Arbitraggio: è legale?
Vorrei sapere se la tecnica finanziaria di “Arbitraggio” è legale in Italia e/o Europa. Vorrei sapere nella fattispecie se la suddetta tecnica è legale o no nel contesto degli scambi di valute e delle criptovalute.
A parere dello scrivente, l’arbitraggio è una pratica legale. Procediamo con ordine.
L’arbitraggio finanziario può essere definito come l’attività di acquisto e di vendita contemporanea di asset finanziari su diversi mercati, per poter approfittare del differenziale di prezzo. In economia e finanza si parla infatti di arbitraggio quando il prezzo dello stesso bene, su due mercati, è differente, aprendo un’opportunità di guadagno per chi può operare su entrambe le piazze, acquistando il bene o il titolo dal mercato più economico per poi rivenderlo sul mercato meno economico.
In sintesi, quando un trader adotta una strategia di arbitraggio finanziario, acquista un asset nel mercato in cui è più economico, per poi rivenderlo nel mercato in cui è valutato con un prezzo superiore.
Stessa cosa avviene nell’ambito delle criptovalute: in questo caso, l’arbitraggio diventa un’operazione con cui sfruttare gli squilibri di prezzo tra gli stessi asset mediante negoziazioni simultanee, ottenendo così il massimo rendimento dall’elevata volatilità che, da sempre, caratterizza le monete digitali. Si tratta pertanto di una pratica speculativa tipica anche di altri strumenti, come ad esempio dei contratti per differenza.
In realtà, l’arbitraggio differisce dalla mera speculazione per questo motivo: mentre con l’arbitraggio si attuano negoziazioni contemporanee di acquisto/vendita di una criptovaluta, sfruttando a proprio vantaggio le inefficienze di mercato, con la speculazione l’obiettivo è di trarre profitto dall’andamento di un asset in particolare.
Tanto premesso, non c’è in Italia una norma che vieti l’arbitraggio, tantomeno con riferimento alle criptovalute, la cui disciplina normativa è pressoché inesistente.
In riferimento a queste ultime, peraltro, stanno prendendo sempre più piede alcuni software (cosiddetti Bot) che compiono automaticamente queste operazioni, nell’ottica dell’autotrading (o trading automatico).
In definitiva, si può dire che l’arbitraggio in Italia sia legale, a meno che ovviamente non sia utilizzato per truffare delle persone, ad esempio spacciandosi per exchange, vendendo Bot inutili, ecc.
Resta inoltre una pratica rischiosa in quanto, anche se teoricamente non dovrebbe richiedere capitale (infatti, un trader che fa arbitraggio acquista asset più economici e vende contemporaneamente asset più costosi per ottenere un profitto senza che vi sia alcun effettivo flusso di cassa netto), in pratica i tentativi di arbitraggio generalmente comportano un investimento di capitali e una certa dose di rischio.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Mariano Acquaviva