Datore di lavoro non consegna busta paga: che fare?
Cedolino: cos’è e a cosa serve? Quali informazioni contiene una busta paga? Quando si può sporgere denuncia all’Ispettorato del lavoro?
Il datore di lavoro è tenuto ad adempiere una serie di obblighi: tra questi v’è anche quello di consegnare la cosiddetta busta paga, cioè il cedolino. Cosa succede se questo dovere non viene rispettato? Che fare se il datore di lavoro non consegna la busta paga? Vediamo quali strumenti di tutela prevede la legge.
Indice
Che cos’è la busta paga?
La busta paga (o
Nella busta paga ci sono i principali riferimenti al rapporto di lavoro: dati anagrafici del dipendente; dati dell’azienda; mansione; retribuzione lorda; trattenute contributive e fiscali; eventuali assegni per il nucleo familiare e ogni altro elemento che compone la retribuzione.
Si badi bene: la busta paga non è lo stipendio, ma un documento riepilogativo la cui voce fondamentale è sicuramente la retribuzione.
Perché la busta paga è importante?
La busta paga è importante perché riepiloga le caratteristiche fondamentali del rapporto di lavoro con il dipendente.
Inoltre, la busta paga è la prova concreta del diritto alla retribuzione. Ovviamente, quest’ultimo dipende non dal cedolino bensì dal contratto di assunzione, ma la busta paga può essere utilizzata, anche in sede giudiziaria, per dimostrare l’importo esatto di cui si è creditori nei confronti del datore.
Infine, le buste paga possono costituire un valido curriculum del lavoratore, atteso che dagli stessi si evincono le mansioni assegnate al dipendente.
Come si consegna la busta paga?
Come detto, insieme allo stipendio il dipendente ha il diritto di ricevere mensilmente la busta paga. Si tratta di un vero e proprio obbligo stabilito dalla legge.
Il datore di lavoro ha la possibilità di scegliere liberamente le modalità di consegna del cedolino.
La forma più comune è la consegna a mano: il prospetto viene stampato in due copie, una viene consegnata al lavoratore mentre l’altra rimane in possesso del datore di lavoro.
Il dipendente deve firmare la copia consegnata per comprovare la ricezione della busta paga, dimostrando così l’adempimento dell’obbligo di consegna.
Un altro metodo sempre più diffuso, grazie all’evoluzione tecnologica, è la consegna telematica tramite posta elettronica certificata (pec).
Questa modalità ha pieno valore legale, poiché la pec è equiparata a una raccomandata postale ai fini giuridici.
C’è chi suggerisce che la busta paga possa essere inviata anche tramite email ordinaria. Tuttavia, questa modalità non è pienamente valida dal punto di vista legale per quanto riguarda la certificazione della ricezione del messaggio e la data di invio e consegna.
Un altro metodo consiste nel caricare il cedolino in un’area personale specifica sul sito web aziendale: in questo caso, il dipendente accede alla sua area personale e può scaricare la busta paga.
Questa modalità è accettabile a condizione che al dipendente siano fornite credenziali di accesso e che queste siano mantenute esclusivamente sotto il suo controllo.
Quando va consegnata la busta paga?
Per identificare eventuali violazioni dell’obbligo del datore di consegnare la busta paga, è necessario stabilire un termine massimo entro il quale tale consegna dovrebbe avvenire.
Secondo la legge [1], la busta paga deve essere consegnata contemporaneamente al pagamento dello stipendio mensile.
Secondo l’interpretazione più comune della giurisprudenza, il termine ultimo per consegnare la busta paga coincide quindi con la data in cui il datore di lavoro deve effettuare il
Non è tanto importante il giorno in cui il datore di lavoro ha effettivamente pagato il salario, quanto il termine specifico stabilito per la retribuzione.
Poiché non esiste una norma di legge che fissi un termine preciso e uguale per tutti per il pagamento delle retribuzioni, è necessario fare riferimento ai Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) per individuare tale termine.
Se il Ccnl non contiene riferimenti a questo aspetto, allora si dovranno considerare gli usi aziendali, ovvero le consuetudini specifiche dell’azienda riguardo al pagamento degli stipendi.
Datore non consegna la busta paga: cosa succede?
Nel caso in cui il datore di lavoro non consegni tempestivamente la busta paga o vi siano errori nelle registrazioni sul cedolino, la legge prevede la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 150 euro a 900 euro. Tuttavia:
- se la violazione riguarda più di cinque lavoratori o un periodo superiore ai sei mesi, la sanzione aumenta e va da 600 a 3.600 euro;
- se la violazione riguarda più di dieci lavoratori o un periodo superiore a 12 mesi, la sanzione varia da 1.200 euro a 7.200 euro.
Tuttavia, il datore di lavoro può rispettare gli obblighi sopra menzionati attraverso la consegna al lavoratore di una
Ciò perché i dati contenuti nella busta paga sono i medesimi che figurano nel Libro unico del lavoro, tant’è vero che il cedolino può anche definirsi come un estratto del suddetto Libro.
Nel caso in cui il datore di lavoro commetta errori sostanziali nelle registrazioni dei dati identificativi o dei pagamenti, che influenzano il trattamento retributivo, previdenziale o fiscale, viene applicata un’altra sanzione amministrativa pecuniaria che va da 150 euro a 1.500 euro; però:
- se la violazione riguarda più di cinque lavoratori o un periodo superiore ai sei mesi, la sanzione va da 500 a 3.000 euro;
- se la violazione riguarda più di dieci lavoratori o un periodo superiore a dodici mesi, la sanzione va da 1.000 a 6.000 euro.
In sintesi, il datore di lavoro non sarà sanzionato se fornisce al dipendente una copia delle registrazioni effettuate nel Libro unico del lavoro (Lul), che sostituisce i precedenti libri paga e matricola.
Vale la pena di precisare che tutti i datori che impiegano lavoratori subordinati o parasubordinati devono redigere il Libro unico del lavoro, ad eccezione dei datori di lavoro domestico.
Omessa consegna busta paga: si può denunciare?
L’omessa consegna della busta paga può essere denunciata all’Ispettorato del lavoro.
La verifica dell’avvenuta consegna della busta paga al dipendente è infatti effettuata dall’Ispettorato.
Pertanto, se il dipendente non riceve la busta paga nel mese in cui viene pagato lo stipendio, può inviare una raccomandata o una pec al datore di lavoro, chiedendo di adempiere all’obbligo di consegna o messa a disposizione della busta paga.
Se il datore di lavoro continua a non rispettare l’obbligo, il dipendente può presentare una denuncia all’Ispettorato del lavoro. La segnalazione deve includere alcuni elementi fondamentali:
- i dati identificativi del datore di lavoro;
- la posizione Inps e Inail dell’azienda;
- una spiegazione chiara e dettagliata della presunta violazione commessa dal datore di lavoro;
- eventuali altri elementi utili per l’autorità per indagare sulla violazione.
Dopo aver ricevuto la denuncia, gli ispettori effettueranno le necessarie verifiche.
Il datore di lavoro, per andare esente da sanzioni, dovrà dimostrare di aver adempiuto all’obbligo, ad esempio fornendo prova della pec o della raccomandata inviata, ovvero della copia firmata dal dipendente al momento della consegna.