Cosa deve contenere una ricevuta fiscale?

Aggiungi un commento
Annuncio pubblicitario

Un documento che ci ritroviamo in mano spesso: i suoi requisiti essenziali

Annuncio pubblicitario

La ricevuta fiscale è un documento, valido ai fini dell’IVA, che attesta che un debitore ha effettuato il pagamento nei confronti del creditore.

La sua differenza rispetto a qualunque altro documento di quietanza, col quale appunto si attesta la liberazione dell’obbligato dal suo debito [1], è appunto che essa è valida ai fini dell’assolvimento dell’Iva.

I soggetti obbligati ad emettere ricevuta fiscale

Tutti i soggetti che effettuino cessioni di beni e prestazioni di servizi

Annuncio pubblicitario
[2], assoggettabili ad IVA, sono tenuti a rilasciare detto documento, che attesta l’avvenuta corresponsione del corrispettivo.

La ricevuta fiscale ha sostituito, per i soggetti passivi IVA, lo scontrino fiscale, come documento di certificazione dei corrispettivi.

È da dire inoltre che, per effetto dell’introduzione del regime obbligatorio di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri [3], le tradizionali modalità di certificazione fiscale mediante scontrino o ricevuta sono state gradualmente sostituite dai nuovi adempimenti telematici.

A partire dal 1 gennaio 2020, la generalità delle operazioni di cui all’art 22 del DPR n. 633/72, commercio al minuto ed attività assimilate, non può più essere certificata mediante scontrino o ricevuta.

Operazioni in cui non c’è obbligo di emissione di ricevuta fiscale

Esistono attività esonerate dall’obbligo di emissione di ricevuta fiscale [4].

Esse sono:

I soggetti esercenti tali attività sono tenuti a rilasciare una ricevuta fiscale cartacea, riportante gli identificativi fiscali del cliente (codice fiscale) e della transazione, solo quando il cliente lo richieda espressamente.

Annuncio pubblicitario

Vediamo ora nello specifico cosa deve contenere una ricevuta fiscale.

Elementi obbligatori della ricevuta fiscale

La ricevuta fiscale, ai fini della sua validità, deve contenere al suo interno, i seguenti elementi:

Se si tratta di prestazioni esenti da Iva, come quelle rese da parte di medici, sulla ricevuta fiscale dovrà essere apposta una marca da bollo da € 2,00. L’apposizione della marca è a carico del cedente, ma egli avrà facoltà di riaddebitare al cliente il costo della marca da bollo, nella ricevuta che emette.

Annuncio pubblicitario

Fanno utilizzo della ricevuta fiscale la maggior parte dei commercianti e degli artigiani che la utilizzano al posto dello scontrino fiscale, al fine di ridurre i costi legati alla gestione di un registratore di cassa fiscalizzato.

Come si compila una ricevuta fiscale

La ricevuta fiscale deve essere emessa in duplice esemplare utilizzando modelli sostanzialmente conformi a quello approvato con D.M. 30.03.1992.

La ricevuta fiscale può essere acquistata in blocchi da rivenditori autorizzati (tabacchi, edicole, etc).

Al momento dell’acquisto è necessario presentare al rivenditore il proprio numero di partita IVA e la propria visura camerale (nel caso in cui vi sia obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio, come artigiani e commercianti).

La ricevuta fiscale deve essere emessa in duplice copia: al cliente deve essere consegnato l’originale della ricevuta, mentre al soggetto emittente resterà la copia, che dovrà poi consegnare a colui il quale si occupa della tenuta della sua contabilità in modo tale da assolvere gli obblighi legati all’Iva.

Annuncio pubblicitario

Il momento di emissione della ricevuta fiscale

La ricevuta fiscale, di regola, va emessa al momento di ultimazione della prestazione, anche se il corrispettivo non viene pagato per nulla o solo in parte. Il mancato pagamento del corrispettivo deve risultare dalla ricevuta fiscale.

Ed occorrerà distinguere se la consegna del bene o l’effettuazione della prestazione o servizio precedano o seguano il pagamento del corrispettivo e se l’operazione consista in una cessione di beni o in una prestazione di servizi. Se la consegna del bene o l’ultimazione del servizio precede il pagamento del corrispettivo, la ricevuta deve essere emessa al momento della consegna del bene o dell’ultimazione del servizio.

In particolare, nelle cessioni di beni, non è necessario rilasciare un’ulteriore ricevuta al momento del pagamento, giacché l’obbligo dell’Iva scatta alla data della consegna del bene [5].

Nelle operazioni di servizi, invece, l’esigibilità dell’Iva scatta nel momento del pagamento del corrispettivo: quindi l’imposta sarà dovuta soltanto quando il committente corrisponde il corrispettivo in denaro al prestatore

Annuncio pubblicitario
[6].

Ricevuta fiscale e corrispettivo non incassato

Può accadere che si rilasci fattura quando il corrispettivo non sia stato ancora incassato: in tale caso viene emessa una ricevuta fiscale per prestazione di servizi con la dicitura “corrispettivo non incassato” e questa non deve essere annotata nel registro dei corrispettivi. La registrazione avverrà al momento dell’incasso.

In buona sostanza, l’indicazione della dicitura “corrispettivo non pagato” consente di liquidare l’Iva nel periodo in cui i compensi vengono incassati, anziché nel periodo in cui vengono certificati.

Se, viceversa, il pagamento del corrispettivo venisse anticipato, in tutto o in parte, rispetto alla consegna del bene o all’ultimazione del servizio, occorrerà emettere due ricevute: una prima al momento del pagamento anticipato (con l’indicazione di acconto), una seconda al momento della consegna del bene o ultimazione del servizio, indicando nell’ultima ricevuta gli estremi della ricevuta già emessa, eventualmente accompagnata da una specificazione di saldo.

Annuncio pubblicitario

Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo. Diventa sostenitore clicca qui