido civile, non percettore di pensione di invalidità, quale portatore di un incapacità generica di lavorare. Tale accertamento vetusto in ogni caso non evidenzia un’incapacità di comprensione e di memoria del soggetto interessato, bensì una mera e generica invalidità civile a svolgere determinate attività lavorative.

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Corte appello Taranto, 22/11/2021, n.921

Concessione dell’invalidità civile

Spetta alla giurisdizione del giudice ordinario la cognizione sulla controversia relativa al mancato rinnovo del contratto di lavoro autonomo stipulato dall’INPS all’esito di selezione pubblica con i medici incaricati delle procedure di valutazione per la concessione dell’invalidità civile, atteso che il rapporto di lavoro instaurato è di natura parasubordinata, e pertanto privatistica, e che la procedura selettiva ha caratteristiche negoziali e non di pubblico concorso.

Cassazione civile sez. un., 13/10/2021, n.27889

Indebita percezione ai danni dello Stato

In tema di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, nella valutazione del superamento o meno della soglia di punibilità, prevista dall’art. 316-ter, comma 2, c.p., occorre tener conto della complessiva somma indebitamente percepita dal beneficiario e non di quella allo stesso corrisposta con cadenza periodica, ove le erogazioni conseguano ad una iniziale ed unitaria condotta. (Fattispecie in cui l’imputato, omettendo di comunicare il proprio trasferimento all’estero, percepiva indebitamente, per oltre sei anni, la pensione di invalidità civile).

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Cassazione penale sez. VI, 23/09/2021, n.45917

Riconoscimento dell’assegno di invalidità civile: reddito

A prescindere dalle variazioni in termini di limiti reddituali, periodicamente revisionati dal legislatore, il beneficio dell’assegno di invalidità civile rimane ancorato al reddito personale del percipiente mentre non vanno tenuti in considerazione eventuali ulteriori redditi percepiti dai familiari.

Cassazione civile sez. lav., 16/02/2021, n.4038

Invalidità civile al 50%

Una motivazione che in un compendio probatorio plurale si affidi unicamente alla CTU, nella sua apoditticità, è del tutto incapace di costituire il fulcro motivo di qualsivoglia sentenza, estrinseca si in argomentazioni non idonee a rivelare la ratio decidendi del giudice, né a lasciar trasparire il percorso argomentativo da questi seguito (nella specie, a fronte di una valutazione del CTU della riduzione della capacità lavorativa specifica nella misura del 7%, da un lato, e dall’altro del certificato di invalidità civile

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reso dalla Commissione medica pubblica, dalla perizia medico -legale, nonché da alcune prestazioni mediche, che avevano riconosciuto l’invalidità civile nella misura del 50%, la Corte di merito non aveva spiegato le ragioni per cui aveva basato la propria decisione esclusivamente sulla relazione del consulente d’ufficio omettendo di considerare il fatto che dalle altre emergenze istruttorie risultasse il riconoscimento di una lesione della capacità lavorativa specifica più grave).

Cassazione civile sez. III, 09/12/2020, n.28073

Invalidità civile: la domanda amministrativa

In tema di invalidità civile, ai fini della procedibilità del ricorso giudiziale, è sufficiente che la domanda amministrativa consenta di individuare la specifica prestazione richiesta, senza che l’eventuale assenza del certificato medico possa incidere sul riconoscimento del diritto al beneficio con decorrenza dalla presentazione della medesima domanda, ove sussistano gli altri presupposti previsti dalla legge.

Cassazione civile sez. lav., 21/11/2019, n.30419

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Controversie in materia di invalidità civile

In tema di azione giudiziale per le prestazioni d’invalidità civile, il termine di decadenza introdotto dall’art. 42, comma 3, del d.l. n. 269 del 2003 (conv. con modif. in l. n. 326 del 2003), la cui efficacia è stata differita al 31 dicembre 2004 dall’art. 23, comma 2, del d.l. n. 355 del 2003 (conv. con modif. in l. n. 47 del 2004), si applica a decorrere dal 1° gennaio 2005 anche nel caso in cui il provvedimento amministrativo sia stato comunicato all’interessato anteriormente alla predetta data, dovendosi ritenere, conformemente ai principi generali dell’ordinamento in materia di termini, che, ove una modifica normativa introduca un termine di decadenza prima non previsto, la nuova disciplina operi anche per le situazioni soggettive già in essere, ma la decorrenza del termine resta fissata con riferimento all’entrata in vigore della modifica legislativa.

Cassazione civile sez. lav., 15/11/2019, n.29754

Invalidità civile: la revoca della prestazione assistenziale

In materia di invalidità civile, la revoca della prestazione assistenziale, seppure intervenuta a seguito di una verifica amministrativa disposta dalla legge al fine di accertare la permanenza dei relativi requisiti, determina l’estinzione del diritto, con la conseguenza che l’interessato, per ottenere il ripristino della prestazione, è tenuto a proporre nuovamente l’

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istanza amministrativa di concessione.

Cassazione civile sez. lav., 05/11/2019, n.28445

Soppressione pensione invalidità civile per asserito miglioramento

Nelle controversie in materia di soppressione, per asserito miglioramento, di pensione di invalidità civile, assegno di invalidità civile o indennità di accompagnamento, che siano stati conseguiti in forza di sentenza passata in giudicato, è necessario condurre una comparazione tra le condizioni di salute esistenti all’epoca della sentenza e quelle riscontrate in occasione del giudizio di revisione, atteso che in tali casi il giudicato si estende anche alla valutazione del carattere invalidante delle malattie che, se invariate, non possono essere diversamente valutate.

Cassazione civile sez. VI, 15/10/2019, n.26090

Rendita per invalidità civile

Le somme che l’ente gestore di assicurazione sociale – nella specie, l’Inps – abbia liquidato al danneggiato a titolo di rendita per l’invalidità civile vanno detratte dall’ammontare dovuto, allo stesso titolo, dal responsabile civile al medesimo danneggiato, giacché quest’ultimo verrebbe altrimenti a conseguire un importo maggiore di quello cui ha diritto.

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Cassazione civile sez. III, 20/06/2019, n.16580

Certificato medico

La domanda amministrativa di invalidità civile deve necessariamente essere abbinata ad un certificato medico introduttivo, anch’esso on line; se la domanda amministrativa di invalidità civile è diretta ad ottenere l’indennità di accompagnamento ex art. 18 della legge n. 18/80 e successive modifiche e integrazioni l’abbinamento deve essere fatto con un certificato medico che espressamente affermi o che la persona sia impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure che la persona necessiti di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita; al contrario, se il certificato medico abbinato affermi espressamente che la persona non sia impossibilitata a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore, né che sia persona che necessiti di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, la relativa domanda amministrativa è diretta ad ottenere l’invalidità civile ma non anche l’indennità di accompagnamento.

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Tribunale Roma sez. lav., 30/05/2019

Assegno di invalidità civile: requisito reddituale per il riconoscimento del beneficio

In tema di assegno di invalidità civile, ai fini della verifica della sussistenza del requisito reddituale previsto per il riconoscimento del beneficio, anche nel periodo successivo alla entrata in vigore della l. n. 247 del 2007 occorre fare riferimento al reddito personale dell’assistito, con esclusione del reddito percepito dagli altri componenti del nucleo familiare.

Cassazione civile sez. lav., 27/05/2019, n.14415

Riduzione della capacità lavorativa e assegno ordinario d’invalidità

In materia di invalidità pensionabile, la l. n. 222 del 1984 ha adottato, come criterio di riferimento ai fini del conseguimento del diritto all’assegno ordinario di invalidità, non la riduzione della generica capacità lavorativa, secondo quanto previsto dalla l. n. 118 del 1971, per i mutilati ed invalidi civili, bensì la riduzione della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini dell’assicurato; ne consegue l’inidoneità del parametro relativo all’

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invalidità civile, costituito da un sistema di tabelle che individuano indici medi riferiti ad un’attività lavorativa generica, che possono essere presi in considerazione soltanto come semplice punto di partenza per un’indagine diretta ad accertare l’effettiva riduzione della capacità subita dall’assicurato in relazione all’attività svolta.

Cassazione civile sez. lav., 23/04/2019, n.11185

Invalidità civile: il presupposto per la proponibilità della domanda giudiziaria

La proposizione della domanda amministrativa diretta ad ottenere le prestazioni di invalidità civile basti a soddisfare la condizione di proponibilità della domanda in sede giudiziaria, qualunque sia il tipo di prestazione poi concretamente richiesta”; la domanda amministrativa che costituisce condizione di proponibilità della domanda giudiziaria deve essere rivolta ad ottenere la stessa prestazione richiesta in giudizio.

Corte appello Catania sez. lav., 05/04/2019, n.319

Invalidità civile: è ammessa l’autocertificazione del cittadino straniero?

In tema di invalidità civile, il cittadino straniero come quello italiano può autocertificare i propri redditi e nel caso di redditi prodotti all’estero l’autocertificazione è ammessa, sia per gli italiani che per gli stranieri.

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Corte appello Milano sez. lav., 17/01/2019, n.1598

Assegno di invalidità civile: l’onere della prova del requisito reddituale

In tema di assegno di invalidità civile, l’onere della prova del requisito reddituale e di quello dell’incollocazione al lavoro grava sulla parte che agisce per ottenerne il riconoscimento, in base ai principi generali – sul riparto dell’onere probatorio (art. 2697 c.c.), e si considera soddisfatto anche quando la parte onerata produca la certificazione dell’Agenzia delle Entrate ed il certificato di disoccupazione.

Tribunale Reggio Calabria sez. lav., 23/11/2018, n.1622

Invalidità civile: i soggetti affetti da patologie irreversibili

In tema di invalidità civile, i soggetti affetti da patologie irreversibili e di particolare gravità che abbiano ottenuto il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento sono esonerati dall’obbligo di presentarsi alla visita medica finalizzata all’accertamento della permanenza della minorazione – senza che sui medesimi incomba alcun onere di produzione documentale -, ai sensi degli artt. 80, comma 3, del d.l. n. 112 del 2008, conv. dalla l. n. 133 del 2008, e 1, comma 6, del decreto 29 gennaio 2009 del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, la cui “ratio” è quella di evitare l’attivazione da parte dell’INPS di procedure di verifica onerose e superflue.

Cassazione civile sez. lav., 20/11/2018, n.29919

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