Minacciare di adire le vie legali: quando diventa un reato

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Scopri in questo articolo come la minaccia di agire in tribunale può costituire un reato di estorsione e quali sono gli elementi che lo caratterizzano.

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Ti sei mai chiesto se minacciare qualcuno di adire le vie legali può essere considerato un reato? In quali circostanze questo comportamento può essere penalmente rilevante? Scopriamo insieme come la giurisprudenza affronta questo delicato tema e quali sono gli aspetti chiave da tenere in considerazione.

Minacciare di adire le vie legali può essere considerato estorsione?

Il reato di minaccia è caratterizzato dal fatto di paventare un male ingiusto attraverso un comportamento non consentito dall’ordinamento. Pertanto, minacciare una persona di adire le vie legali non è, di per sé, reato poiché l’articolo 24 della Costituzione riconosce a tutti il diritto di agire in giudizio. E ciò a prescindere dall’eventuale fondatezza della domanda: se si agisce senza avere ragione infatti la sanzione prevista dall’ordinamento è la

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condanna alle spese legali.

Quindi il fatto di imporre a una persona di comportarsi in un determinato modo sotto minaccia, in caso contrario, di trascinarla in tribunale, farla fallire o denunciarla non è reato.

Ma in alcuni casi, le minacce di adire le vie legali possono costituire il reato di estorsione qualora l’agente abbia come unico fine la coartazione della volontà altrui. Così ha deciso la Cassazione in un precedente del 2013 [1].

Poniamo il caso di Tizio che minaccia Caio di intentare una causa legale, pur sapendo di non avere alcun diritto, per ottenere indebitamente denaro da Caio. In questo caso, la minaccia di Tizio può essere considerata estorsione.

Poniamo anche il caso di Mevio che chiede a Sempronio del denaro poiché, in caso contrario, lo denuncerà per un fatto che Mevio stesso sa essere inesistente: in quel caso si aggiungerebbe, al reato di estorsione, anche quello di calunnia (che commette chi querela o denuncia qualcuno in malafede, consapevole cioè della sua innocenza).

Quali sono gli elementi chiave che caratterizzano il reato di estorsione?

Per integrare il reato di estorsione è necessario che la minaccia sia ingiusta e che l’agente abbia l’intenzione di coartare la volontà della persona offesa in modo illecito. Se Tizio minaccia Caio di adire le vie legali per

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esercitare un diritto legittimo, la sua condotta non può essere considerata estorsione. Se invece il diritto è illegittimo allora si realizza l’estorsione.

La Cassazione ha detto: «”la minaccia di adire le vie legali, pur avendo un esteriore apparenza di legalità, può integrare l’elemento costitutivo del reato di estorsione quando sia formulata non con l’intenzione di esercitare un diritto ma con lo scopo di coartare l’altrui volontà e conseguire risultati non conformi a giustizia».

Come si dimostra l’ingiustizia della pretesa?

Un elemento che può aiutare a distinguere tra una minaccia legittima e una estorsione è l’esistenza di un diritto tutelabile giudizialmente. Nel caso di Tizio e Caio, se Tizio non vanta alcun diritto nei confronti di Caio e minaccia comunque di adire le vie legali, la sua pretesa può essere considerata ingiusta.

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