Donazione mensile a figlio: è reddito e va dichiarato?
Come fare una donazione tra genitori e figli e mettersi al riparo dai controlli del fisco.
Un nostro lettore ci chiede se fare una donazione mensile al figlio è reddito e va dichiarato (pertanto da riportare nel 730)? Cosa cambia se l’importo non supera i 5.000 euro per volta? Cerchiamo di fare il punto della situazione, alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate per quanto attiene alle donazioni di modico valore e alle istruzioni della Cassazione.
Indice
Donazioni al figlio: vanno dichiarate?
Le donazioni ai figli vanno dichiarate
L’eventuale valore che eccede 1.000.000 di euro viene tassato al 4%.
Ad esempio, una donazione di 1,5 milioni di euro sconta un’imposta del 4% su 500mila euro.
Donazione al figlio: ci vuole il notaio?
La donazione, tuttavia, se ha per oggetto immobili (a prescindere dal valore) o beni mobili “di non modico valore” (ivi comprese le somme di denaro) deve avvenire con atto notarile e alla presenza di due testimoni. Diversamente è nulla e può essere contestata da chiunque vi abbia interesse, senza limiti di tempo.
L’atto notarile tuttavia non è richiesto ai fini della regolarità fiscale della donazione ma solo per la sua validità ai fini civilistici, ossia nei rapporti tra privati.
Quando la donazione avviene tramite atto notarile, quest’ultimo deve essere registrato; pertanto bisognerà versare l’imposta di registro pari a 200 euro in misura fissa.
Per stabilire se la donazione è di modico valore o meno bisogna rapportare l’entità del bene donato (ad esempio la somma di denaro) alle condizioni economiche del donante e verificare se tale atto lo impoverisce in modo sostanziale.
Nel caso di specie, potendo il padre versare 5.000 euro ogni mese al figlio, deve ritenersi che l’atto di donazione sia proporzionato alle sue possibilità e che dunque non richieda il rogito notarile.
Di recente la Cassazione ha detto che le cosiddette «donazioni indirette» – ossia le somme erogate per l’acquisto di beni specifici (ad esempio la casa) – non necessitano dell’atto notarile anche se sono di non modico valore; pertanto non vanno registrate.
Il padre può versare 5.000 euro al figlio?
Il padre che versa 5.000 euro al figlio può farlo sia in contanti (in tal caso non viene superata la soglia di tracciabilità) sia con bonifico.
Il bonifico consente la tracciabilità dell’operazione e tutela il figlio da eventuali accertamenti fiscali derivanti dall’acquisto di beni di valore che potrebbero destare sospetti nell’ufficio delle imposte.
Si pensi ad esempio al giovane studente che, dopo tre mesi, compri una moto con i soldi ricevuti in donazione dal padre: l’Agenzia delle Entrate potrebbe esigere di sapere con quale denaro l’ha pagata. Sicché, se le somme gli sono state erogate in contanti, in assenza di un atto registrato che dimostri tale provenienza, la prova contro eventuali controlli potrebbe risultare molto difficile, se non impossibile. Ecco perché è sempre preferibile utilizzare forme di pagamento tracciabili, come il bonifico o gli assegni bancari non trasferibili.
Conclusioni: adempimenti fiscali sulle donazioni da parte dei genitori
Concludendo, possiamo così sintetizzare quanto abbiamo detto:
- le donazioni tra genitori e figli non scontano imposta sulle donazioni fino a 1 milione di euro;
- la donazione riguardante immobili o beni mobili di non modico valore deve avvenire con atto notarile e due testimoni per evitare eventuali contestazioni da parte di privati (che potrebbero rivolgersi al giudice per chiederne la dichiarazione di nullità). L’atto notarile deve essere registrato e sconta un’imposta di 200 euro;
- tuttavia, anche se di non modico valore, il bonifico fatto per pagare (in tutto o in parte) il prezzo di uno specifico bene non deve avvenire per forza con atto notarile;
- è preferibile fare la donazione con bonifico affinché il donatario possa giustificare al fisco l’eventuale acquisto di beni di lusso, come auto, moto o immobili.