Cosa rischia chi non paga i debiti?

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Cosa succede se non si possono pagare i debiti e cosa può fare il creditore?

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Non a tutti è chiaro cosa rischia chi non paga i debiti. Avere un debito è, per il nostro ordinamento, un illecito civile: significa non adempiere a un obbligo di pagamento. A seconda però della fonte di quest’obbligo (se, cioè, si tratta di una fattura o un contratto, un assegno o una cambiale, una sentenza o un verbale di assemblea condominiale, ecc.), le conseguenze possono essere molto diverse tra loro. O meglio, diverso è l’iter che il creditore dovrà avviare per il recupero del credito.

In questo articolo vedremo, in generale, e senza entrare nei dettagli tecnici, quali sono le conseguenze per chi ha debiti e per i suoi familiari. Vedremo come tutelarsi e cosa rischia chi non ha nulla intestato. Ma procediamo con ordine.

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Quali sono le conseguenze per chi ha debiti?

Esiste una norma del codice civile che chiarisce, in modo molto semplice e accessibile a chiunque (anche per chi non è un avvocato), cosa rischia chi non paga i debiti. Val la pena riportarne il testo qui di seguito. L’articolo 2740 cod. civ. stabilisce che «il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri».

Questo significa che il creditore può pignorare i beni del debitore, sia quelli di cui era titolare prima della nascita del debito, sia di quelli da lui acquisiti successivamente (ad esempio a seguito di acquisto, donazione, successione ereditaria, ecc.).

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Quindi, in buona sostanza, chi non paga i debiti non va in galera, non subisce sanzioni amministrative o altri tipi di penalità: può solo essere oggetto di un pignoramento.

Il pignoramento può poi investire qualsiasi tipo di bene del debitore come:

Spetta al creditore decidere quale bene pignorare. Tuttavia chi ha già un’ipoteca non può effettuare altri tipi di pignoramento se non l’immobile su cui è iscritta l’ipoteca stessa.

A seconda del bene da pignorare esistono limiti e procedure diverse. Ad esempio:

Conseguenze particolari per chi ha debiti con le banche

Per chi ha debiti con le banche esiste la

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segnalazione alla CAI (e, insieme ad essa, in tutti i sistemi di informazioni creditizie (SIC) come la Crif, con conseguenti penalizzazioni come:

Conseguenze particolari per chi ha debiti per la bolletta della luce

Chi non paga la bolletta della luce e cambia operatore deve pagare una sorta di penalità che si chiama CMOR, è un contributo pari a una percentuale del debito pregresso. Ciò al fine di evitare il “turismo” tra operatori al solo fine di non pagare i debiti.

Cosa rischia chi non ha nulla intestato?

Chi non ha beni intestati non rischia chiaramente il pignoramento dei beni, non avendo beni. Ma anche chi ha una pensione minima è ritenuto nullatenente (non deve superare il doppio del minimo vitale).

Non è pignorabile inoltre:

Come avviene il pignoramento?

Come anticipato in apertura, la procedura del pignoramento muta a seconda del tipo di bene da pignorare. Possiamo però innanzitutto dire che il creditore deve essere munito di un

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titolo esecutivo ossia di un atto che certifica in modo ufficiale il suo credito. Questo può essere solo:

Quindi il creditore munito solo di un contratto, fattura, bolletta, preventivo controfirmato o bolla di accompagnamento deve prima chiedere un decreto ingiuntivo al tribunale e poi, dopo la notifica e il decorso di 40 giorni, può agire contro il debitore.

Il creditore deve seguire questa trafila:

Il giudice mette all’asta giudiziaria il bene pignorato affinché il creditore di soddisfi sull’eventuale ricavato. Se avanzano somme queste vengono restituite al debitore; viceversa se il credito non viene completamente soddisfatto, il creditore è libero di pignorare altri beni.

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Se il valore del bene risulta da listini ufficiali, il creditore ne può chiedere l’assegnazione in proprietà.

Se invece il pignoramento riguarda somme di denaro (conti correnti, canoni di affitto, stipendi, pensioni, ecc.), non si procede all’asta ma il terzo che doveva pagare tali soldi al debitore li versa direttamente al creditore.

Cosa rischiano il coniuge e i figli di chi ha debiti?

Il coniuge in separazione dei beni non rischia alcuna conseguenza per i debiti dell’altro coniuge.

Viceversa, in caso di coniuge in comunione dei beni, i creditori possono pignorare i beni che sono nella comunione stessa. Tuttavia il 50% del denaro proveniente dalla vendita all’asta dovrà essere restituito al coniuge non responsabile.

Alla morte del debitore, il coniuge che accetta la sua eredità è responsabile pro quota dei debiti da questi lasciati.

I figli del debitore sono equiparati alla posizione del coniuge in separazione dei beni. Non rischiano quindi nulla se non quando, alla morte del genitore, ne accettano l’eredità

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.

Tanto il coniuge, tanto i figli del debitore, per limitare il rischio di pignoramento dei beni personali derivante dall’accettazione dell’eredità, possono:

L’accettazione con beneficio di inventario determina una limitazione di responsabilità: l’erede risponde dei debiti del defunto solo con i beni ricevuti in eredità e non con quelli propri.

Quali sono le ripercussioni per chi vive con un soggetto sottoposto a pignoramento dei beni?

Durante una convivenza, può capitare che il creditore voglia avviare un pignoramento mobiliare. Il pignoramento effettuato dall’ufficiale giudiziario non fa una distinzione chiara tra i beni di proprietà del debitore e quelli appartenenti al convivente non debitore. Difatti la legge prevede che l’ufficiale giudiziario proceda al pignoramento di qualsiasi oggetto all’interno dell’abitazione per soddisfare il credito, senza necessariamente verificare la proprietà effettiva dei beni.

Il convivente che intenda contestare il pignoramento di beni di sua proprietà, quali possono essere gioielli, apparecchiature elettroniche o mobili, deve riuscire a dimostrare la sua proprietà sull’oggetto in questione. Questo richiede la presentazione di prove documentali, come ricevute o fatture d’acquisto antecedenti al pignoramento, che certifichino chiaramente chi sia il legittimo proprietario del bene in questione (non è sufficiente una semplice dichiarazione privata, a meno che questa non sia stata formalmente autenticata da un notaio).

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La procedura del sovraindebitamento: cosa fare quando non si possono pagare i debiti

Sei in difficoltà con i tuoi debiti e non sai come uscirne? La legge italiana offre diverse soluzioni per i debitori incapaci di pagare: una di queste è la procedura del sovraindebitamento.

Cos’è la procedura del sovraindebitamento? La procedura del sovraindebitamento è un insieme di strumenti legali che consentono ai debitori incapaci di pagare i propri debiti di rimettere in ordine la propria situazione finanziaria. Grazie a una procedura guidata da un Organismo di composizione della Crisi (OCC) e un professionista (avvocato o commercialista), il giudice può ridurre l’ammontare dei debiti e prevedere delle soluzioni di pagamento rateizzato.

I presupposti per accedere alla procedura sono:

Le tre diverse procedure:

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Vediamo ora qual è la procedura:

Vediamo quali vantaggi offre la procedura di sovraindebitamento:

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