Contro le multe non è ammissibile il ricorso al Presidente della Repubblica

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Nel caso si voglia proporre opposizione al verbale di accertamento per violazioni al Codice della Strada non si può avanzare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ma solo una impugnazione al Prefetto o al Giudice Ordinario.

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In materia di infrazioni al Codice della Strada, non è ammissibile l’opposizione straordinaria al Capo dello Stato (ossia davanti al Presidente della Repubblica). Per impugnare un verbale di accertamento di infrazione al Codice della Strada il ricorso va presentato al Giudice ordinario o al Prefetto.

È quanto stabilito con parere del Consiglio di Stato [1], in base al Codice del Processo Amministrativo [2]. Tale testo normativo stabilisce, infatti, che il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica è ammesso solo nelle materie devolute alla

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giurisdizione amministrativa (come, ad esempio, nel caso di opposizione a provvedimento amministrativo).

Per impugnare una multa, pertanto, occorre presentare ricorso giurisdizionale davanti al Giudice di Pace del luogo in cui è stata commessa la violazione [3] o ricorso amministrativo al Prefetto del luogo di accertamento della violazione [4]. Quest’ultimo mezzo di impugnazione è vantaggioso per il ricorrente, in quanto esente dai costi per le spese di procedimento (cosiddetto Contributo Unificato), anche se presenta una minore possibilità di contraddittorio con l’organo decidente. È vero, si può chiedere di essere sentiti personalmente, ma si tratta pur sempre di un’autorità amministrativa – e quindi di parte – e non di un organo terzo e imparziale come il giudice.

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