Rischi e problemi legati alla donazione
Come si fa una donazione e le problematiche legate al denaro o all’intestazione di immobili.
Non è difficile comprendere che chi riceve un bene in donazione potrebbe fare un giorno i conti con gli eredi del donante. Questo perché, per legge, ai parenti più stretti la legge riconosce la cosiddetta “legittima”, ossia una quota minima del patrimonio del defunto che non può essere loro sottratta neanche con atti di donazione. Pena la revoca della donazione stessa. Proprio questo è forse il principale motivo che porta spesso le persone a chiedersi quali sono i rischi e problemi legati alla donazione.
Cerchiamo di fare il punto della situazione. Verifichiamo quando una donazione può essere impugnata e quali oneri può comportare per il beneficiario.
Indice
Donazione in denaro: cosa fare?
Se la donazione è costituita da denaro e non è di valore irrisorio, sarà sempre bene che la somma transiti dal conto del donante a quello del beneficiario, ossia che avvenga con pagamento tracciabile. Sarà quindi opportuno effettuare la donazione con bonifico o assegno non trasferibile.
Ciò evita il rischio di un controllo fiscale di tipo induttivo (ossia tramite redditometro) qualora il beneficiario acquisti, con i soldi derivanti dalla donazione, dei beni “importanti” come una casa, un’auto o una moto, permettendosi ciò che le sue risorse economiche non gli avrebbero consentito. La causale dovrà indicare “donazione” o sinonimi (“regalo”, “regalia”, “contributo”, “aiuto”, ecc.).
Chi riceve una donazione sul conto però farà bene a premunirsi la prova che non si tratta di reddito imponibile poiché il fisco, che può controllare la lista movimenti, potrebbe altrimenti ritenere il contrario (essendo assistito da una “presunzione” prevista già per legge). Pertanto, se la donazione non è di modico valore e proviene da un soggetto non convivente, sarà bene documentarla con un
Cosa succede a chi riceve una donazione?
Chi riceve una donazione è tenuto a un obbligo: versare gli alimenti qualora un giorno il donante dovesse trovarsi in condizioni economiche talmente disagiate da mettere a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. È ciò che succede a chi è anziano, malato, privo di reddito e di capacità lavorativa.
Gli alimenti sono cosa ben diversa dal mantenimento: rappresentano lo stretto indispensabile per vivere, vanno sempre rapportate alle condizioni economiche del donatario e non possono mai eccedere il valore della donazione.
Cosa rischia chi riceve una donazione?
Oltre al rischio di un accertamento fiscale se la donazione non viene documentata e alla possibilità di dover versare gli alimenti al donante, il donatario ha un ulteriore nemico: gli eredi del donante. Difatti se quest’ultimo dovesse aver diseredato la moglie e/o i figli, o dovesse aver lasciato loro solo pochi spiccioli, questi soggetti avrebbero
Il donatario sarà quindi tenuto a restituire il bene o, se ciò non è più possibile, il controvalore in denaro.
Quali sono i problemi della donazione?
La donazione può comportare delle “formalità” nel momento in cui riguarda immobili o beni di rilevante valore rispetto alle condizioni economiche del donante. In tali casi infatti la donazione è nulla se non avviene con atto del notaio e alla presenza di due testimoni.
L’azione di nullità può essere esercitata senza limiti di tempo, anche a distanza di numerosi anni.
Non solo. Il donatario è tenuto a corrispondere le imposte quando questa avviene con atto notarile. Le imposte sono innanzitutto costituite dall’imposta di registro in misura fissa pari a euro 200.
Poi, se si tratta di immobile, sono dovute le imposte ipotecarie e catastali nella misura di 50 euro ciascuna se si tratta di prima casa.
Infine è dovuta l’imposta sulle donazioni. Ma quest’ultima presenta una serie di esenzioni. Non è dovuta se:
- la donazione proviene dal coniuge o dal genitore ed è di valore non superiore a 1 milione di euro (sopra tale tetto, l’imposta è del 4% che si calcola sull’eccedenza);
- la donazione proviene dal fratello o dalla sorella ed è di valore non superiore a 100mila euro (sopra tale tetto l’imposta è del 6%).
Quando la donazione proviene da parenti fino al quarto grado o affini fino al terzo l’imposta è del 6%. In tutti gli altri casi è dell’8%.
Se il beneficiario della donazione è un portatore di grave handicap, l’imposta sulle donazioni non si applica fino a un valore di 1,5 milioni di euro.
L’utilizzo dei contanti
Se la donazione avviene in contanti bisogna sempre non superare il limite consentito per il trasferimento di denaro cash tra privati, attualmente pari a 5.000 euro (la soglia viene periodicamente aggiornata dal legislatore).
I contanti evitano la necessità di stipulare un contratto scritto ma pongono, come visto, il problema del redditometro se vengono usati per l’acquisto di beni di lusso.
La donazione con obbligo di assistenza
È frequente donare un immobile – o la nuda proprietà dello stesso – con obbligo per il donatario di prestare assistenza vita natural durante al donante. A questo punto la donazione è annullabile se:
- la prestazione del donatario non viene eseguita (si avrà infatti un inadempimento contrattuale);
- la prestazione del donatario ha già un arco di tempo molto limitato (succede quando il donante è già molto malato e in fin di vita). In tal caso infatti non c’è equilibrio tra le due prestazioni.
In entrambi i casi gli eredi del donante potranno contestare la donazione.