Fornitura di acqua non potabile: quali conseguenze sulla bolletta

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Quali sono le conseguenze sul pagamento della bolletta se il fornitore del servizio idrico non consente di ricevere a casa l’acqua potabile?

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Secondo la giurisprudenza, se il Comune o l’ente gestore fornisce acqua non potabile perché inquinata si considera inadempiente. In tal caso l’utente ha diritto alla riduzione del corrispettivo dovuto per il consumo: in pratica, uno sconto sulla bolletta [1].

Una diversa decisione ha considerato la somministrazione di acqua non potabile un inesatto adempimento del contratto di fornitura, tanto da consentire all’utente di chiedere uno sgravio del canone per il periodo di mancata utilizzazione dell’acqua, oltre che al risarcimento dei danni

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per responsabilità contrattuale [2].

Una più recente sentenza ha chiarito che il cittadino ha diritto a chiedere il dimezzamento del canone mensile da corrispondere al fornitore e, nello stesso tempo, una somma a titolo di indennizzo per il disagio (come quello di aver dovuto acquistare, al supermercato, l’acqua potabile).

Il sindaco può, con propria ordinanza, vietare l’utilizzo dell’acqua per usi alimentari quando vengano meno le condizioni di potabilità per cause contingenti anche non imputabili a responsabilità del fornitore.

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