Chi paga il funerale di un nullatenente?
Cosa sono le spese funebri secondo la legge? Cosa succede se il defunto era privo di redditi? Cosa sono i funerali gratuiti?
Le spese funebri rappresentano un costo necessario allorquando una persona muore. L’onere incombe sugli eredi, i quali potranno avvalersi del denaro del defunto per potervi far fronte, nei limiti e nei modi di cui diremo a breve. Chi paga il funerale di un nullatenente?
Il problema si pone soprattutto per quanti non lasciano alcun erede che possa far fronte alle spese funebri. In ipotesi del genere, chi paga le onoranze funebri? Vediamo cosa stabilisce la legge.
Indice
Spese funebri: cosa sono secondo la legge?
Secondo la legge (art. 752 cod. civ.) le
Costituiscono esempi di pesi ereditari, oltre alle spese funebri, tutti i costi concernenti l’inventario, l’amministrazione e la divisione dell’eredità.
In buona sostanza, i pesi ereditari sono i debiti che sorgono contestualmente alla morte di una persona e che vanno ad aggiungersi a quelli eventualmente preesistenti.
Come si dividono le spese funebri?
Le spese funebri, in quanto equiparate ai debiti ereditari, si dividono tra gli eredi in proporzione alla quota di ciascuno (art. 752 cod. civ.).
Dunque, ogni erede è chiamato a contribuire al pagamento dei funerali, in misura proporzionale alla quota che gli spetta.
Il testatore può aver previsto un criterio di divisione diverso, ad esempio di tipo paritario, cosicché tutti debbano contribuire alla stessa maniera.
In ogni caso, in assenza di esplicita previsione testamentaria contraria, tutti gli eredi partecipano alle spese funebri in proporzione delle loro quote ereditarie.
Dunque, se il servizio di onoranze funebri si rivolge a un erede per chiedergli il pagamento del funerale, questi è legittimato a pagare esclusivamente la propria quota; se però decide di pagare l’intero, ha poi il diritto di rivalsa sugli altri coeredi, cioè ha il diritto di ottenere il rimborso (art. 754 cod. civ.).
Chi paga le spese funebri di un nullatenente?
Come sinora detto, le spese funebri rappresentano un peso ereditario che, pertanto, va pagato con le sostanze cadute in successione.
Può però accadere che nell’asse ereditario non ci sia il denaro sufficiente a pagare il funerale; ciò succede quando il defunto è sostanzialmente nullatenente e, quindi, non ha lasciato nulla.
In casi del genere, le spese funebri del nullatenente sono a carico degli eredi, i quali dovranno farvi fronte con il proprio patrimonio personale.
L’accettazione dell’eredità, infatti, comporta la confusione del patrimonio del defunto con quello dell’accettante, con la conseguenza che i creditori ereditari potranno rivalersi anche sui beni personali dell’erede, cioè su quelli di cui disponeva prim’ancora di accettare l’eredità.
Dunque, se il defunto è nullatenente, le spese funebri devono essere pagate dagli eredi.
Maggiori problemi sorgono nell’ipotesi in cui il defunto nullatenente non abbia lasciato eredi oppure questi si trovino a loro volta in una situazione di estrema indigenza.
In questa circostanza, deve essere il Comune a sostenere le spese funebri essenziali, pagando quindi l’organizzazione delle esequie, il trasporto della salma, la fornitura della bara e i servizi cimiteriali.
Si parla in questi casi di funerali gratuiti (o di povertà): la pubblica amministrazione si sobbarca l’onere delle spese funebri, le quali ovviamente non comprenderanno i costi non strettamente essenziali, come ad esempio gli omaggi floreali.
I funerali gratuiti sono solitamente a carico del Comune di residenza, anche se il decesso è avvenuto in altro Comune.
Si parla invece di funerali sociali quando il Comune partecipa alle spese funebri, la cui restante parta è invece lasciata ai familiari che, pur trovandosi in stato di indigenza, possono accollarsi almeno una parte dei costi.
Per ulteriori approfondimenti si legga l’articolo dal titolo Quando il funerale lo paga il Comune.