Negoziazione assistita: durata massima
Cos’è e come funziona la procedura conciliativa che si svolge con l’assistenza degli avvocati? È valido l’accordo raggiunto oltre il termine di legge?
La negoziazione assistita è la procedura conciliativa a cui bisogna necessariamente ricorrere ogni volta che si agisce per ottenere il pagamento di una somma non superiore a 50mila e per il risarcimento dei danni derivanti da un sinistro stradale. In casi del genere, la negoziazione è una condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria, nel senso che non è possibile andare in giudizio senza prima aver esperito il tentativo di conciliazione.
La legge ha stabilito un limite massimo di durata nella negoziazione, nel senso che la stessa deve concludersi entro un certo tempo. Cosa succede se tale termine dovesse essere superato? È valido l’accordo sottoscritto fuori tempo massimo? Vediamo cosa dicono la legge e la giurisprudenza.
Indice
Cos’è la negoziazione assistita?
Come anticipato in apertura, la negoziazione assistita è uno strumento alternativo di risoluzione delle controversie: le parti in contesa, assistite dai rispettivi avvocati, si siedono allo stesso tavolo per raggiungere un accordo che ponga fine alla lite.
La negoziazione assistita è obbligatoria in alcune materie (pagamento a qualunque titolo fino a 50mila euro e risarcimento danni da sinistro stradale) mentre nelle altre è meramente facoltativa (ad esempio, in materia di separazione e di divorzio).
Come funziona la negoziazione assistita?
La negoziazione assistita comincia con l’invito che una parte fa all’altra affinché si tenti di risolvere bonariamente la controversia.
Se la parte invitata aderisce alla richiesta, comincia la procedura di negoziazione assistita vera e propria; al contrario, se non si riscontra positivamente
Se la negoziazione assistita giunge felicemente a termine, la procedura si conclude con la redazione di un verbale sottoscritto dalle parti e dai rispettivi avvocati; tale accordo costituisce un titolo esecutivo, esattamente come un provvedimento del giudice.
Quanto tempo dura la negoziazione assistita?
Secondo la legge [1], la procedura di negoziazione assistita ha una durata massima di tre mesi, prorogabile di trenta giorni su accordo tra le parti. La durata minima è invece pari a un mese.
Cosa succede se la negoziazione supera la durata massima?
Può accadere che le parti dimentichino di rispettare la durata massima fissata dalla legge in tre mesi (prorogabili di trenta giorni) e che le trattative proseguano per un tempo maggiore. Cosa accade in questa ipotesi?
Sul punto la legge non dice nulla. Secondo la giurisprudenza
Attesa l’affinità tra negoziazione assistita e mediazione (entrambe sono procedure conciliative), deve ritenersi applicabile questo principio anche nel caso che stiamo affrontando, con la conseguenza che il superamento del limite massimo di durata stabilito dalla negoziazione assistita non ha ripercussioni sulla validità dell’eventuale accordo raggiunto.
L’unica conseguenza del mancato rispetto del termine di tre mesi è che, decorso tale periodo di tempo, la condizione di procedibilità deve ritenersi avverata, con la conseguenza che, chi intenderà farlo, potrà azionare la propria pretesa in giudizio.
Detto in altre parole, il superamento del termine di tre mesi (prorogabile di trenta giorni) non ha riflessi negativi sull’accordo raggiunto al termine delle trattative; solamente, la parte che intende non perdere ulteriore tempo e agire in giudizio potrà farlo, poiché il superamento della durata massima è circostanza sufficiente per poter ritenere soddisfatta la condizione di procedibilità.