Opposizione al matrimonio

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Si può cambiare testimone di nozze?

Come impedire la celebrazione delle nozze: termini, modalità e conseguenze.

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Stai per sposare il tuo fidanzato. Avete organizzato tutto nei minimi dettagli: l’addobbo in chiesa, il ristorante, la luna di miele. Insomma, niente può andare storto. Tuttavia, qualche settimana prima del giorno delle nozze, vieni a sapere che una perfetta sconosciuta ha presentato opposizione al matrimonio sostenendo di essere sposata con il tuo futuro marito. Tu sei incredula, eppure alla fine si scopre che la persona che ti giurava amore eterno, e che è stato il tuo compagno per cinque lunghi anni, in realtà era già il marito di un’altra donna.

Sicuramente, saprai che uno degli adempimenti che precedono la celebrazione delle nozze sono le pubblicazioni finalizzate a comunicare alla comunità che di lì a breve ci sarà un matrimonio. In questo modo, determinati soggetti possono opporsi presentando un ricorso in tribunale. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di fare chiarezza sul tema. L’argomento ti incuriosisce? Allora prenditi solo cinque minuti di tempo per leggere questo articolo.

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Cosa sono le pubblicazioni di matrimonio?

Per celebrare un matrimonio civile o concordatario è necessario richiedere le pubblicazioni all’ufficio Anagrafe del Comune di residenza di uno dei due nubendi. La domanda deve essere presentata da entrambi gli sposi oppure, se uno di essi è impossibilitato, da un terzo munito di procura speciale. Le pubblicazioni assolvono una funzione molto semplice: far sapere alla collettività che la coppia si sposerà a breve e consentire a terzi legittimati di presentare opposizione.

L’ufficiale di Stato civile che accerta la sussistenza di un impedimento non può procedere con le pubblicazioni, ma deve rilasciare agli sposi un certificato con i motivi di rifiuto oppure chiedere alcune precisazioni supportate da documentazione. Per la pubblicazione del matrimonio occorre allegare una marca da bollo di 16,00 euro oppure di un importo pari al doppio, nel caso in cui gli sposi siano residenti in due Comuni differenti.

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Le pubblicazioni vengono esposte sul sito web del Comune per almeno 8 giorni e perdono efficacia se il matrimonio non viene celebrato entro sei mesi (180 giorni). In caso contrario, le nozze saranno comunque valide, ma sia i nubendi che l’ufficiale di Stato civile dovranno pagare una sanzione amministrativa.

Se nel termine di 8 giorni non viene notificata all’ufficiale di Stato civile alcuna opposizione vuol dire che il matrimonio può celebrarsi regolarmente. Quindi, trascorsi 3 giorni, alla coppia verrà rilasciato un certificato in cui si dichiara che non sussistono motivi ostativi alla celebrazione.

Opposizione al matrimonio

Ti ho spiegato poc’anzi che le pubblicazioni hanno lo scopo di rendere nota la volontà di due persone di convolare a nozze. In tal caso, la legge prevede la possibilità di presentare un’opposizione al matrimonio da parte dei seguenti soggetti:

Ti faccio un esempio.

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Tizio e Caia devono sposarsi nel mese di settembre del 2021. Tuttavia, il tutore di Tizio è a conoscenza che quest’ultimo è affetto da infermità di mente dichiarata dal giudice con sentenza.

La persona che intende presentare opposizione al matrimonio deve depositare un ricorso, prima della celebrazione, presso il tribunale del luogo in cui è stata eseguita la pubblicazione. A questo punto, il presidente fissa l’udienza di comparizione delle parti entro un massimo di 10 giorni e può, per ragioni di opportunità, sospendere la celebrazione fino a quando l’opposizione non venga rimossa.

Opposizione matrimonio: quali sono gli effetti?

Come abbiamo già detto, le pubblicazioni rimangono esposte sull’albo pretorio online per otto giorni. Durante questo termine, tuttavia, può verificarsi che sia agli sposi che all’ufficiale di Stato civile venga notificata un’opposizione. Ne consegue che l’ufficiale non può rilasciare il certificato, ma deve informare subito il parroco incaricato di celebrare il matrimonio

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Sul ricorso decide il tribunale civile a condizione che l’opposizione riguardi l’inosservanza di una norma del Codice civile, vale a dire il difetto dell’età necessaria per contrarre matrimonio, l’interdizione per infermità di mente, l’esistenza di un precedente vincolo matrimoniale, l’affinità in linea retta, il delitto. In tutti questi casi, infatti, il tribunale può scendere nel merito della questione e rigettare l’opposizione oppure accoglierla perché la ritiene fondata. Pensa, ad esempio, al matrimonio contratto da una persona che risulta essere già sposata.

Invece, quando l’opposizione si riferisce al mancato rispetto di una norma di diritto canonico (ad esempio, gli sposi non sono battezzati), il tribunale si disinteressa della questione perché non è di sua competenza. In casi del genere, quindi, emette una sentenza di “non luogo a deliberare” con la conseguenza che la parte, se ritiene, dovrà investire l’autorità ecclesiastica affinché si pronunci sull’opposizione.

Una volta rimossa l’opposizione con una sentenza di rigetto o di non luogo a deliberare, l’ufficiale di Stato civile deve rilasciare agli sposi il certificato che attesti l’assenza di cause impeditive al loro matrimonio.

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