Quando deve essere assunto lo stagista?
I casi in cui l’esperienza formativa si manifesta come un vero e proprio rapporto di lavoro e consente al tirocinante di pretendere un contratto.
È una prassi consolidata in alcune aziende: anziché assumere del personale, si prende qualche stagista ad un costo decisamente più basso e, per il tempo che dura il tirocinio, lo si fa lavorare come se si trattasse di un dipendente; poi, quando conclude il periodo di formazione, lo si sostituisce con un altro stagista. Bene che vada, ogni tanto, se ne assume qualcuno particolarmente brillante a tempo determinato. Per il resto, si va avanti così. Sarà una prassi anche consolidata, appunto, ma non è certo molto edificante, anche perché il tirocinante, dopo aver portato avanti l’attività dell’azienda, si ritrova poi a doversi trovare un altro lavoro (se non, addirittura, un’altra esperienza simile). Stando così le cose,
Indice
In che cosa consiste lo stage?
Lo stage, o tirocinio formativo, è un’esperienza di lavoro che interessa chi ha già assolto l’obbligo scolastico. Consiste in un inserimento temporaneo in un’azienda che, però, non configura un rapporto di lavoro.
Ci sono due tipologie di stage:
- il tirocinio curriculare, inserito in un piano di studio delle università e degli istituti scolastici sulla base di norme regolamentari, oppure previsto all’interno di un percorso formale di istruzione o formazione come strumento di alternanza scuola-lavoro;
- il tirocinio extra-curriculare, rivolto a persone in cerca di occupazione e finalizzato a favorire il loro contatto diretto con un’azienda.
Il tirocinio non può essere utilizzato per:
- ricoprire ruoli o posizioni proprie dell’organizzazione aziendale;
- sostituire lavoratori subordinati nei periodi di picco delle attività;
- sostituire personale in malattia, maternità o ferie.
Allo stage può seguire un
L’azienda è tenuta a riconoscere allo stagista un’indennità di partecipazione congrua, determinata dalle autorità competenti (Regioni e Province autonome). Di norma, quella congruità viene fissata in almeno 300 euro al mese, che devono essere pagati a chi completa almeno il 70% del tirocinio. Il mancato versamento di questa indennità comporta per l’azienda una sanzione amministrativa proporzionata all’illecito commesso.
Quando dura uno stage?
Lo stage non può durare meno di due mesi, ad eccezione dei tirocini che si svolgono presso aziende che operano stagionalmente: in questi casi, la durata minima è di un mese.
Inoltre, gli stage promossi dai servizi per l’impiego e rivolti agli studenti durante il periodo estivo devono durare almeno 14 giorni.
La durata massima del tirocinio, comprensiva di proroghe e rinnovi, è di 12 mesi, ad eccezione dei tirocini per i disabili per i quali è fissata in 24 mesi.
Quando si deve assumere lo stagista?
Quando viene superata la durata
Lo stagista deve essere assunto anche quando sta svolgendo un «finto tirocinio», cioè sta facendo un’esperienza:
- presso un’azienda che non possiede i requisiti per ospitare uno stagista;
- presso un’azienda che coincide con il soggetto promotore del tirocinio;
- in mancanza totale di un piano formativo individuale o di convenzione tra promotore e azienda ospitante;
- per sopperire ad esigenze organizzative dell’azienda;
- presso un’azienda nella quale ha già svolto in precedenza un altro tirocinio;
- in eccedenza rispetto al numero massimo consentito dalla legge;
- per un numero di ore superiore rispetto a quello indicato nel piano formativo individuale in modo continuativo e sistematico durante l’arco temporale di svolgimento del rapporto.
In questi casi, lo stagista può chiedere l’assunzione a tempo indeterminato.
Tuttavia, è fondamentale che la prestazione per la quale si chiede l’assunzione abbia gli indici della subordinazione, bisogna quindi riuscire a dimostrare di non svolgere o di non avere svolto un’esperienza finalizzata alla formazione ma un vero e proprio lavoro subordinato, continuativo e sistematico, magari anche con l’obbligo di rispettare dei turni [1].