Quando si considera ricevuta una raccomandata non ritirata?

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Se il destinatario non si trova in casa quando passa il postino, la lettera si ritiene consegnata lo stesso? Se viene ignorata, quali sono le conseguenze?

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Sei partito per un mese di vacanza nella tua casa al mare e, al tuo ritorno, hai visto nella cassetta delle lettere, tra e altre cose, un avviso di giacenza di una raccomandata. L’avviso è stato lasciato dal postino pochi giorni dopo la tua partenza, quindi è da diverse settimane che è lì, in attesa che tu lo ritirassi e andassi all’ufficio postale a farti consegnare la lettera. Cosa che fai il giorno dopo. Quale data va tenuta in considerazione? Quella in cui il postino ti ha lasciato l’avviso o quella in cui sei andato in posta?

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Quando si considera ricevuta una raccomandata non ritirata?

In realtà, se si tratta di atti giudiziari nessuna delle due ipotesi è quella giusta: la raccomandata mai ritirata all’ufficio postale si considera ricevuta il decimo giorno dall’invio della stessa. Secondo la Cassazione [1], infatti, se il postino tenta la notifica di un atto giudiziario e il destinatario non si trova in casa, i dieci giorni per il perfezionamento della compiuta giacenza non scattano dal momento in cui passa il portalettere ma dalla data in cui la lettera è stata spedita.

Per quanto riguarda, invece, le raccomandate che non contengono atti giudiziari, la lettera si ritiene ricevuta dal momento il cui l’avviso di giacenza viene lasciato nella cassetta della posta. Non ci sono, quindi, i dieci giorni stabiliti per gli atti giudiziari.

Raccomandata non ritirata con atti giudiziari

Se la raccomandata con atti giudiziari non viene ritirata, viene inviata al destinatario una seconda lettera con cui gli viene comunicata la giacenza della busta presso l’ufficio postale e la possibilità del ritiro della stessa entro 30 giorni. Se non viene ritirata nemmeno entro tale termine, viene restituita al mittente con la scritta «

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compiuta giacenza». In altre parole, è come se la lettera fosse stata consegnata ed il suo contenuto è stato conosciuto dal destinatario.

Inoltre, e sempre per quanto riguarda gli atti giudiziari:

Tutto ciò determina due cose. La prima: rifiutarsi di ritirare una raccomandata pensando che, ad esempio, così facendo si può evitare di pagare una multa, è sbagliato: la consegna viene considerata tale dopo i termini citati anche se il destinatario ha fatto finta di niente. Significa che la multa (o la cartella esattoriale) si ritiene, comunque, consegnata ed il mancato pagamento verrà sanzionato.

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La seconda cosa da tenere in considerazione si lega a quest’ultimo aspetto. La normativa ritiene che il destinatario che non ha ritirato la raccomandata l’ha ricevuta lo stesso e ne conosce il contenuto. Il problema è che non è effettivamente così, cioè che il destinatario non sa che cosa c’era nella busta. Anche perché, una vota che sarà stata rispedita al mittente, non ci sarà modo di recuperarla. Vuol dire che non potrà difendersi, ad esempio, da una multa che non andrebbe pagata o da una cartella che avrebbe potuto contestare. I termini per presentare ricorso scadranno ugualmente e il cittadino non potrà fare alcunché.

Altre raccomandate non ritirate

Come detto, le raccomandate non ritirate che non contengono atti giudiziari, la lettera si ritiene ricevuta dal momento il cui l’avviso di giacenza viene lasciato nella cassetta della posta.

La normativa, infatti [3], stabilisce che le comunicazioni si considerano ricevute nel momento in cui arrivano al domicilio del destinatario, a prescindere dal fatto che questi sia o meno presente. Ad esempio, un avviso di convocazione dell’assemblea di condominio si ritiene consegnato e ricevuto proprio quando arriva il postino anche se non c’è nessuno in casa ad aprirlo.

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