TFR dipendenti pubblici: dopo quanto tempo?

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Trattamento di fine rapporto per impiegati statali: quanto occorre attendere prima di avere la liquidazione della buonuscita?

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Il trattamento di fine rapporto è la prestazione economica che spetta a tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati. Non tocca invece ai lavoratori autonomi né alle partite iva. La ragione è molto semplice: il trattamento di fine rapporto è strettamente connesso all’erogazione dello stipendio, rappresentandone una sorta di accantonamento. Con il presente articolo ci concentreremo su un aspetto particolare della questione: vedremo cioè dopo quanto tempo i dipendenti pubblici hanno diritto al TFR.

In buona sostanza, vedremo quando i dipendenti statali o di un ente pubblico maturano il diritto alla

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liquidazione del trattamento di fine rapporto. Procediamo con ordine.

TFR: cos’è?

Il trattamento di fine rapporto (TFR) è una prestazione economica che spetta al dipendente all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo esso si sia verificato (licenziamento, dimissioni o raggiungimento dell’età pensionabile).

Proprio perché corrisposta al termine dell’impiego, il TRF è conosciuto anche con i nomi di “liquidazione” o “buonuscita”.

Come si calcola il TFR?

Il calcolo del trattamento di fine rapporto può differire in base al CCNL (contratto collettivo nazionale del lavoro) della categoria di appartenenza.

Solitamente, la somma annuale del TFR segue la seguente formula: la retribuzione annua divisa per 13,5.

Se la retribuzione annuale ammonta a 30mila euro, il TFR sarà pari a 2.222 euro (30.000:13,5), arrotondato per difetto.

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Nella retribuzione annua rientrano tutti gli elementi che vanno a comporre il proprio salario, e cioè:

Sono esclusi dal calcolo i rimborsi spesa.

TFR dipendenti pubblici: come funziona?

Anche i dipendenti pubblici maturano durante la loro carriera lavorativo il trattamento di fine rapporto.

Il funzionamento è lo stesso dei dipendenti privati, ma con alcune variazioni. Ad esempio, la retribuzione annua lorda massima non può superare i 240mila euro.

Il TFR ai dipendenti pubblici può essere corrisposto fino a tre rate annuali in base all’ammontare complessivo:

TFR dipendenti pubblici: quanto tempo aspettare?

Rispetto al settore privato dove generalmente la liquidazione viene erogata

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entro 45 giorni dalla cessazione del rapporto lavorativo (a meno di accordi tra il lavoratore e il datore di lavoro), nella pubblica amministrazione il TFR o il TFS (il trattamento di fine servizio destinato ai lavoratori pubblici assunti prima del 31 dicembre 2000) vengono generalmente liquidati trascorsi 12 mesi dalla fine del servizio per raggiungimento dei limiti d’età (pensione).

I mesi diventano 24 per gli altri casi di cessazione del rapporto lavorativo (dimissioni o licenziamento).

TFR dipendenti pubblici: la sentenza della Consulta

Secondo la Corte Costituzionale [1], però, il differimento della corresponsione del trattamento di fine servizio (Tfs) ai dipendenti pubblici che cessano l’impiego per aver raggiunto il limite di età è incompatibile con la Costituzione e il suo principio di giusta retribuzione.

Il trattamento di fine rapporto o servizio costituisce infatti una parte della retribuzione del lavoratore subordinato che viene accantonata puntualmente per essere erogata in toto alla cessazione del rapporto professionale.

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Secondo la Corte costituzionale, il legislatore deve individuare i mezzi e le modalità per attuare un intervento riformatore che tenga conto anche degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria.

In buona sostanza, secondo la Consulta è illegittimo che un dipendente pubblico sia costretto ad attendere uno o due anni dal raggiungimento dell’età pensionabile per avere la liquidazione del trattamento di fine rapporto (o servizio) che ha maturato nel corso degli anni.

Si attende, quindi, che il governo intervenga per porre rimedio alla situazione che, allo stato, è ancora quella illustrata nei paragrafi precedenti.

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