Come aderire a una class action
La procedura per difendere in maniera collettiva lo stesso diritto per uno stesso danno subìto. Quali effetti produce la sentenza favorevole.
L’azione di classe, o class action, è un’iniziativa riconosciuta dal Codice del consumo volta all’accertamento della responsabilità di un’impresa su un determinato danno subìto dai consumatori e al riconoscimento di un risarcimento. Consente, quindi, a consumatori o associazioni di tutelare i propri diritti tramite un procedimento giudiziale che si apre alle adesioni di altri soggetti. In questo modo, è possibile ottenere un doppio vantaggio: da un lato, ripartire le spese legali e, dall’altro, ottenere una maggiore forza sul piano probatorio e processuale. Ma chi può partecipare a un’iniziativa di questo tipo? E
Va da sé che l’efficacia di una class action, introdotta nel nostro ordinamento con il nome di «azione risarcitoria collettiva», oltre al numero di aderenti, sta anche nella condizione di una sola posizione da sottoporre al giudice. In pratica, un gruppo di individui che hanno subìto lo stesso danno si rivolgono insieme in tribunale con lo stesso problema, lo stesso obiettivo e la stessa pretesa.
L’azione di classe ha per oggetto l’accertamento della responsabilità, la condanna al risarcimento del danno e alle restituzioni in favore degli utenti consumatori. Vediamo le domande più frequenti sulla class action e le relative risposte.
Indice
Qual è lo scopo della class action?
La
- i diritti contrattuali di una pluralità di consumatori e utenti fatti valere nei confronti di una stessa impresa in situazione omogenea, inclusi i diritti relativi a contratti stipulati sulla base di moduli standard o formulari;
- i diritti omogenei spettanti ai consumatori finali di un determinato prodotto o servizio nei confronti del produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale;
- i diritti omogenei al ristoro del pregiudizio derivante agli stessi consumatori e utenti da pratiche commerciali scorrette o da comportamenti anticoncorrenziali. In pratica, il diritto al risarcimento.
Quando si parla di «diritti omogenei» si intende quelli che si vogliono fare valere collettivamente in giudizio.
Chi può aderire a una class action?
Ha la possibilità di partecipare ad una class action qualsiasi consumatore, sia in qualità di singolo sia come componente della classe che agisce, anche mediante un’associazione cui dà mandato o un comitato.
Quali organizzazioni o associazioni possono promuovere una class action?
Le organizzazioni o associazioni che promuovono una
- essere state costituite almeno due anni prima della presentazione della domanda;
- avere sede in Italia o in uno degli Stati membri dell’Ue e avere come obiettivo statutario la tutela di diritti individuali omogenei, senza scopo di lucro;
- avere un ordinamento a base democratica, con convocazione degli iscritti con cadenza almeno annuale e svolgere in modo continuativo, adeguato e stabile le proprie attività di assistenza e consulenza degli iscritti o di adozione di iniziative pubbliche;
- disporre di un sito Internet aggiornato caratterizzato da contenuti informativi e dall’assenza di forme pubblicitarie anche indirette;
- operare la raccolta delle fonti di finanziamento in conformità alle disposizioni legislative in materia e prevedere requisiti di onorabilità degli associati, amministratori o rappresentanti;
- prevedere a livello statutario la trasparenza amministrativa e contabile, anche mediante la pubblicazione annuale del bilancio e la revisione del medesimo ad opera di soggetti terzi.
Le organizzazioni e associazioni devono presentare domanda di iscrizione utilizzando un modello pubblicato sul sito del Ministero da inviare esclusivamente via Pec. Per l’iscrizione è necessario versare un contributo di 200 euro.
Come si può aderire a una class action?
L’azione di classe va presentata presso la cancelleria di un tribunale ordinario con sede nel capoluogo della Regione in cui ha sede l’impresa contro la quale si vuole agire. L‘atto di citazione va notificato anche all’ufficio del pubblico ministero presso lo stesso tribunale.
Consumatori e utenti che vogliono aderire ad un’azione di classe avviata da altri possono partecipare rinunciando, però, a qualsiasi restitutoria o risarcitoria individuale fondata sullo stesso motivo. In pratica, una volta che si decide di partecipare ad una class action non è possibile avviare parallelamente un’altra azione contro la stessa azienda per lo stesso problema oggetto dell’azione collettiva.
L’atto di adesione deve contenere l’indicazione degli elementi costitutivi del diritto fatto valere con la relativa documentazione probatoria. Deve essere depositato in cancelleria del tribunale entro 120 giorni dalla data in cui è stata presentata la class action.
Come funziona il procedimento della class action?
Una volta depositata la class action, il procedimento si articola in due fasi: la pronuncia sull’ammissibilità dell’azione di classe e la decisione nel merito.
L’ammissibilità viene decisa dopo la prima udienza. Il giudice può sospendere la sua decisione quando sui fatti rilevanti ai fini del pronunciamento è in corso un’istruttoria davanti a un’autorità indipendente oppure un giudizio davanti al giudice amministrativo.
Contro la decisione del giudice sull’ammissibilità della class action è possibile ricorrere davanti alla Corte d’appello entro e non oltre 30 giorni dalla data in cui è stata notificata. Su questo ricorso, la Corte decide entro 40 giorni dal giorno in cui è stato depositato il reclamo.
La domanda può essere dichiarata inammissibile quando:
- è manifestamente infondata;
- sussiste un conflitto di interessi;
- il giudice non ravvisa omogeneità dei diritti individuali tutelabili;
- il proponente non appare in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe.
Se, invece, la domanda viene dichiarata ammissibile, il giudice fissa termini e modalità della più opportuna pubblicità per consentire ad altri consumatori una tempestiva adesione alla class action
Inoltre, l’ordinanza di ammissibilità:
- definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio, specificando i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi;
- fissa un termine perentorio, non superiore a 120 giorni dalla scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione degli altri consumatori sono depositati in cancelleria;
- determina il corso della procedura assicurando, nel rispetto del contraddittorio, l’equa, efficace e sollecita gestione del processo.
Che succede se la class action ottiene successo in tribunale?
Se il giudice accoglie la domanda della class action, pronuncia sentenza di condanna con cui liquida le somme definitive dovute agli aderenti o stabilisce il criterio omogeneo di calcolo per la loro liquidazione.
In questo ultimo caso, il giudice assegna alle parti un termine, non superiore a 90 giorni, per trovare un accordo sulla liquidazione del danno. Il processo verbale dell’accordo, sottoscritto dalle parti e dal giudice, costituisce titolo esecutivo. Se non viene trovato un accordo entro il termine prestabilito, il giudice, su istanza di almeno una delle parti, liquida le somme dovute ai singoli aderenti.