Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse): cos’è e come opporsi

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Fascicolo sanitario digitale contenente i referti, le analisi e le terapie dei pazienti. Come opporsi all’utilizzo di dati personali sensibili?

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), conosciuto in inglese come Electronic Health Records (EHR), rappresenta uno strumento essenziale nei servizi pubblici digitali dei sistemi sanitari avanzati a livello globale. Questo sistema permette di archiviare digitalmente e recuperare rapidamente, quando necessario per cure mediche o profilassi, la documentazione completa in formato elettronico relativa allo stato di salute psicofisico, sia passato che presente, di un cittadino.

Tali strumenti esistevano già in pratica ben prima che le normative italiane ne regolamentassero l’uso. Le strutture sanitarie, sia pubbliche che private, inclusi i servizi sanitari regionali, avevano già iniziato a

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digitalizzare la documentazione sanitaria dei pazienti. Questo processo includeva la memorizzazione dei referti di analisi e degli esami diagnostici, la digitalizzazione delle cartelle cliniche e la raccolta sistematica degli acquisti di farmaci nelle farmacie per costruire una completa storia farmacologica del paziente.

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

La disciplina nazionale è partita con il D.L. 179/2012 che, all’articolo 12, ha definito il Fascicolo sanitario elettronico come «l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e sociosanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito».

Si tratta dunque di uno strumento a servizio del paziente, non obbligatorio ma subordinato al suo consenso. In questo modo il cittadino, anziché dover portare con sé, ad ogni visita, i documenti della propria storia clinica e farmacologica, può archiviare tutto online e consentire ai medici e strutture di accedervi per ottenere ogni informazione del caso e

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risalire alla anamnesi.

Inutile dire che l’enorme mole dei dati così archiviati finisce per essere un patrimonio utilizzabile a fini statistici, di studio e di ricerca.

Dall’altro lato, però, il recente attacco informatico alla società Synlab, uno dei più grandi network di analisi di laboratorio e di diagnostica, ripropone il tema della sicurezza dei nostri dati sanitari e pone il cittadino dinanzi all’alternativa tra la “comodità rischiosa” o la “scomodità sicura”.

Come opporsi al trasferimento dei propri dati nel FSE

Nel 2020, in piena pandemia Covid, il Decreto Rilancio ha soppresso la necessità di previo consenso del paziente per l’alimentazione del Fse. Da allora, pertanto, tale database digitale ha iniziato a raccogliere le informazioni su prestazioni ed eventi sanitari dei cittadini, senza bisogno della loro preventiva autorizzazione.

Il Decreto Rilancio è stato poi attuato da una serie di provvedimenti, che hanno introdotto il nuovo e più avanzato FSE 2.0. Questo sistema ora integra ogni prestazione sanitaria erogata sia da operatori pubblici che da privati accreditati e autorizzati.

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Il Fse 2.0 raccoglierà anche tutte le informazioni relative agli eventi clinici forniti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) fino al 18 maggio 2020, data in cui era ancora necessario il consenso dell’interessato.

Per salvaguardare la privacy, è stata prevista la possibilità per i cittadini di opporsi a questa “migrazione massiva” dei dati sanitari, ma solo entro una finestra temporale molto ristretta. I cittadini che non desiderano che i loro referti e dati sanitari anteriori al 18 maggio 2020 vengano trasferiti nel Fse, devono comunicare il proprio diniego entro il 30 giugno. Una volta superato tale termine, il trasferimento dei dati avverrà automaticamente e non sarà più possibile bloccarlo. Chi intende esercitare questa facoltà deve farlo tramite il portale del Sistema Tessera Sanitaria, seguendo le indicazioni fornite.

D’altra parte, chi accetta che i suoi dati sanitari vengano completamente integrati nel Fse non deve intraprendere alcuna azione: troverà automaticamente nel sistema un archivio completo di tutti i propri dati sanitari.

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Come fare opposizione all’acquisizione dei dati sanitari nel FSE?

Come anticipato il cittadino può evitare che i propri dati anteriori al 18 maggio 2020 vengano trasferiti nel Fascicolo Sanitario Elettronico.

Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’11 aprile 2024 ha stabilito che tale opposizione si debba fare solo online, accedendo al servizio “FSE – Opposizione al pregresso” disponibile sul portale del Sistema Tessera Sanitaria (Sts).

Nell’area del portale riservata al Cittadino (https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/area-riservata-cittadino) è presente l’apposita funzionalità, che rimarrà attiva solo fino al 30 giugno 2024. L’accesso avviene autenticandosi tramite identità digitale: usando la Tessera sanitaria o la Carta nazionale dei servizi (Cns), la Cie-Carta di identità elettronica (purché si abbia il relativo pin) oppure tramite Spid.

Una volta entrati, la procedura è semplicissima: si deve prendere visione dell’informativa, e poi basta cliccare sulla casella “Opposizione” e premere il pulsante “

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Mi oppongo”, in modo da inviare la propria dichiarazione.

Chi non ha lo SPID o la CIE può accedere, anziché dalla propria area riservata, cliccando sul link “Accedi senza autenticazione”. È sufficiente inserire i seguenti dati, necessari per assicurare l’identificazione: codice fiscale, numero e scadenza della tessera sanitaria.Per chi non trova la nuova Ts, il sistema riconosce anche i dati della precedente tessera scaduta.

Non è possibile scegliere cosa far confluire nel FSE e cosa no. La scelta “documento per documento” non è infatti ammessa. L’opposizione consente solo il diniego integrale.

In ogni caso verranno acquisiti i documenti digitali già caricati nei singoli Fse regionali per i quali a suo tempo era stato già dato dall’interessato, al momento della visita o dell’esame, uno specifico consenso, che risulta dalla “Anagrafe dei consensi e revoche” prevista dalle norme sul Fse.

Vantaggi e svantaggi del FSE

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (Fse 2.0) offre diversi vantaggi e presenta alcune considerazioni sulla privacy che ogni cittadino dovrebbe valutare. Il principale

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vantaggio del Fse 2.0 è la disponibilità immediata e organizzata di tutte le informazioni sanitarie del cittadino, indipendentemente dal luogo in cui sono state raccolte in Italia. Questo sistema centralizza in un’unica infrastruttura un vasto insieme di dati che possono essere utilizzati per scopi pubblici come la ricerca scientifica, le valutazioni della qualità dei servizi, la gestione delle spese sanitarie e la formulazione di politiche di sanità pubblica, ivi comprese le indagini statistiche sulle malattie che possono servire anche ai fini di prevenzione e cura.

I dati che migrerebbero nel Fse sono comunque già presenti negli archivi digitali delle strutture regionali, che li invieranno al sistema centrale. L’unica novità sarebbe la “concentrazione” su una piattaforma nazionale.

L’integrazione di tutti i dati sanitari dal 2020 ad oggi nel Fse avviene automaticamente. Chi sceglie di non opporsi all’acquisizione dei dati pregressi beneficerà di un archivio completo che include tutte le informazioni sulle proprie condizioni di salute, trattamenti precedenti e tutti i referti medici disponibili su scala nazionale. Questo consente ai medici di avere un quadro completo della storia medica del paziente, migliorando significativamente l’efficacia del trattamento. Inoltre, la digitalizzazione elimina la necessità di trasportare fascicoli cartacei, rendendo la consultazione medica più agile e meno gravosa.

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Tuttavia, esistono delle preoccupazioni legate alla sicurezza dei dati. Nonostante l’infrastruttura del Fse garantisca l’accesso solo a personale autorizzato e sia protetta da misure di sicurezza informatica robuste, il rischio di violazioni della cybersicurezza persiste, come avviene con qualsiasi archivio digitale. È importante notare che i dati che potrebbero migrare nel Fse sono già conservati negli archivi digitali delle strutture sanitarie regionali, quindi la principale novità sarebbe la loro concentrazione in una piattaforma nazionale.

La decisione di opporsi o meno alla migrazione completa dei propri dati sanitari nel Fse 2.0 è una scelta personale, che dipende dalla propria valutazione dei vantaggi in termini di accesso alle informazioni mediche e delle potenziali preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati.

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