Condominio: cosa fare se i vicini non chiudono mai il portone?
A quali rimedi ricorrere se i condòmini lasciano aperto il portone d’ingresso dell’edificio condominiale, favorendo l’ingresso di estranei e malintenzionati?
Il condominio è caratterizzato dalla contestuale presenza di parti esclusive e di parti comuni. Queste ultime sono di proprietà di tutti i condòmini, i quali ne possono rivendicare una quota ideale proporzionale al valore della proprietà esclusiva di cui sono titolari. Questa particolare situazione consente a tutti i condòmini di poter utilizzare i beni comuni, nei limiti consentiti dalla loro destinazione d’uso.
In altre parole, ogni condomino può servirsi delle cose comune, come ad esempio l’ascensore, le scale, il cortile, l’androne, il riscaldamento centralizzato, ecc. Cosa succede se uno di essi dovesse mal utilizzare detti beni? È il caso del condomino che occupa in maniera permanente il pianerottolo oppure che parcheggia l’auto nel giardino. È in questo contesto che si pone il seguente quesito:
Indice
L’utilizzo delle parti comuni in condominio
Com’è noto, l’articolo 1102 del codice civile detta la regola fondamentale per l’utilizzo dei beni comuni in condominio.
Secondo tale norma, ciascun condomino può servirsi delle cose comuni, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne ugualmente uso.
In buona sostanza, ogni condomino è libero di utilizzare i beni comuni per soddisfare le proprie esigenze, purché questo impiego non si trasformi in una sorta di monopolio sulla cosa, tale così da escludere gli altri.
È possibile lasciare sul pianerottolo alcuni oggetti, ma non è possibile occuparlo fino a rendere difficoltoso o impedire del tutto il passaggio agli altri.
Si può usare l’ascensore ma non lo si può bloccare per farlo rimanere fermo al proprio piano.
L’ulteriore limite all’utilizzo dei beni comuni è dato dal rispetto della loro
Non si può parcheggiare in giardino, in quanto quest’ultimo non è adibito, per sua natura, alla sosta delle auto.
Nei limiti sinora visti, è perfino possibile modificare le parti comuni, ovviamente a proprie spese.
È il caso di chi fa affiggere sulla facciata dell’edificio la propria tabella professionale oppure di chi realizza una presa d’aria nella parete condominiale.
Portone condominiale: si può lasciare aperto?
Il portone d’ingresso dell’edificio condominiale rientra senza dubbio tra le parti comuni, con tutto ciò che ne consegue in termini di possibilità di utilizzo e ripartizione dei costi.
In assenza di un regolamento che preveda regole precise, il portone condominiale andrebbe chiuso ogni volta che è stato utilizzato.
Ciò perché il suo scopo è quello di impedire l’ingresso a persone diverse dai condòmini e dalle altre persone che vivono nel fabbricato (inquilini, comodatari, ecc.).
In buona sostanza, un uso appropriato del portone
In sintesi, il portone condominiale va sempre chiuso.
Regole particolari potrebbero essere previste dal regolamento, il quale ad esempio potrebbe stabilire che il portone possa rimanere aperto di giorno oppure nel caso in cui sia presente il servizio di portierato.
Cosa fare se i condòmini non chiudono il portone?
Cosa fare se alcuni condòmini lasciano sempre aperto il portone d’ingresso anziché chiuderlo come si dovrebbe?
La prima cosa da fare è segnalare la condotta all’amministratore, il quale deve occuparsi di tutto ciò che riguarda le parti comuni, ivi incluso il portone condominiale.
L’amministratore dovrà quindi redarguire i condòmini che non rispettano l’obbligo di chiudere il portone, mediante invio di una comunicazione scritta.
Nell’ipotesi in cui il richiamo formale dell’amministratore non dovesse essere sufficiente, allora (almeno in teoria) si potrebbe ricorrere all’
Il giudice potrebbe condannare i condòmini inadempienti a non reiterare più la loro condotta, cioè a non lasciare aperto il portone, pena una sanzione pecuniaria per ogni successiva violazione.
Considerati i costi e i tempi della giustizia italiana, è tuttavia difficile immaginare che il condominio, in persona del suo amministratore, faccia causa ad alcuni condòmini per via di un portone aperto, a meno che da tale condotta non sia derivato un grave danno.
Si pensi all’azione dei ladri favorita dal fatto che il portone fosse rimasto aperto, con conseguente furto in diversi appartamenti e danneggiamento delle parti comuni.
Una soluzione molto più rapida ed economica potrebbe essere quella di inserire nel regolamento un’apposita norma che imponga espressamente la chiusura del portone condominiale, pena l’applicazione di una multa, consistente nel pagamento di una somma fino a duecento euro e, in caso di recidiva, fino ad ottocento euro.
La somma è devoluta al fondo di cui l’amministratore dispone per le spese ordinarie. Pertanto, l’importo pagato a titolo di sanzione dal vicino disobbediente va a beneficio di tutti i condòmini.
Per monitorare le eventuali trasgressioni sarebbe inoltre possibile installare un impianto di videosorveglianza, anche questo deliberato dall’assemblea.