Contratto a termine: cosa succede se alla scadenza sono in maternità?

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Sono dipendente pubblico con contratto a termine. Alla scadenza del contratto, già rinnovato per tre anni, mi trovavo in maternità. Posso impugnare il recesso dell’ente, sostenendo che sia nullo perché intimato in periodo di maternità?

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L’art. 54 del D.Lgs. 151/2001 prevede, al comma 3, lettera c), che il divieto di licenziamento non si applica nel caso “di ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta o di risoluzione del rapporto di lavoro per la scadenza del termine”.
Di conseguenza, sebbene il rapporto di lavoro si sia concluso per scadenza del termine mentre Lei si trovava già in gravidanza, l’amministrazione non ha violato alcuna disposizione in tema di divieto di licenziamento e, dunque, non è possibile agire per ottenere la Sua reintegrazione nel posto di lavoro, o comunque la Sua riassunzione.

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Peraltro, come da Lei stessa precisato nell’intestato quesito, la cessazione del rapporto di lavoro è avvenuta dopo tre anni di servizio, periodo sostanzialmente coincidente con i 36 mesi, individuati quale limite massimo previsto dalla legge ai fini della durata del rapporto a termine nel pubblico impiego; conseguentemente, Lei non potrebbe chiedere una proroga ulteriore del rapporto di lavoro intercorso con l’ente pubblico.
Lei potrebbe, invece, una volta esaurito il periodo di congedo per maternità, essere nuovamente assunta con un nuovo contratto a tempo determinato, previo – se del caso – espleta,entro delle eventuali necessarie procedure concorsuali, essendo nel frattempo decorsi parecchi mesi tra il precedente e il nuovo contratto a termine.

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