Cosa sono gli ecobonus e come funzionano?

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Ecobonus: cosa sono e chi può beneficiarne? Come fare per ottenerli e quali requisiti occorrono?

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Avrai sentito spesso parlare di ecobonus per effettuare interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico sugli immobili. Se ne parla in tv, sui giornali, sui siti web e si ritrova la parola ecobonus persino sui cartelloni pubblicitari. Ma di cosa si tratta esattamente e quali sono nello specifico le caratteristiche dell’ecobonus? C’è ancora tanta confusione in proposito, dovuta soprattutto al copioso evolversi di interventi normativi che si sono succeduti rapidamente nel tempo e all’elevato numero di agevolazioni nel settore dell’edilizia e della ristrutturazione attualmente esistenti.

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Ma cosa sono gli ecobonus e come funzionano? Quali sono quegli interventi per i quali puoi usufruirne? Rispondere a questa domanda è fondamentale per capire se quella modifica che intendi effettuare in casa può rientrare in queste agevolazioni o meno.

Questo articolo vuole essere una guida chiara e schematica sulla materia degli ecobonus, a partire dalla definizione sino al funzionamento, per illustrare tutto quello che c’è da sapere in proposito.

Cosa sono gli ecobonus

Sotto la definizione di ecobonus sono ricomprese tutte le speciali agevolazioni previste dalla legge per interventi edilizi finalizzati alla ristrutturazione e all’efficienza energetica dell’immobile, alla riqualificazione degli edifici e alla loro conformità antisismica. A queste si aggiungono aspetti particolari come la manutenzione del verde, il rifacimento delle facciate, l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ecc.

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In particolare, la Legge di Stabilità ha previsto l’agevolazione fiscale relativa agli interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili, garantendo la possibilità di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione edilizia, fino ad un importo massimo consentito di 96.000€.

Per gli interventi di efficientamento energetico, invece, si possono ottenere sgravi fiscali del 65% sulle spese sostenute fino ad un tetto massimo di 40.000€.

Le agevolazioni vengono erogate sotto forma di detrazioni sulla dichiarazione dei redditi spalmate in un numero prestabilito di anni (in genere, in dieci anni).

Requisito indispensabile per beneficiare delle agevolazioni previste dai vari ecobonus è il rispetto, da parte dei contribuenti, di determinate e specifiche procedure di fatturazione e di pagamento.

Chi può usufruire degli ecobonus

Possono beneficiare delle agevolazioni ecobonus (prorogate dalla legge di Bilancio a tutto il 2021) tutti i contribuenti residenti e non residenti in Italia che possiedono l’immobile sul quale si vuole intervenire.

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Inoltre, tra le persone fisiche, possono fruire dell’ecobonus anche i titolari di un diritto reale sull’immobile (ad esempio, usufrutto), i condomini, per interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l’immobile in comodato, il convivente more uxorio, il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile.

Quali sono gli interventi che consentono di accedere agli ecobonus

Gli interventi che consentono di accedere agli ecobonus sono tutti quelli che aumentano il livello di efficienza energetica di immobili già esistenti.

In particolare, la detrazione fiscale spetta in caso di:

Sono previsti dalla legge dei limiti di spesa ossia delle soglie massime entro cui si può beneficiare dell’ecobonus, variabili a seconda del lavoro da eseguire.

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Percentuali di detrazione

Gli ecobonus vengono erogati sotto forma di detrazioni sulla dichiarazione dei redditi dei contribuenti. Le percentuali di detrazione variano a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali. Le detrazioni, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, sono riconosciute nella misura del 50% per le spese relative agli interventi su infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione. La percentuale sale invece al 65% per la sostituzione della caldaia con altra a condensazione.

Per i condomini sono previste percentuali di detrazione più elevate (70 e 75%) sempre da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.

Documentazione necessaria e procedura da seguire

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale è necessario essere in possesso dell’asseverazione da parte di un tecnico abilitato (o della dichiarazione resa dal direttore dei lavori), che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti.

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L’asseverazione va corredata dall’attestato della prestazione energetica degli edifici (Ape), redatto da un tecnico non coinvolto nei lavori. L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) effettua controlli, anche a campione, su queste attestazioni. L’attestazione non veritiera, per la quale il professionista è chiamato a rispondere, comporta la decadenza dal beneficio.

Occorre anche produrre la scheda informativa relativa agli interventi realizzati che dovrà contenere i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese e dell’edificio, la tipologia di intervento e il relativo costo.

Per usufruire dell’ecobonus non è necessario effettuare alcuna comunicazione preventiva ma entro 90 giorni dalla fine dei lavori il tecnico dovrà trasmettere telematicamente all’Enea tutta questa documentazione (la scheda informativa e le informazioni contenute nell’Ape).

Modalità di pagamento

Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, i contribuenti dovranno effettuare il pagamento delle spese sostenute per gli

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interventi di miglioramento dell’efficienza energetica sull’immobile tramite cosiddetto bonifico parlante (bancario o postale). Si tratta di un modello specifico di bonifico ove occorre indicare:

Documenti da conservare

Per fruire del beneficio fiscale è necessario conservare ed esibire all’Agenzia delle Entrate, ove ne faccia richiesta, la documentazione relativa agli interventi realizzati. In particolare, va conservato il certificato di asseverazione redatto da un tecnico abilitato, la ricevuta di invio tramite Internet o la ricevuta della raccomandata postale all’Enea, le fatture o le ricevute fiscali comprovanti le spese effettivamente sostenute per la realizzazione degli interventi, per i contribuenti non titolari di reddito d’impresa, la ricevuta del bonifico bancario o postale attraverso cui è stato effettuato il pagamento.

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