Cosa succede se perdo il treno?

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I diritti del passeggero se salta una coincidenza a causa di un ritardo. Che fare se la colpa non è dell’operatore ma del viaggiatore.

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Accade, purtroppo, spesso di beccare la coda in auto o il banale incidente che blocca la strada mentre si sta andando in stazione, biglietto in mano e valigia pronta per fiondarsi sul binario appena il traffico consentirà di arrivare a destinazione. E mentre si tamburella nervosamente sul volante, sperando che l’inconveniente si risolva al più presto, uno si chiede: che succede se perdo il treno? Tocca tornare a casa per forza? Si può cambiare il biglietto del treno? Oppure si può cambiare la prenotazione del viaggio? C’è diritto al rimborso? Le domande sono tante ma, ahimè, c’è tempo per trovare le risposte, visto che la coda si muove a passo di lumaca.

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Occorre distinguere due situazioni quando si perde un treno. La prima, che si verifichi una situazione come quella appena rappresentata, cioè che il passeggero non riesca a prendere il convoglio per il quale aveva fatto il biglietto non per colpa dell’operatore, cioè di Trenitalia, Italo, Trenord, ecc. ma per altre cause (ad esempio, essere partiti da casa tardi o aver trovato traffico). L’altra possibile situazione è quella che si verifica quando si perde una coincidenza, cioè un treno arriva in ritardo alla stazione dove si doveva prendere un secondo treno ed il viaggio «salta». In entrambi i casi, cosa può fare il passeggero? Cosa succede se si perde il treno? Vediamo.

Persa la coincidenza con Trenitalia: cosa fare?

Una delle eventualità che possono capitare, come abbiamo anticipato, è quella di

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perdere una coincidenza perché il primo treno preso è arrivato in ritardo. In questo caso, il passeggero ha diritto al rimborso o al cambio di biglietto a seconda del tipo di convoglio sul quale viaggiava, come disposto dal Regolamento europeo 1371/2007.

Se si perde la coincidenza con Trenitalia perché arriva in ritardo un Intercity, un treno regionale o uno interregionale, si ha diritto al rimborso solo se il ritardo supera i 59 minuti. In altre parole: se si arriva 45 minuti dopo l’orario previsto, il viaggiatore non ha diritto ad alcunché. Se si arriva un’ora dopo o con più di un’ora di ritardo, è possibile chiedere il rimborso del biglietto.

Se si perde una coincidenza perché arriva in ritardo un treno Freccia (bianca, rossa o argento), si ha diritto al rimborso solo se il ritardo supera i 29 minuti. Tuttavia, il passeggero ha diritto ad un indennizzo del 25% del prezzo del ticket se il Freccia arriva con un ritardo tra 30 e 59 minuti. Il rimborso viene riconosciuto da Trenitalia sotto forma di bonus per l’acquisto di un altro biglietto da utilizzare entro e non oltre un anno e non è cumulabile con altri rimborsi riconosciuti per ritardi superiori ai 60 minuti o con altro tipo di indennità.

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Se si perde una coincidenza perché arriva in ritardo un qualsiasi treno (regionale, Intercity, Freccia, ecc.), si ha diritto ad un indennizzo del 25% del presso del biglietto se il ritardo è compreso tra 60 e 119 minuti. Il rimborso viene riconosciuto, a scelta del passeggero:

Persa la coincidenza con Italo: cosa fare?

Se, invece, hai perso il treno per una mancata coincidenza con Italo, la società Ntv, come spiega nelle Faq del suo sito, riconosce questi rimborsi:

I rimborsi vengono riconosciuti in questo modo:

In entrambi in casi, Italo invia una notifica via e-mail al contatto inserito in fase di acquisto.

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Persa la coincidenza del treno: c’è il risarcimento?

Immagina di non aver potuto fare un colloquio di lavoro, un concorso o un appuntamento con un cliente importante perché hai perso il treno a causa di un ritardo e della conseguente coincidenza mancata. Può anche capitare che tu sia stato costretto a rinunciare ad una prenotazione fatta in un albergo o per un evento nel luogo di destinazione. Non è difficile immaginare che questo può averti procurato un danno. Hai diritto al risarcimento? Secondo le Sezioni Unite della Cassazione, non sempre. In una sentenza del 2008, è stato stabilito che è possibile chiedere il risarcimento del danno non patrimoniale solo nel caso di grave e seria violazione di specifici diritti inviolabili della persona, cioè quelli riconosciuti dalla Costituzione.

Ancora, la Suprema Corte ha sancito che, in materia di responsabilità dell’amministrazione ferroviaria, per il danno provocato al viaggiatore da ritardi o interruzioni del servizio c’è il risarcimento entro i limiti dettati dalla legge, ovvero: il passeggero ha il diritto di avere a disposizione un treno successivo per effettuare o proseguire il viaggio oppure di avere indietro i soldi del biglietto.

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Perso il treno per colpa del passeggero: cosa fare?

Nel caso in cui tu abbia perso il treno per una causa estranea all’operatore, cioè perché sei partito da casa tardi, perché hai trovato traffico o perché la coincidenza salta a causa del ritardo accumulato da un altro vettore di trasporto (un aereo atterrato oltre l’orario, un bus o un treno di un’altra compagnia, ecc.), puoi solo tentare di cambiare il biglietto in stazione.

Tuttavia, devi chiedere in biglietteria se è possibile fare il cambio oppure se sei costretto a fare un nuovo biglietto: in base alla tipologia del ticket che avevi acquistato e al treno che dovevi prendere (Freccia, regionale, Intercity, ecc.) potrebbe essere negata la possibilità di sostituire un biglietto con un altro per un treno successivo. In altre parole, ti toccherà farne uno nuovo.

L’unica cosa da fare, in quest’ultimo caso, è tentare di spiegare all’operatore la causa del tuo arrivo in ritardo alla stazione. Ad esempio, dimostrare che c’è stato un incidente che ti ha bloccato per strada e che, ovviamente, non potevi prevedere, oppure che c’è stato un posto di blocco della Polizia o qualche altro motivo valido per far capire che il tuo ritardo è stato dovuto ad un imprevisto.

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