Quando un autovelox è illegale?

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Regole su autovelox e tutor sulle strade extraurbane, in città e sulle autostrade: limiti, omologazioni, distanze regolamentari.

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Il DM Infrastrutture-Interno dell’11 aprile 2024 ha fornito le istruzioni per l’uso degli apparecchi di controllo elettronico della velocità. Ne è derivato un vero e proprio manuale per comprendere quando un autovelox è illegale.

Cerchiamo di fare il punto della situazione, unendo le regole nuove a quelle vecchie ancora in vigore, il tutto condito con le istruzioni fornite dalla Corte di Cassazione che, in materia di eccesso di velocità, ha più volte spiegato quando gli autovelox non sono a norma, specie con la rivoluzionaria sentenza n. 10505/2024.

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Dove è possibile collocare un autovelox fisso?

Gli autovelox con contestazione differita (ossia senza il contestuale stop dell’automobilista) possono essere posti su strade urbane o extraurbane non principali, ma solo a patto che sussista almeno una delle seguenti condizioni elencate nel DM 11.04.2024:

Invece, sulle autostrade e le strade extraurbane principali

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(cioè quelle superstrade a carreggiate separate che sono vietate ai veicoli lenti, dove la velocità può salire fino a 110 km/h), i controlli sono sempre possibili.

Dove è possibile collocare un autovelox mobile?

Il DM pone dei limiti all’utilizzo degli apparecchi mobili, collocati temporaneamente a bordo strada con il presidio di agenti a distanza, senza alt ai trasgressori, quando non è possibile utilizzare postazioni fisse non presidiate.

Sulle strade extraurbane gli autovelox sono ammessi solo su quelle con limite non inferiore di oltre 20 km/h a quello generale fissato per il tipo di strada dall’articolo 142 del Codice della strada. Tali limiti – li ribadiamo – sono di:

L’uso dell’autovelox però torna ad essere possibile in caso di tracciato o piattaforma viabile che impongano limiti più bassi, da segnalare adeguatamente, validi per non meno di 2 km per le autostrade, 1,5 km per le extraurbane principali, 500 metri per le altre extraurbane e 250 metri per gli itinerari ciclopedonali.

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Distanza tra segnaletica e autovelox

Tra il segnale di limite di velocità e la postazione di controllo deve esserci almeno 1 chilometro di distanza sulle strade extraurbane. Questo principio, precedentemente affermato dalla Cassazione con ordinanza n. 25544/2023, è stato poi recepito dal DM.

Si scende ad almeno:

È necessario che ci sia una distanza adeguata tra il cartello “controllo elettronico della velocità” e l’autovelox, non specificata in termini di metri o chilometri, ma tale comunque da consentire una dolce frenata. Invece la distanza massima non può mai essere superiore a 4 km.

Dopo ogni intersezione, va ripetuto il cartello “controllo elettronico della velocità” a beneficio di chi proviene dalle vie secondarie.

Il cartello deve specificare se il controllo della velocità avviene tramite tutor: in tal caso va indicato che l’accertamento è sulla “velocità media”.

Distanza tra due autovelox

Tra due autovelox

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deve esserci una distanza di almeno:

Autovelox in città: dove e quando

Sulle strade urbane di scorrimento (cioè quelle con carreggiate separate e altre caratteristiche che legalmente consentono, se ritenuto opportuno, di alzare la velocità consentita fino a 70 km/h) è possibile l’uso dell’autovelox solo se il limite di velocità non è inferiore a 50 km/h, con deroga per criticità di tracciato o significativo livello di incidentalità. In tali casi, che giustificano limiti inferiori, questi devono valere per non meno di 400 metri.

Sulle strade urbane di quartiere e locali, una postazione mobile può essere collocata solo se il limite è 50 km/h, senza deroga. Stesso principio vale sulle strade urbane ciclabili, ma il limite è di 30 km/h; per gli itinerari ciclopedonali il limite deve valere per non meno di 250 metri.

Autovelox fissi fuori dalle città: dove e quando

È ammesso l’uso di autovelox fissi sulle strade extraurbane solo se il limite di velocità non è inferiore di oltre 20 km/h a quello imposto dal Codice della strada in via generale. Sono previste però deroghe per criticità di tracciato o piattaforma.

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Quando è possibile usare i tutor

I controlli della velocità media effettuati tramite tutor sono consentiti solo su tratti con limite uniforme e senza diramazioni oppure se queste ultime ci sono ma hanno volume di traffico «non significativo». La lunghezza del tratto sotto controllo non può essere inferiore a mille metri, con due ulteriori accortezze:

È possibile l’uso di autovelox fissi in città?

Prima di installare un autovelox in città, il titolare della strada deve verificare se sia possibile installare i dossi rallentatori previsti dal regolamento del Codice della strada.

Non si possono usare autovelox nei centri urbani con limite temporaneo inferiore di oltre di 20 km/h alla velocità prevista per la tipologia di strada corrispondente.

Sempre in città, i tutor sono ammessi solo su strade di scorrimento in tratti con limite uniforme (tranne brevi tratti con limiti inferiori) senza svincoli né diramazioni e lunghi non meno di 500 metri.

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Controlli sugli autovelox e tutor

Tutti i misuratori di velocità devono essere soggetti a:

La Cassazione, con sent. n. 10505/2024, ha chiarito che l’autorizzazione ministeriale è cosa diversa dall’omologa che richiede invece una verifica più pregnante e approfondita. Ad oggi gran parte degli autovelox risultano solo “approvati” e non “omologati” come abbiamo chiarito nel video La Cassazione boccia tutti gli autovelox. Si prevede sul punto un ampio contenzioso.

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