Autovelox: le nuove regole

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Regole sul posizionamento, distanza e tutor: come contestare le multe per eccesso di velocità.

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Il Governo è attualmente impegnato nella discussione riguardante l’introduzione di nuove regole per l’utilizzo degli autovelox. Questa mossa arriva in risposta alle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture, che ha sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza stradale e regolare il traffico, evitando al contempo che i Comuni possano sfruttare impropriamente questi dispositivi a fini puramente economici.

La bozza del testo attualmente in circolazione può essere già considerata una versione definitiva, salvo ulteriori limature dell’ultimo minuto.

Ecco dunque quali saranno i

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nuovi limiti all’utilizzo degli autovelox e le regole che gli enti dovranno rispettare per poter elevare le multe per eccesso di velocità.

Dove potranno essere installati gli autovelox

Cominciamo dagli autovelox collocati in:

Gli enti che gestiscono tali strade dovranno effettuare una valutazione dettagliata che porti alla creazione di un documento accessibile a tutti. Questo documento deve evidenziare se su una determinata strada ci sia un’alta frequenza di incidenti che giustifichi l’utilizzo dell’autovelox o se ci siano difficoltà significative nel fermare subito chi viola le regole del traffico (insomma, bisogna spiegare quali sono le ragioni che impediscono la cosiddetta «

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contestazione immediata» della contravvenzione).

Se si parla di alta incidentalità, questa deve essere notevolmente superiore alla media degli incidenti nella zona considerata. Questa situazione deve essere confermata da un’analisi degli incidenti avvenuti negli ultimi cinque anni, considerando le loro cause e tipologie.

È necessario inoltre realizzare uno studio statistico che identifichi con precisione i tratti stradali più a rischio.

Nel caso in cui ci siano ostacoli significativi nell’immediato fermare i trasgressori, l’ente gestore della strada deve fornire prove concrete di queste difficoltà, basandosi su criteri ben definiti e tenendo conto di specifiche condizioni preesistenti:

La valutazione sarà influenzata principalmente dalle concrete caratteristiche della strada, soprattutto l’assenza di spazi di arresto.

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Tutti questi documenti dovranno essere messi a disposizione del cittadino e costituiranno chiaramente, in caso di lacune o mancanza di motivazione, un ulteriore e valido strumento per fare ricorso contro le multe autovelox per eccesso di velocità.

Le postazioni mobili di autovelox

La nuova bozza di Decreto Ministeriale introduce regolamenti specifici per l’installazione degli autovelox, differenziando le regole a seconda che le apparecchiature siano fisse o mobili.

Gli autovelox mobili, che sono gestiti direttamente dagli agenti sul campo, rientrano nelle direttive del decreto solo quando il veicolo che ha commesso l’infrazione non viene fermato immediatamente. In tale situazione, la sanzione viene notificata al proprietario del veicolo, similmente a quanto avviene per i controlli effettuati a distanza.

Sulle strade extraurbane l’autovelox si potrà collocare su tratti ove il limite di velocità non sia inferiore di oltre 20 km/h a quello generale per il tipo di strada previsto dal codice della strada, salvo criticità del tracciato che impongano limiti più bassi, purché su tratti che, a seconda delle strade, variano da 200 metri a 2 km. Anche per le postazioni mobili varranno le distanze minime fissate per quelle fisse.

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Le postazioni fisse di autovelox

Per quanto riguarda le postazioni fisse, il decreto stabilisce delle distanze minime tra due autovelox sulla stessa strada, che variano in base al tipo di via:

Sono previste ulteriori limitazioni, ancora in fase di definizione, in relazione alla segnaletica, tuttavia senza portata innovativa di grande rilievo.

Autovelox in città

Per quanto riguarda le strade urbane, le nuove normative stabiliscono criteri più rigorosi per l’installazione degli autovelox. Prima di considerare l’installazione di un autovelox fisso, è necessario valutare l’opportunità di adottare altre soluzioni per la riduzione della velocità, come ad esempio l’installazione di dossi stradali.

Solo nel caso in cui tali soluzioni non siano ritenute appropriate, si potrà procedere con l’installazione dell’autovelox, rispettando però delle condizioni ben precise: le

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postazioni fisse devono essere distanziate tra loro di almeno 500 metri e non possono essere installate in punti in cui il limite di velocità sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto al limite generale previsto per quel tipo di strada, che solitamente è di 50 km/h.

In particolare, per le strade urbane di scorrimento, di quartiere e locali, l’utilizzo di autovelox sarà consentito solo in presenza di un limite di velocità non inferiore a 50 km/h.

Qualsiasi limite inferiore dovrà essere giustificato da specifiche caratteristiche oggettive della strada. Ad esempio, per le strade di scorrimento, un limite inferiore può essere considerato solo per tratti di strada lunghi almeno 400 metri.

Per le strade urbane ciclabili e gli itinerari ciclopedonali, il limite di velocità che legittima l’installazione di una postazione autovelox scende a 30 km/h. Inoltre, per questi ultimi, è richiesto che il tratto di strada soggetto al limite di 30 km/h abbia una lunghezza minima di 250 metri.

Tutor in città

I sistemi di controllo velocità media (Tutor e simili), in ambito urbano, saranno ammessi solo sulle strade di categoria D (urbane di scorrimento), a condizione che i tratti controllati non abbiano svincoli o diramazioni, abbiano limiti di velocità uniformi e la distanza minima tra i due punti di rilevamento sia almeno di 500 metri.

Cosa succede agli autovelox vecchi e alle postazioni già esistenti?

La bozza di Dm prevede che vadano adeguati alle nuove disposizioni entro sei mesi dall’entrata in vigore del Dm. In caso contrario, andranno rimossi.

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