Cambio Università senza perdere l’anno: come fare
Le condizioni per cambiare facoltà, modificare il corso di laurea o trasferirsi in un altro Ateneo salvando i crediti acquisiti e gli esami effettuati.
Il percorso di studi universitari è costellato di difficoltà ed ostacoli, ma anche di errori, come quello che si commette quando si sceglie una facoltà che non risulta attagliata alle proprie capacità o ai propri desideri. I motivi che portano a questa nuova consapevolezza possono essere moltissimi e diversi, dall’inadeguatezza all’insoddisfazione. Quando ci si accorge di aver sbagliato, non è troppo tardi: si può sempre modificare il piano di studi, o cambiare facoltà, o trasferirsi in un altro Ateneo mantenendo fermo il corso di laurea già scelto. Però molti studenti temono che nel fare questo ci sia il rischio di perdere l’anno accademico in corso nel momento in cui avviene la modifica, il cambio o il trasferimento. Se vivi questa situazione, può esserti molto utile sapere
Indice
Passaggio ad altro corso di laurea
Quando uno studente universitario decide di cambiare il corso di laurea prescelto – e ciò può avvenire nell’ambito della stessa Università frequentata oppure in un’altra Università – deve presentare una domanda di passaggio, nei periodi ed entro i termini stabiliti dai regolamenti dell’Ateneo interessato.
In genere, questo tipo di domande può essere proposto nell’arco dei mesi compresi tra agosto/settembre e ottobre/dicembre, ma vi sono numerose eccezioni: alcuni Atenei restringono la finestra temporale, mentre altri la rendono più ampia. In ogni caso, quanto più il passaggio avviene tempestivamente, cioè in anticipo rispetto alla fine dell’anno solare, tanto più sarà possibile sostenere gli esami nella sessione invernale
In occasione del passaggio, quasi sempre è previsto il pagamento di un’apposita tassa, diversa e ulteriore rispetto a quelle di immatricolazione e di frequenza, il cui ammontare dipende dalle tariffe applicate dall’Università di provenienza e di destinazione.
Al momento del passaggio, viene effettuata una verifica dei piani di studio, per verificare la corrispondenza o meno tra il vecchio ed il nuovo, e così individuare quali esami effettuati e crediti maturati dallo studente possono essere riconosciuti nel nuovo percorso, e quali invece dovranno essere scartati. In alcuni casi sono previste delle prove integrative.
Attenzione: talvolta il passaggio ad altro corso che viene richiesto durante il primo anno accademico comporta la rinuncia al piano di studi già intrapreso, e perciò lo studente dovrà iscriversi direttamente come studente fuori corso: questo comporterà oneri maggiori.
Cambio di facoltà
Il cambio di facoltà nell’ambito dello stesso Ateneo è l’opzione più ricorrente nella pratica: lo studente – che molto spesso è un fuorisede – anziché trasferirsi in un’altra città decide di rimanere in quella ove si trova l’Università che già aveva scelto e stava frequentando, ma decide di intraprendere un
Anche per cambiare facoltà bisogna rispettare le procedure e le tempistiche stabilite dall’Università di appartenenza, tenendo presente soprattutto i requisiti richiesti dalla nuova facoltà scelta. È bene, prima di procedere, consultare attentamente le offerte formative ed i piani di studio da intraprendere e seguire, eventualmente interpellando i tutor di riferimento nelle varie materie.
Dopo aver deciso, bisogna presentare la domanda di cambiamento di facoltà seguendo la modulistica le istruzioni disponibili sul sito web dell’Ateneo e nei regolamenti interni, ed allegando tutta la documentazione richiesta, se non risulta già disponibile in formato elettronico negli archivi dell’Università stessa.
L’esito della domanda – e quindi l’accoglimento, oppure il respingimento, o il rinvio in attesa di ulteriore documentazione – potrà essere
In ogni caso lo studente della nuova facoltà deve redigere e presentare il proprio piano di studio, e quindi scegliere i corsi da frequentare e gli esami da sostenere. A volte si potrebbero perdere crediti già acquisiti, se essi risultano incompatibili con il nuovo ciclo di studi, come ad esempio quando si passa da una facoltà umanistica ad una scientifica e non vi sono materie sovrapponibili o affini.
Trasferimento ad altra Università
Il trasferimento dello studente ad un’altra Università può implicare il mantenimento dello stesso corso di laurea già prescelto (ad esempio: passo da Ingegneria Informatica presso l’Università di Cosenza ad Ingegneria Ingegneria al Politecnico di Torino) oppure un
In entrambi i casi, bisognerà seguire le regole dettate dall’Università di destinazione, che potrebbero essere diverse da quelle dell’Ateneo di provenienza in parecchi settori: dal pagamento delle tasse, al ciclo di esami, al riconoscimento dei crediti, all’offerta di servizi aggiuntivi. Ad esempio, molte Università prevedono il pagamento di una «tassa di congedo» a carico degli studenti in uscita, che dopo l’immatricolazione abbandonano il percorso già iniziato, per trasferirsi ad un’altra struttura e proseguire i propri studi altrove.
Tieni presente che, solitamente, se ci si trasferisce ad un’altra Università mantenendo lo stesso corso di laurea è possibile ottenere il riconoscimento dei crediti e degli esami, mentre nel caso del passaggio ad un diverso corso di laurea le condizioni potrebbero essere peggiori, come ti abbiamo spiegato prima. Anche in queste situazioni il tempo è d’oro: se il trasferimento ad un’altra Università avviene con esito positivo prima dell’inizio delle sessioni di esame calendarizzate, è possibile frequentare i corsi e sostenere alcuni esami del piano di studi scelto, evitando così di perdere l’anno accademico.