Quando si ha diritto all'avvocato gratis?

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Cos’è e come funziona il patrocinio a spese dello Stato? Quali sono le condizioni per essere ammessi?

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L’assistenza legale gratuita è un diritto che la legge attribuisce a tutte le persone che hanno un reddito inferiore a una certa soglia. In questi casi, l’onorario del difensore viene pagato direttamente dallo Stato, al termine del processo. Ma quand’è che si ha diritto all’avvocato gratis?

Come vedremo, per poter accedere a questo beneficio occorre possedere determinati requisiti, non tutti ricollegabili al proprio reddito. Ad esempio, la legge proibisce l’accesso al patrocinio a spese dello Stato a coloro che si sono macchiati di determinati crimini, anche se sono nullatenenti; ma procediamo con ordine.

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Cos’è il patrocinio a spese dello Stato?

Il patrocinio a spese dello Stato (meglio noto come “gratuito patrocinio”) è l’istituto che consente alle persone meno abbienti di potersi far assistere da un avvocato di cui, altrimenti, non potrebbero pagare la parcella.

Il gratuito patrocinio serve a dare attuazione al principio costituzionale secondo cui tutti hanno diritto alla difesa in giudizio.

Cosa copre il gratuito patrocinio?

Il gratuito patrocinio copre ogni tipo di attività del difensore, purché strettamente collegata all’azione legale da intraprendere.

Ciò significa che il patrocinio a spese dello Stato serve a pagare anche l’attività di studio dell’avvocato, quella che solitamente prende il nome di consulenza e che serve a verificare la fattibilità di una certa richiesta.

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Non sono invece comprese nel gratuito patrocinio tutte le prestazioni difensive che non sono immediatamente riconducibili all’azione giudiziaria e le attività che non necessitano obbligatoriamente dell’assistenza di un avvocato: è il caso, ad esempio, della redazione di una diffida oppure di una querela, alle quali potrebbe procedere personalmente anche la parte interessata.

Qual è il limite di reddito per il gratuito patrocinio?

L’ammissione al gratuito patrocinio è subordinata al possesso di un reddito non superiore a 11.746,68 euro (per l’anno 2023).

Se l’interessato convive con il coniuge, l’unito civilmente o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l’istante.

Eccezionalmente, si tiene conto del solo reddito personale quando sono oggetto della causa diritti della personalità, ovvero nei processi in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi: è il classico caso del giudizio di separazione e di divorzio.

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Con riferimento esclusivo ai procedimenti penali, il limite reddituale di cui sopra è aumentato di 1.032 euro per ciascun familiare convivente con l’imputato.

Per quali reati si può avere sempre l’avvocato gratis?

Non ci sono limiti di reddito se la persona che chiede l’ammissione al gratuito patrocinio è vittima di uno dei seguenti reati: stalking, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, nonché in caso di alcuni specifici delitti contro i minori (prostituzione, ecc.).

Pertanto, la persona vittima di stalking che supera i limiti reddituali visti nel precedente paragrafo può ugualmente avere l’avvocato gratis.

Gratuito patrocinio: quando non si può avere?

Ci sono poi casi in cui il gratuito patrocinio è sempre escluso: si tratta delle persone condannate in via definitiva per gravi reati come quello di associazione per delinquere di stampo mafioso e di narcotraffico.

Come si chiede l’avvocato gratis?

Le pratiche che consentono l’accesso al patrocinio a spese dello Stato sono generalmente curate dall’avvocato a cui ci si rivolge, sempreché lo stesso sia iscritto all’interno dell’

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elenco dei difensori ammessi al gratuito patrocinio.

Se non si conosce alcun difensore disposto ad accettare il patrocinio a spese dello Stato, è possibile rivolgersi direttamente al Consiglio dell’ordine degli avvocati e fare richiesta di assegnazione di un avvocato. I moduli da compilare verranno forniti dall’ufficio stesso.

La domanda di ammissione in ambito civile si presenta infatti presso la segreteria del Consiglio dell’ordine degli avvocati.

La domanda può essere presentata personalmente dall’interessato allegando una fotocopia del proprio documento di identità, oppure può essere presentata dal difensore che dovrà autenticare la firma di chi sottoscrive la domanda. Può essere inviata anche a mezzo raccomandata a/r.

La domanda, sottoscritta dall’interessato, va presentata in carta semplice e deve indicare:

In ambito penale, invece, le condizioni di accesso al gratuito patrocinio penale sono valutate direttamente dal magistrato che si occupa del processo, al quale quindi andrà rivolta l’istanza.

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