Successione ed eredità: quali parenti partecipano alla successione?

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I parenti sono chiamati alla successione con un ordine preciso che comprende sia i parenti in linea retta che quelli in linea collaterale.

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Il codice distingue tra due categorie di eredi:

1. quelli legittimi

2. quelli legittimari.

I primi, di cui ci occuperemo qui, hanno diritto all’eredità solo quando il defunto non abbia fatto testamento.

Definizione

Si dicono parenti in linea retta coloro i quali discendono l’un dall’altro (padre e figlio). Sono invece parenti in linea collaterale coloro i quali hanno un ascendente comune, ma non discendono l’uno dall’altro (zio e nipote).

Grado

Il grado di parentela si calcola contando le generazioni che separano i due soggetti. Per esempio, padre e figlio sono parenti di 1° grado, perché li separa una sola generazione, nonno e nipote sono invece parenti di 2° grado. Nella determinazione del grado tra collaterali si devono contare le generazioni che separano i due soggetti, risalendo al parente comune.

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Parenti che hanno diritto alla successione

La legge stabilisce un sistema abbastanza completo di categorie di successibili che comprende tutti i parenti in linea retta e collaterale entro il 6° grado. Il criterio di massima è quello della prossimità del vincolo. Per primi vengono quindi chiamati i parenti di grado più basso.

I parenti in linea retta sono in generale preferiti a quelli in linea collaterale, anche sono in grado più vicino.

Ordine di successione

Il codice distingue tra successione del coniuge e dei parenti. Il coniuge infatti influisce in modo considerevole sia sull’ordine di successione che sulla determinazione delle quote che vengono attribuite a ciascuna categoria di eredi.

1. Successione del coniuge:

a) il coniuge eredita la totalità dei beni in assenza di figli (sia legittimi che naturali), di ascendenti (genitori, nonni ecc.) e dei fratelli;

b) quando vi siano dei figli, il coniuge riceve la metà dell’asse ereditario, se il figlio è uno, 1/3 negli altri casi;

c) in assenza di figli il coniuge concorre con gli ascendenti e con i fratelli del defunto, ai quali spetta complessivamente un terzo dei beni.

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2. Successione dei parenti

a) ai genitori succedono i figli legittimi, legittimati, naturali e adottivi in parti uguali. La presenza di figli o di discendenti esclude tutte le altre categorie di successibili;

b) quando non vi siano figli, l’eredità viene divisa tra gli ascendenti ed i fratelli, i genitori escludono dalla successione gli ulteriori ascendenti. Quando i chiamati siano gli ascendenti, l’asse ereditario viene attribuito per una metà a quelli che appartengono alla linea paterna e per l’altra metà alla linea materna;

c) quando non vi siano né figli né ascendenti succedono i fratelli in parti uguali. I fratelli unilaterali (ovvero quelli che hanno un solo genitore in comune) ricevono la metà di quanto spetti agli altri. I fratelli naturali ereditano solo se non vi sono parenti fino al 6° grado;

d) quando non vi siano né figli né genitori o ascendenti né fratelli o loro discendenti la successione si apre a favore degli altri parenti fino al sesto grado senza distinzione di linea.

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