Chi lavora nello sport ha diritto alla NASPI e alla DIS-COLL?

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L’INPS chiarisce chi fra i lavoratori sportivi ha diritto alle indennità di disoccupazione NASPI o DIS-COLL.

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Con la recente pubblicazione della circolare 67/2024, l’INPS ha delineato le linee guida per l’accesso alle indennità di disoccupazione, NASPI E DIS-COLL, per chi lavora nello sport. La circolare attua le novità introdotte dal Decreto legislativo 36/2021. Vediamo chi sono i soggetti interessati dalle novità e come verrà calcolato per loro l’assegno di disoccupazione.

Quali lavoratori sportivi hanno diritto all’assegno di disoccupazione?

La normativa (D.lgs. n. 36/2021) identifica innanzitutto come beneficiari dell’assegno di disoccupazione le figure professionali dello sport quali:

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Tali professionisti, indipendentemente dal genere e dal settore in cui operano, siano essi professionali o dilettantistici, hanno diritto all’assegno di disoccupazione, purché la loro attività sia retribuita. Anche i tesserati che svolgono ruoli essenziali, escluse le funzioni amministrativo-gestionali, sono inclusi.

Le modalità di svolgimento dell’attività sportiva possono configurare un rapporto di lavoro subordinato o autonomo, includendo contratti di collaborazione coordinata e continuativa e lavoro occasionale.

Lavoratori sportivi subordinati: come funziona la NASPI

Per i lavoratori sportivi subordinati, l’INPS ha confermato l’applicabilità della NASPI ai membri del nuovo Fondo pensione dei lavoratori sportivi, attivo dal 1° luglio 2023. La qualifica di lavoratore subordinato è decisiva per accedere all’indennità di disoccupazione, indipendentemente dal contesto professionale o dilettantistico. È necessario aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la fine del rapporto di lavoro. I contributi versati prima della riforma possono essere utilizzati per il calcolo, a meno che non siano già stati impiegati per ottenere prestazioni di disoccupazione precedenti.

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A quanto ammonta la NASPI per i lavoratori sportivi subordinati

L’importo della Naspi è pari al 75% della retribuzione mensile ove questa sia inferiore a 1.352,19 euro nel 2023 e a 1.425,21 euro in relazione al 2024. Se invece lo stipendio è superiore, la Naspi è pari al 75% dell’importo di 1.352,19 euro (o 1.425,21 euro per il 2024), cui si aggiunge il 25% della differenza tra la retribuzione mensile e le soglie sopra citate. L’importo massimo è pari a 1.470,99 euro per il 2023 e 1.550,42 euro per il 2024.

Lavoratori sportivi autonomi: come funziona la NASPI

Per i collaboratori sportivi co.co.co., la situazione è leggermente differente. L’obbligo contributivo per questi lavoratori entra in vigore solo per compensi superiori ai 5.000 euro annui, e tale norma è applicabile a partire dal 1° luglio. Per le situazioni di disoccupazione involontaria che si verificano dopo questa data, anche i collaboratori sportivi co.co.co. hanno diritto all’indennità Dis-Coll. Per accedere a questa prestazione, è necessario avere almeno un mese di contributi versati alla Gestione Separata nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno precedente fino al momento dell’interruzione del rapporto di lavoro.

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A quanto ammonta la NASPI per i lavoratori sportivi autonomi

L’indennità di disoccupazione per i co.co.co. sportivi può estendersi fino a un massimo di 12 mesi e corrisponde al 75% del reddito medio mensile, con un limite di 1.352,19 euro per il 2023 e di 1.425,21 euro per il 2024. Se il reddito medio mensile supera questi limiti, l’indennità aumenta del 25% sulla differenza tra il reddito medio mensile e la soglia di 1.352,19 euro (1.425,21 euro per il 2024). Come per i lavoratori subordinati, anche per i co.co.co. sportivi l’indennità massima non può eccedere i 1.470,99 euro per il 2023 e i 1.550,42 euro per il 2024.

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