Qual è la differenza tra diritto positivo e diritto naturale?

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Cosa si intende per diritto positivo e cos’è il diritto naturale, due concetti chiave nella filosofia del diritto.

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Il diritto positivo e il diritto naturale sono due concetti fondamentali nella comprensione della legge e della sua applicazione. Mentre il primo si riferisce all’insieme delle leggi scritte e istituite da un’entità governativa, effettivamente vigenti in un determinato contesto storico e geografico, il secondo è legato a principi universali considerati immanenti nella natura e quindi nell’uomo. Queste parole potrebbero creare più confusione che chiarezza, sicché sarà bene comprendere, in termini pratici e con esempi concreti, qual è la differenza tra diritto positivo e diritto naturale

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. Lo faremo con un linguaggio adatto a chi non ha mai masticato il diritto ed è completamente privo delle nozioni tecniche, quelle cioè di filosofia del diritto. Proprio per questo, il seguente articolo cercherà di spiegare a chiunque che cos’è il diritto positivo e diritto naturale.

Ma procediamo con ordine e iniziamo con un esempio pratico.

In pratica qual è la distinzione tra diritto positivo e diritto naturale?

Quando eri molto piccolo e giocavi con tuo fratello o i tuoi amici sul tappeto di casa, eri molto geloso delle tue cose. Se qualcuno te le prendeva ti mettevi probabilmente a piangere. Questo perché, nel tuo inconscio, era già insito il concetto di proprietà: un oggetto che è già tuo non può essere preso dagli altri.

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Allo stesso modo, quando sei cresciuto, pur senza studiare educazione civica a scuola e senza che nessuno te lo dicesse, avevi già intuito che l’uccidere un’altra persona è un’azione di estrema gravità, che non può essere tollerata.

Ebbene tutte queste, e tante altre, cognizioni giuridiche che erano dentro di te e che si sono sviluppate poco alla volta insieme alla tua personalità possono essere considerate come una sorta di diritto esistente già nella natura, connesso e immanente in ogni contesto storico-sociale, perché necessario per la pacifica convivenza. Potremmo così definire embrionicamente il diritto naturale.

Invece il diritto positivo (anche chiamato diritto vivente) è quello che esiste non già perché lo avverte il tuo subconscio come preesistente a te stesso e quindi immanente alla natura, ma perché è stato scritto ed emanato da un organo di potere, come il Parlamento o il Governo.

Se il diritto naturale contiene per lo più le regole basilari per la conservazione della società, il diritto vivente invece racchiude norme di vario tipo, anche non strettamente “vitali”, come ad esempio la regolamentazione dei contratti di affitto, la carriera che deve svolgere un avvocato per poter esercitare, gli orari di apertura dei negozi e così via.

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Inutile dire che il cittadino deve rispettare il diritto vivente, anche se questo spesso coincide con il diritto naturale, ma racchiude anche tante altre discipline. Ciò che chiamiamo legge – e tutte le altre fonti del diritto (come la Costituzione, i decreti ministeriali, le leggi regionali, comunali, ecc.) fanno parte del diritto vivente.

Detto ciò possiamo ora approfondire il discorso e vedere cos’è il diritto positivo e il diritto naturale.

Che cos’è il diritto positivo?

Il diritto positivo è l’insieme delle norme giuridiche formalmente stabilite da un’autorità legislativa. Queste leggi sono emanate attraverso processi legislativi formali (di norma previsti dalla Costituzione). Hanno validità perché riconosciute e applicate dallo Stato.

Il diritto positivo comprende costituzione, leggi, decreti legge e legislativi, decreti ministeriali, leggi regionali e regolamenti comunali.

Il diritto positivo viene anche detto diritto vivente perché è quello che, in un determinato momento, è in vigore e come tale va rispettato.

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Come sappiamo il nostro livello di democrazia impone alla legge vivente di essere sempre scritta, per garantire la certezza ed evitare abusi da parte delle autorità.

Nel nostro ordinamento le sentenze non fanno parte del diritto positivo, poiché esse hanno valore solo tra le parti in causa. Viviamo infatti in un sistema di civil law dove il precedente non è vincolante per i successivi giudici.

In che modo il diritto positivo si applica nella società?

Il diritto positivo regola la condotta umana nella società attraverso leggi generali e astratte che vengono interpretate dai giudici e dalle quali questi ultimi traggono regole per le singole controversie.

Il diritto positivo stabilisce quindi norme che devono essere rispettate da tutti cittadini e prevede sanzioni in caso di mancata osservanza. Questo tipo di diritto si adatta e cambia con il tempo, a seconda delle esigenze e delle evoluzioni della società. Ed infatti è prevista la possibilità di abrogazione di una legge ad opera di una successiva che la cancella dall’ordinamento.

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Che cos’è il diritto naturale?

Il diritto naturale, invece, si basa sull’idea che esistano diritti e principi morali universali e immutabili, validi in ogni tempo e luogo.

Questi principi sono considerati “naturali” perché ritenuti innati nella natura umana e indipendenti dalle leggi scritte. Il diritto naturale si fonda su concetti come la giustizia, l’uguaglianza e la libertà.

Si tratta tuttavia di una teoria filosofica che, per quanto fondata su concetti facilmente verificabili a livello empirico (in quasi tutti i popoli è vietato uccidere e rubare), non corrisponde comunque a un corpo normativo effettivamente definibile e individuabile.

Come si manifesta il diritto naturale?

Il diritto naturale non è scritto in codici o leggi formali, ma si manifesta come un insieme di principi morali e etici che dovrebbero guidare le leggi umane. Questa forma di diritto ha avuto un ruolo significativo nella storia, influenzando movimenti per i diritti civili e le lotte per la giustizia sociale.

Quali sono le differenze principali tra diritto positivo e diritto naturale?

La differenza fondamentale tra i due diritti sta nella loro origine e nella loro natura. Il diritto positivo deriva dall’autorità umana e può variare da uno stato all’altro, mentre il diritto naturale si basa su principi immanenti alla natura, per questo considerati universali e immutabili.

Inoltre, mentre il diritto positivo necessita di essere scritto e formalizzato, il diritto naturale è percepito come un insieme di norme morali intrinseche alla natura umana.

Il cittadino deve rispettare il diritto naturale solo laddove sia previsto dal diritto positivo.

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