Contributi previdenziali e assistenziali

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I versamenti presso le gestioni di previdenza: quali sono, come si determinano, quali prestazioni finanziano.

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Chi svolge un’attività lavorativa versa, nella generalità dei casi, i contributi previdenziali e assistenziali presso un apposito fondo di previdenza.

Il fondo d’iscrizione dipende dall’attività lavorativa svolta e dalla categoria di appartenenza del lavoratore, nonché dall’eventuale azienda nel cui interesse è svolta la prestazione lavorativa.

I dipendenti del settore privato, ad esempio, sono generalmente iscritti presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti, ma, a seconda dell’azienda e della categoria di appartenenza possono essere iscritti a fondi speciali, come l’ex Fondo Trasporti, Telefonici, Elettrici, Fondo Volo…

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I dipendenti delle pubbliche amministrazioni, iscritti presso ex Inpdap, poi presso Inps gestione dipendenti pubblici, possono essere iscritti presso la Cassa Stato, la Cassa pensione dipendenti enti locali, la Cassa pensione insegnanti, ufficiali giudiziari e la Cassa pensione sanitari.

I liberi professionisti sono normalmente obbligati all’iscrizione presso la gestione privata o privatizzata di categoria, in caso contrario presso la gestione Separata, cassa a cui sono iscritti numerosi lavoratori atipici, come i parasubordinati e i lavoratori occasionali. Esistono poi diverse gestioni speciali alle quali sono obbligati a iscriversi i lavoratori autonomi, come artigiani e commercianti.

I contributi previdenziali sono dei versamenti obbligatori che devono essere effettuati dal datore di lavoro, o direttamente dal lavoratore in caso di rapporto di lavoro autonomo, con lo scopo di finanziare specifiche prestazioni che vengono erogate per il tramite di appositi enti previdenziali.

Presso quali fondi si devono versare i contributi

Gli enti previdenziali obbligatori, presso cui si devono versare i contributi sono:

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Inps

L’Inps- Assicurazione generale obbligatoria- è suddiviso nelle seguenti gestioni:

Fondi sostitutivi, esclusivi e integrativi Inps

Esistono poi ulteriori fondi che gestiscono trattamenti sostitutivi o integrativi dell’Assicurazione generale obbligatoria dell’Inps; la maggior parte di essi risulta soppressa, anche se per gli iscritti alla data di soppressione continua a trovare applicazione la disciplina speciale prevista

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Fondi sostitutivi

Questi fondi garantiscono, a particolari categorie di lavoratori, un trattamento sostitutivo e più favorevole rispetto a quello erogato dall’Inps alla generalità dei lavoratori dipendenti:

Il Fondo gestione giornalisti è gestito dall’Inpgi.

Fondi esclusivi

I Fondi esclusivi dell’Assicurazione generale obbligatoria garantiscono trattamenti sostitutivi e migliorativi ai lavoratori dipendenti di amministrazioni statali, enti locali e sanità rispetto a quello garantito dall’Inps alla generalità dei lavoratori subordinati.

Questi fondi sono attualmente gestiti dall’Inps dopo la soppressione:

Fondi integrativi

I Fondi integrativi dell’Assicurazione generale obbligatoria garantiscono un trattamento aggiuntivo e migliorativo:

Fondo clero

Non rientra in nessuna delle categorie elencate il fondo della Previdenza del clero secolare e dei ministri di culto di confessioni religiose diverse dalla cattolica, cioè il Fondo Clero. Questo fondo è completamente autonomo rispetto alle altre gestioni.

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Casse private e privatizzate

Sono iscritti alle casse privatizzate (come Cassa Forense o Enpacl, Cnpadc e Cnpr, Inarcassa) o private (come la cassa degli psicologi) i liberi professionisti iscritti a una specifica categoria.

Generalmente, presso le casse professionali sono dovuti i contributi soggettivi, calcolati sul reddito professionale, integrativi, calcolati sul volume d’affari, nonché i contributi per maternità e facoltativi. Bisogna però aver riguardo a quanto stabilito dal regolamento dei singoli enti.

Tipi di contributi

I contributi previdenziali possono appartenere a diverse tipologie; in particolare, può trattarsi di contributi:

Contributi obbligatori

I contributi obbligatori sono determinati attraverso l’applicazione di un’

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aliquota, cioè di una percentuale, alla base imponibile previdenziale. L’aliquota cambia in relazione a diversi aspetti; per i lavoratori dipendenti del settore privato, ad esempio, varia a seconda:

Per gli iscritti alle gestioni Inps artigiani e commercianti, l’aliquota varia in base all’appartenenza o meno alla categoria dei coadiutori con meno di 21 anni di età.

Al superamento di una certa soglia di imponibile, poi, può scattare l’applicazione di un’aliquota aggiuntiva dell’1%.

Presso la gestione separata, le aliquote sono diverse in base alla categoria di appartenenza del lavoratore (parasubordinato, collaboratore, amministratore, autonomo) ed all’eventualità che questi sia pensionato o iscritto anche presso altre gestioni.

Presso la generalità delle gestioni sono inoltre applicati dei minimali e dei massimali di reddito per il calcolo della contribuzione dovuta.

Contributi figurativi

La contribuzione figurativa

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è riconosciuta dall’ente previdenziale automaticamente o dietro richiesta dell’interessato, in caso di sospensione del rapporto di lavoro al fine di:

D’ufficio

I contributi figurativi sono accreditati d’ufficio dall’Inps, cioè senza bisogno che il lavoratore inoltri un’apposita domanda per la copertura dei periodi, nelle seguenti ipotesi:

Su domanda

In altre ipotesi, l’

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accredito della contribuzione figurativa non spetta d’ufficio, ma su domanda:

Dal 2013, l’

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accredito dei contributi figurativi viene comunque effettuato in via automatica dall’Inps, che risulta già in possesso delle informazioni per inserire i periodi utili a pensione nell’estratto conto previdenziale.

Solo in relazione agli eventi collocati al di fuori del rapporto di lavoro (ad esempio, malattia e maternità indennizzate al di fuori del rapporto di lavoro), il dipendente è tenuto a richiedere l’accredito della contribuzione figurativa all’istituto. La domanda di accredito va presentata anche in relazione agli eventi che, seppure verificatisi in costanza di rapporto lavorativo, si riferiscono ad anni in cui non era prevista la relativa dichiarazione a carico del datore di lavoro.

Contributi volontari

Il versamento della contribuzione volontaria consiste nella possibilità di recuperare, ai fini della pensione, i periodi durante il quale non sussiste copertura previdenziale in quanto il rapporto lavorativo è cessato o sospeso.

La contribuzione volontaria può essere anche utile alla copertura dei periodi parzialmente contribuiti: il lavoratore, cioè, può integrare periodi in cui i contributi versati sono d’importo basso, ad esempio a causa dell’orario di lavoro ridotto.

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I contributi volontari sono generalmente validi sia per il diritto che per la misura della pensione.

Più precisamente, sono parificati ai contributi obbligatori ai fini del diritto alle prestazioni, all’anzianità contributiva e alla determinazione della retribuzione annua pensionabile.

Per i lavoratori assoggettati al calcolo interamente contributivo della pensione, i versamenti volontari non possono essere utilizzati per il perfezionamento della pensione anticipata agevolata.

Contributi da riscatto

All’iscritto è data la possibilità di riscattare, dietro il pagamento di un onere da riscatto, periodi privi di contribuzione per i quali:

I periodi riscattabili differiscono in base alla gestione ed alla categoria di appartenenza. Ad esempio, gli iscritti presso il Fpld possono riscattare:

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Quali prestazioni finanziano i contributi

I contributi non finanziano soltanto la pensione, ma anche ulteriori prestazioni, come la maternità. Le prestazioni finanziate dipendono dal fondo d’iscrizione. Il Fondo pensione dei lavoratori dipendenti, ad esempio, finanzia:

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Presso la gestione Separata, per i collaboratori iscritti in via esclusiva sono finanziate:

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