Gestione separata Inps: cos'è e chi deve iscriversi?

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In cosa consiste la gestione separata e quali lavoratori sono obbligati a iscriversi? C’è un contributo minimo da pagare annualmente?

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I lavoratori, sia autonomi che dipendenti (in quest’ultimo caso, attraverso il datore), versano periodicamente contributi previdenziali a un ente previdenziale come l’Inps o, in alternativa, a una specifica cassa professionale privata. Con il presente articolo ci occuperemo di una questione particolare: vedremo cioè cos’è e chi deve iscriversi alla gestione separata Inps.

Gestione separata Inps: cos’è?

La gestione separata è un

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fondo pensionistico istituito presso l’Inps per assicurare la tutela previdenziale a categorie di lavoratori che, altrimenti, rischierebbero di essere escluse.

Poiché i contributi per i lavoratori dipendenti sono versati all’Inps direttamente dal datore, possiamo affermare che la gestione separata è un fondo pensionistico riservato a lavoratori autonomi e liberi professionisti senza cassa.

Chi deve iscriversi alla gestione separata Inps?

Devono iscriversi obbligatoriamente alla gestione separata Inps, versando i relativi contributi, tra gli altri:

Iscrizione gestione separata: come si fa?

L’iscrizione alla gestione separata avviene

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tramite internet, accedendo all’area riservata Inps, deve essere effettuata entro trenta giorni dall’inizio dell’attività e deve contenere:

Gestione separata Inps: calcolo contributi e versamento

Effettuata l’iscrizione alla gestione separata, esistono diverse modalità di calcolo del contributo previdenziale a seconda del soggetto che ha effettuato l’iscrizione:

Il versamento dei contributi va eseguito,

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tramite il modello F24, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi.

In considerazione del fatto che per questo tipo di Cassa non è previsto un reddito minimale dal quale partire per versare obbligatoriamente i contributi previdenziali, questi ultimi sono pagati esclusivamente in base al reddito dichiarato.

Un lavoratore autonomo iscritto alla gestione separata Inps perché sprovvisto di cassa di previdenza privata ha percepito compensi pari a 6mila euro e, contestualmente, ha sostenuto spese per complessivi 6mila euro. Poiché il reddito è pari a zero, nessun contributo deve essere versato.

Non si applicano, quindi, i contributi minimi obbligatori previsti dalle casse private (cassa forense, ecc.), che vanno sempre versati anche nell’ipotesi di reddito pari a zero.

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