Utilizzo marchio non autorizzato: quali conseguenze?

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Ho fondato un gruppo di fan di una determinata marca automobilistica. Siamo circa 7.000 iscritti e sempre più frequenti sono le richieste da parte degli avventori di trovarsi in raduni, fare dei gadget o semplici adesivi del club. Abbiamo chiesto autorizzazione alla casa automobilistica che, però, ha negato qualsiasi richiesta o supporto. Cosa succede se non rispettiamo tale divieto e utilizziamo il loro nome?

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Purtroppo, senza l’autorizzazione di chi ha registrato il marchio, non è possibile procedere alla distribuzione di gadget di qualsiasi tipo. E questo a prescindere dal fatto che ciò avvenga senza fini di lucro. Infatti, in tema di tutela dei marchi, il diritto di esclusiva vieta, oltre all’immissione in commercio di prodotti contraffatti, anche la semplice offerta di prodotti che indebitamente utilizzano il marchio altrui; nella specie, tramite la distribuzione di listini e dépliant (Cassazione civile, sez. I, 30/07/2009, n. 17734).

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Diverso sarebbe il caso in cui l’utilizzo dovesse riguardare nomi di uso comune. Facciamo un esempio.

L’utilizzo dei nomi di dominio Sudtirol.com e AltoAdige.com non costituisce violazione della denominazione ufficiale della Provincia di Bolzano, in quanto il nucleo essenziale di questa, come si trae dall’art. 116 Cost. e dallo Statuto di Autonomia del 1972, è costituito dalle parole «Provincia di Bolzano» o «Provincia autonoma di Bolzano», da accompagnarsi con la omologa traduzione ufficiale in tedesco (Provinz Bozen o Autonome Provinz Bozen) e non da quelle Sudtirol — Alto Adige, che sono semplici nomi geografici privi di capacità distintiva; mentre resta inapplicabile l’art. 7 c.c., dal momento che esiste la norma speciale dell’art. 21 r.d. 21 giugno 1942 n. 929. che tutela i segni distintivi nell’ambito del diritto commerciale (Cassazione civile, sez. I, 03/12/2010, n. 24620).

Ovvio è che, nella fattispecie, non ci ritroviamo nel caso di nome comune e, pertanto, occorrerà necessariamente la loro autorizzazione.

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Per tali ragioni, potreste essere citati in giudizio al fine di ottenere dal giudice una condanna a non utilizzare il marchio, oltre che al risarcimento del danno, che potrebbe essere commisurato all’effettiva distribuzione dei prodotti sul mercato e l’ampiezza della loro vendita, e non solo ad eventuali rimborso.

In conclusione, senza autorizzazione, Voi non potrete utilizzare il marchio, neppure per azioni pro attive.

Per tali ragioni, il mio consiglio è quello di individuare qualche persona vicina alla dirigenza della casa automobilistica al fine di far cambiare idea agli stessi e ottenere, con le buone, tale autorizzazione.

Nel mentre, Vi sconsiglio qualsiasi utilizzo, soprattutto ora che ha ricevuto la diffida dalla casa madre.

Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Salvatore Cirilla

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