Come si calcola la quota di legittima?

Aggiungi un commento
Annuncio pubblicitario

Nelle successioni regolate da testamento, la quota che spetta per legge ai parenti più stretti del defunto si determina tramite un’apposita operazione contabile.

Annuncio pubblicitario

La legge prevede che una parte del patrimonio del defunto debba essere devoluta ai suoi parenti più stretti, denominati legittimari. Pertanto, chi fa testamento deve necessariamente tenere conto che una porzione di eredità spetta a tali soggetti secondo una quota prefissata (quota di legittima) mentre può decidere liberamente come e a chi distribuire la parte restante, denominata quota disponibile.

Come si calcola la quota di legittima? Bisogna effettuare la cosiddetta riunione o massa fittizia, un’operazione contabile con cui si valuta l’entità del patrimonio del defunto. Pertanto, dal valore dei beni che un soggetto lascia alla morte (patrimonio relitto o relictum) va detratto il valore dei suoi debiti e, successivamente, va sommato quello delle donazioni fatte in vita dal defunto (donatum). Dalla somma di questi valori (patrimonio ereditario al netto dei debiti + valore dei beni donati in vita), si forma l’asse su cui calcolare la quota di legittima e, per differenza, la quota di disponibile.

Annuncio pubblicitario

Il calcolo della quota di legittima può essere fatto solo all’apertura della successione, cioè solo dopo la morte del soggetto che ha lasciato l’eredità. Infatti, il suo ammontare può variare in relazione alla situazione in concreto esistente in quel momento, al numero dei legittimari tra i quali va distribuito il patrimonio ereditario e a quelli presenti in ciascuna categoria nonché all’eventuale concorso di questi con altri appartenenti a una categoria diversa.

Successione: chi sono i legittimari

La legge qualifica come legittimari quei soggetti legati da vincoli stretti di parentela con il defunto i quali, proprio in virtù del rapporto che li legava in vita con lo scomparso, non possono essere “dimenticati”, cioè non considerati dopo la sua morte.

Più precisamente, si tratta:

Annuncio pubblicitario

Ai legittimari devono essere devolute le porzioni di eredità delle quali il defunto non poteva disporre sia quando era ancora in vita, neanche attraverso una donazione, sia dopo la sua morte, ad esempio disponendo nel proprio testamento che vengano assegnate a soggetti diversi.

Come si calcola la quota di legittima e la quota disponibile?

Per calcolare la quota di legittima e la quota di disponibile prendiamo ad esempio il caso di una persona che muore, lasciando come erede solo un figlio. Il suo patrimonio ammonta a 130 (relictum) e ha lasciato 20 di debiti. Per prima cosa, bisogna fare la differenza tra il relictum e i debiti, per cui si ha: 130 (relictum) – 20 (debiti) = 110.

Se tale soggetto in vita aveva donato ad un amico un bene dal valore di 40 (donatum), a 110 bisogna sommare il donatum. Quindi, 110 + 40 (donatum) = 150. Questo è l’asse ereditario, sul quale va calcolata la quota di legittima e, per differenza, quella disponibile.

Annuncio pubblicitario

Nell’ipotesi in cui l’unico erede è il figlio, la legge prevede che la quota di legittima che gli spetta è pari a 1/2. Pertanto, bisogna dividere 150 (asse ereditario) per due, cioè 150 : 2 = 75. Quindi, la quota di legittima è 75 mentre il restante 75 è la quota disponibile, di cui 40 sono stati già donati in vita mentre gli altri 35 vanno al figlio. In totale la porzione di eredità che spetta al figlio è pari a 75 + 35 = 110.

Qual è la quota di legittima riservata ai figli?

La quota di legittima spettante ai figli ammonta a :

Tornando all’esempio di cui sopra, si è già visto che se il defunto lascia solo un figlio, la quota di legittima allo stesso spettante, è di 75. Se, invece, il defunto lascia due o più figli, questi hanno diritto a 2/3 di 150 mentre il restante 1/3 di 150 è la quota disponibile.

Annuncio pubblicitario

Qual è la quota di legittima se c’è il coniuge?

Se il defunto lascia solo il coniuge, la quota di legittima a suo favore ammonta a 1/2 dell’asse ereditario mentre la quota disponibile è pari al restante 1/2.

Se c’è anche un figlio, la quota di legittima che spetta:

  1. al coniuge è di 1/3 dell’asse ereditario;
  2. e di 1/3 è quella a favore del figlio.

Anche la quota disponibile ammonta a 1/3 dell’asse ereditario.

Se i figli sono due o più, la quota di legittima:

La quota disponibile è di 1/4.

Riprendendo l’esempio se il defunto lascia solo il coniuge, questi ha diritto al 1/2 dell’asse ereditario (75 di 150) mentre il restante 1/2 è la quota disponibile. Se il defunto lascia il coniuge e un figlio, a ciascun erede spetta 1/3 dell’asse ereditario e il restante 1/3 è la quota disponibile. Se il defunto muore lasciando il coniuge e due o più figli, al primo spetta 1/4 dell’asse ereditario (37,50 di 150), ai figli spetta 1/2 (75 di 150) da spartire in parti uguali e il restante 1/4 è la quota disponibile.

Annuncio pubblicitario

È opportuno evidenziare che al coniuge oltre alla legittima, spettano in ogni caso i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.

Inoltre, anche il coniuge separato gode degli stessi diritti ereditari del coniuge non separato, a meno che non gli sia stata addebitata la separazione nella relativa sentenza. In caso di addebito, il coniuge separato ha diritto ad un assegno vitalizio solamente se al momento dell’apertura della successione, godeva degli alimenti. Al coniuge divorziato, invece, non spetta alcunché.

Qual è la legittima che spetta agli ascendenti?

La quota di legittima riservata ai genitori opera solo se il defunto non lascia figli ed ammonta a:

Tornando all’esempio, se il soggetto muore senza lasciare figli ma solo i genitori, a questi ultimi spetta 1/3 dell’asse ereditario (50 di 150) mentre i restanti 2/3 (100 di 150) sono la quota disponibile.

Se muore lasciando il coniuge e i genitori, 1/2 dell’asse ereditario spetta al primo (75 di 150), 1/4 spetta ai genitori (37,5 di 150) mentre il restante 1/4 è rappresentato dalla quota disponibile.

I genitori dividono la quota disponibile in parti uguali tra di loro. In assenza dei genitori, la quota di legittima spetta per metà agli ascendenti in linea paterna e per metà agli ascendenti in linea materna.

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo. Diventa sostenitore clicca qui