Rumori molesti: cosa può fare la polizia municipale?

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Immissioni acustiche intollerabili: cosa dice la legge? È possibile chiamare i vigili urbani per far cessare i rumori che provengono dal vicino o dal bar?

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A tutti è purtroppo capitato di subire i rumori molesti del vicino oppure gli schiamazzi notturni degli avventori dei bar che si trovano vicino casa. In ipotesi del genere, si cerca di tollerare il disturbo, anche perché l’intervento delle forze dell’ordine raramente risolve qualcosa. Con questo articolo ci occuperemo di una tematica specifica: cosa può fare la polizia municipale per i rumori molesti?

Spesso, si pensa che i vigili urbani si occupino solamente di regolare il traffico e di sanzionare piccole infrazioni commesse sul territorio comunale. In realtà, come diremo nel prosieguo, la polizia municipale a volte può intervenire con gli stessi poteri tipici dei carabinieri o della polizia di Stato. Ciò significa che è possibile segnalare loro la commissione di reati. Se l’argomento ti interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme

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cosa può fare la polizia municipale in caso di rumori molesti.

Rumori: quando sono molesti?

Può sembrare strano, ma la legge non fissa una soglia superata la quale il rumore può definirsi molesto. Il Codice civile [1] stabilisce infatti dei criteri soggettivi, secondo cui l’intollerabilità delle immissioni acustiche deve essere valutata di volta in volta, avuto riguardo:

Insomma: i rumori sono molesti in base alle concrete circostanze di tempo e luogo. C’è però una legge che stabilisce una soglia massima, espressa in

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decibel, superata la quale possono scattare delle sanzioni di tipo amministrativo. Vediamo di cosa si tratta.

Rumori: qual è il limite in decibel?

Secondo la legge sull’inquinamento acustico [2], i valori limite differenziali di immissioni, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale e il rumore residuo all’interno di ambienti abitativi, sono di:

In pratica, la legge stabilisce dei limiti massimi differenziali per i rumori percepiti all’interno delle abitazioni. Essi consistono nella differenza, espressa in decibel, tra l’immissione di rumore (denominato ambientale) e il rumore presente senza l’immissione (denominato residuo). Questi limiti sono 5 Decibel di giorno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00) e 3 Decibel di notte (negli altri orari).

Il concetto espresso da questa misurazione è molto semplice: di giorno, i rumori ambientali sono più frequenti e, pertanto, i suoni provenienti da una specifica sorgente (una radio, una tv, ecc.) sono più tollerabili. Al contrario, di notte, i rumori ambientali sono minimi; ciò significa che un’immissione proveniente da una fonte esterna è più facilmente udibile e, quindi, è maggiormente in grado di provocare fastidio.

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Rumore: se supera i 3 decibel è intollerabile?

In ambito di rapporti di vicinato, se l’immissione acustica supera di 3 decibel il rumore di fondo non per forza si ritiene intollerabile e, quindi, vietata. Può sembrare strano, ma è così.

Come spiegato nell’articolo Limiti decibel per il rumore delle attività commerciali, il superamento della soglia dei tre decibel fa scattare la responsabilità civile (ed eventualmente penale per disturbo della quiete pubblica, qualora a essere coinvolte siano più famiglie) solamente per le sorgenti di rumore derivanti da attività produttive, commerciali o professionali.

In altre parole, il giudice dovrà vietare le immissioni rumorose che superino i limiti dei tre decibel solamente quando i rumori provengono da attività come studi professionali, bar, ristoranti, fabbriche, ecc.

Per quanto riguarda i rapporti tra normali vicini, invece, il giudice dovrà valutare la tollerabilità o meno dei rumori in base al suo prudente apprezzamento, tenendo conto ad esempio della condizione particolare dei luoghi.

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In pratica, il superamento dei tre decibel può essere solo un indizio dell’intollerabilità dei rumori, ma non la prova definitiva.

Polizia municipale: funzioni

La polizia municipale, nell’ambito territoriale dell’ente di appartenenza, esercita anche funzioni di polizia giudiziaria. Ciò significa, in pratica, che può intervenire nel caso di commissione di reati.

Quando svolge funzioni di polizia giudiziaria, la polizia municipale può eseguire i compiti e le indagini delegate dalla Procura della Repubblica nel caso di commissione di reati.

Ad esempio, quando la polizia municipale interviene per accertare un abuso edilizio, assume la qualità di polizia giudiziaria, con obbligo di riferire direttamente alla Procura.

Lo stesso dicasi quando la polizia municipale accerta reati diversi, come ad esempio una corsa clandestina per le vie del Comune, la guida in stato di ebbrezza, ecc.

Cosa fa la polizia municipale?

Nell’ambito del proprio territorio, la polizia municipale ha lo scopo di consentire l’ordinato svolgimento della

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convivenza civile. Per essere più precisi, i compiti fondamentali della polizia municipale sono i seguenti:

Rumori molesti: si può chiamare la polizia municipale?

Veniamo ora alla domanda da cui prende le mosse l’intero articolo. Si può chiamare la polizia municipale per i rumori molesti? I vigili possono intervenire per sanzionare il responsabile delle immissioni acustiche intollerabili?

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In linea di massima, si può chiedere l’intervento della municipale nel caso di rumori molesti, ad esempio per quelli provenienti dall’appartamento del vicino oppure dal locale pubblico sotto casa, ma solo al ricorrere di determinate condizioni. Vediamo quali.

Polizia municipale: cosa può fare in caso di rumori molesti?

Cosa può fare la polizia municipale se chiamata per rumori molesti? Dipende dalle circostanze:

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